I guasti della politica causati da Rinascita

PACHINO - Tra le decine di amministratori che si sono succeduti alle poltrone dell'amministrazione Barone, alcuni di essi, pur non ricoprendo cariche politiche, sono rimasti attenti ai vari movimenti ed alle attività amministrative legate alla macchina comunale. Le qualità di buoni osservatori hanno indotto taluni di essi a rivedere le proprie posizioni iniziali ed a porsi in atteggiamento critico nei confronti dell'operato di alcuni compagni di cordata. Esempio tipico è costituito certamente da Rosario Sultana, già assessore ai servizi sociali e fondatore del movimento civico Rinascita di Pachino. A fronte degli ultimi eventi che stanno caratterizzando la vita politico-amministrativa della città di Pachino, Sultana ha diramato un comunicato stampa con cui analizza la realtà pachinese ed individua senza mezzi termini chi, secondo la sua visione delle cose, può essere ritenuto responsabile e individuato come il frutto della degenerazione della politica. Per Sultana il buon governo di una città si caratterizza dalla conoscenza del territorio, dalle risorse reali che questo offre, dalle difficoltà che spesso si possono trasformare in opportunità di sviluppo e di benessere sociale. "A Pachino invece, -scrive Sultana- assistiamo ad una gravissima scollatura del tessuto sociale, come se l'uno potesse fare a meno dell'altro. A soffrire più di tutti di questo cancro, - continua l'ex assessore di Rinascita- è la politica, divenuta fortemente individualista e dove ciascuno si sente autorizzato a non tenere assolutamente in conto dell'interesse collettivo, avendo come obiettivo primario quello di impedire all'altro politico di operare. Accade così che si sprecano enormi energie per stabilire i soggetti che devono andare a ricoprire posti di governo o di sottogoverno, rimanendo sempre pronti a rubarsi tra di loro le posizioni conquistate mediante cervellotici accordi sotto banco nel tentativo di tenere sotto scacco l'altro e dare battaglia per rivendicare e rivendere politicamente il posto a qualche mercenario di turno.

Così facendo, - continua Sultana - questi bravi strateghi hanno esaurito gran parte delle loro energie e non sono più nelle condizioni di pensare a come amministrare il nostro territorio. L'amministrazione risulta essere raccogliticcia, senza idee né programmi e né si sa a quale colore politico appartengono i suoi componenti che spesso si rifanno a singoli consiglieri". Ma chi sono per l'ex assessore Rosario Sultana espressione del movimento civico di Rinascita i responsabili di quello che egli ha descritto come un vero sfacelo? Sultana li individua chiaramente. "Di questa disastrosa situazione enorme parte di responsabilità è da attribuire a Rinascita di Pachino, -afferma- un tempo movimento ed oggi partito le cui frecce presenti nel simbolo si sono trasformate da energie positive da liberare ad acuminose armi di offesa pronte ad essere scagliate verso chiunque tenta di osservare la situazione da un'altra angolazione, diversa da come la triade del gruppo dirigente del partito (dal quale si esclude il coordinatore) ha deciso di impostare. Rinascita è alla ricerca spasmodica di alleanze strategiche e mai programmatiche, -continua Sultana- finalizzata solo alla gestione del potere. Questa triade ha attaccato chiunque, ha fatto alleanze con chiunque, ha barattato posti di governo, è corresponsabile della mozione di sfiducia nei confronti di Francavilla e sta lavorando per sfiduciare il presidente Nicastro. Gli uomini di Rinascita addossano ad altri soggetti gravi responsabilità, mentre sono loro i principali artefici del disastro amministrativo del nostro comune. Ai miei ex compagni di Rinascita, -conclude Sultana- voglio dire che i cambiamenti possono andare in due direzioni, l'evoluzione o la degenerazione. Vi siete trasformati da colombe in avvoltoi".
Dopo la strigliata di Sultana, certamente la replica di Rinascita non si farà attendere.

Sa. Mar.
Fonte: LaSicilia.it il 21-09-2004 - Categoria: Politica

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Rosario Spinello ha scritto: 02-06-2004 15:36:41
RINASCITA: LE COMPONENTI


LOCALISMO.GLOBALE


Ipotesi di analisi dello stato di fatto.

Io credo che con la dipartita di Mauro Adamo, vero ledear della Lista Civica Rinascita di Pachino, questo movimento sia arrivato al capolinea.
Il suo progetto politico, come è stato dimostrato attraverso gli atti politici: si voleva gestirlo e lo ha gestito a sinistra e con la sinistra.
E, questa breve, purtroppo, esperienza si può annoverare fra le esperienze e i progetti politici di un certo spessore sociale e culturale che può essere assunto come esempio e progetto innovativo politico ideale per chiunque abbia l’ambizione di governare il prossimo futuro di Pachino.
Le vicende e le scelte che hanno caratterizzato il dopo, di questo Movimento, hanno smentito in pieno quel progetto e hanno prodotto un ribaltandole sulle scelte fatte da quel movimento con la sindacatura di Mauro Adamo..
Oggi assistiamo al completo “snaturamento” di quel progetto originario. E, di fatto, si è verificato ed abbiamo assistito attraverso alcune operazioni di Giunta (allontanamento di Saro Assessore ai servizi sociali) alla definitiva messa in minoranze delle rappresentanze del pensiero di Mauro all’interno di quel movimento locale
Di fatto questo movimento si è scomposto in due anime interne: una che fa riferimento al centro destra ( istituzionale) e un’altra al centro sinistra (sociale).
Per potere uscire dalla ambiguità in cui questo movimento si è cacciato bisogna fare appello a quelle forze interne che hanno nel progetto originario di Mauro Adamo un quadro ideale e di orizzonte politico comune alle forze di progresso e del rinnovamento. Per intraprendere e ricomporre un nuovo quadro sociale e un nuovo assetto politico. Per dare, insieme alla sinistra aperta e rinnovata e al nuovo ulivo, un nuovo progetto politico efficace e democratico per governare con lungimiranza e efficacia Pachino... Cordiali Saluti. Spiros.


Rinascita di Pachino e per Pachino a partire dal 1989
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Un po’ di storia non fa mai male!!! Se serve ad approfondire le conoscenze di tutti!!!!!

Le prime riunioni del Movimento, che poi diventerà Rinascita di Pachino, come ho scritto, ma è meglio ricordarlo, iniziano nell'inverno del 1989. Le riunioni si svolgevano nella sala messa a disposizione dalla chiesa Valdese e con la partecipazione e la disponibilità attiva di Nino Gullotta, persona molto sensibile e disponibile e impegnata ai fatti della politica e del fare sociale che ancora oggi, mi sembra, sia il coordinatore del CRAP di Pachino. Ebbi l'opportunità di partecipare ad un paio di riunioni, dove si cominciava a delineare un assetto ancora molto incerto e nebuloso di come poteva strutturarsi un Nuovo Movimento Politico che basava la sua azione primaria nel rifiuto dello strapotere, non tanto dei singoli partiti nel suo insieme, ma dalle singole componenti consiliari( capigruppo, capi corrente,) che in una sorta di grande calderone avevano costituito un tavolo trasversale che passava sulla testa e sulle volontà della maggioranza dei consiglieri comunali, che allora erano 32 nel Comune di Pachino. Ricordo, non per vanto personale, ma per obiettiva verità storica che sia io, Rosario Spinello, che Mauro Adamo eravamo stati eletti consiglieri comunali nelle amministrative della primavera del 1988. Il sottoscritto era stato eletto con 354 voti e Mauro Adamo era stato eletto, nonostante la chiara avversione e il non appoggio delle correnti che allora erano esistenti all’interno della D.C-( e che esistono ancora oggi) -di Nicita, Brancati e del gruppo Foti e nonostante le previsioni di Pippo Bufardeci che appoggiava apertamente un altro candidato. Incontrandoci, casualmente, con L'onorevole Foti e con Pippo Bufardeci, nel ristorante "U Piscaturi", ora chiuso, sito nella Rada di Portopalo, dove mi ero recato a cena con la mia fidanzata -mia attuale moglie- che era arrivata quella stessa da Firenze. Ricordo ancora la scena del gestore del ristorante che prima aveva apparecchiato alla meno peggio e che non appena si era accorto che ci si conosceva con Pippo Bufardeci e di conseguenza con il parlamentare Foti: in un batter d'occhio ci riapparecchiarono la tavola con tanto di tovaglia di lino bianco.(la potenza della politica) Non appena finito di desinare, per gentilezza, ci siamo presentati con l'On. Foti con la mediazione di Pippo e ci siamo accomodati nello stesso tavolo dov’era seduto il Deputato. Essendo venuto in Pachino per occasione della campagna elettorale in corso ci siamo messi a parlare sulle previsioni dei singoli partiti. Sull'argomento che a loro più interessava gli dissi senza nessuna esitazione e dubbio che in base alle mie conoscenze e analisi della situazione politica locale sarebbe stato difficile che un mio attuale lontano parente, da loro appoggiato, c'è l'avrebbe fatta ad essere eletto. Mentre gli confermavo in pieno che Mauro Adamo sarebbe stato, senza nessuna ombra di dubbio, promosso. Ebbene, i dati e le circostanze di quelle elezioni furono tali che, nonostante le convinte aspettative che si aspettavano Foti e Bufardeci, le mie previsioni si avverarono in pieno. Fummo cosi eletti in consiglio comunale e Mauro era il più giovane(dopo Bordieri) degli eletti con un numero di voti che ora non ricordo perfettamente, ma che si aggirava intorno ai 470.( si davano tre preferenze) Mauro era appoggiato, fin da allora, dalla comunità ecclesiale di Pachino in quanto persona, da sempre, molto vicina a quelle realtà sociali e pastorali. Mauro non ha mai nascosto l'appartenenza al mondo cattolico che, invece per come si portava, gli dava forza e candore ed era fiero di portare in seno al consiglio le aspettative dei più disagiati dei meno garantiti e di tutti coloro che avevano bisogno di un aiuto concreto da parte delle istituzioni comunali e dei servizi sociali. Questo suo atteggiamento di cattolico impegnato ha determinato in me un cambiamento progressivo e positivo nei confronti di Mauro. Ai miei occhi e alla mia analisi sulle componenti esistenti all’interno del consiglio piano, piano era diventato un punto di riferimento sempre più forte. Perché traspariva l’applicazione di metodi e principi cristiani di grande valore sociale e culturale sia nella sua azione che nel suo linguaggio. Piano, piano nel corso delle sedute consiliari, in base alla trattazione degli argomenti di interesse generale e particolare che si dibattevano, si era instaurata, fra noi due, una sorta di solidale e reciproco apprezzamento del comune sentire sulle problematiche che, via, via, si andavano sviluppando. La progressiva divergenza a cui ci portarono i rispettivi gruppi consiliari, del P.C.I da parte mia e nella D.C. da parte sua rafforzò il senso di solidarietà reciproco e ciò porto ad un progressivo e sostanziale avvicinamento delle nostre posizioni su varie tematiche e su punti di vista politici e sociali che si discutevano in consiglio comunale. Cito per tutti la pratica per l’acquisizione da parte della Soprintendenza di Siracusa dei terreni e dei manufatti della Torre Xibini che fu acquisita, in quegli anni, in base alla legge Regionale n° 80 sui Beni Culturali. La scoperta, leggendo in un libro di Filippo Garofalo, del un mirabile acquedotto nei pressi della Torre Xibini e di altre scoperte di beni culturali nel territorio dei quali con Mauro eravamo fortemente interessati. Sia nella scoperta di nuovi elementi per la catalogazione e poi il possibile recupero e fruizione. Diventammo cosi collaboratori spontanei su queste tematiche che interessavano la storia, la cultura e che ci accomunavano e d interessava come persone e come consiglieri comunali. Tanto che, quando Mauro in preparazione del suo matrimonio doveva ristrutturare l’alloggio per Lui e la Maria, ne divenni anche il suo Architetto e consulente personale per la sistemazione del suo appartamento. Per questo mi permetto ,oggi, di ricordare queste cose a chi è più giovane non con spirito di alterigia o di supremazia: ma come testimonianza diretta nel circostanziare fatti e avvenimenti che possono aiutare al componimento di una esatta ricostruzione della storia locale del movimento di Rinascita per Pachino. Per potere, in questo modo, tenere conto di tutti gli elementi utili per approfondire l'analisi della situazione generale della storia politica di Mauro e del Movimento di Rinascita di Pachino. Che, credo, rimanga importante anche per delineare compiutamente la sua figura personale politica e umana. La degenerazione della politica di allora, prima della legge sul maggioritario, ci portava a Pachino ad avere un Sindaco ogni sei mesi. Con continui ribaltamenti tutti interni all'asse del cosi detto pentapartito. Che aveva nel CAF ( CRAXI, ANDREOTTI, FORLANI) la principale allaeanza dell'ultima fase storica della prima repubblica. E per l' imminente caduta trasversale dei partiti di governo D.C. e P.S.I. in testa, ma che in misura variabile ha coinvolto tutti i partiti, compreso il P.C.I. Tutto ha inizio con la caduta del muro di Berlino e il progressivo ed inesorabile crollo del sistema sovietico.
Le reciproche garanzie di stabilità interna che avevano portato fin da dopo Yalta la CIA e il KGB a foraggiare sottobanco i partiti di riferimento crolla nello stesso qualche tempo prima della caduta del muro con il relativo allentamento dei finanziamenti esterni che porta progressivamente i partiti italiani fin dai primi anni 70-80 ad alimentarsi attraverso le risorse interne al sistema degli appalti delle forniture e di qualsiasi cosa abbia a che fare con la circolazione di denaro pubblico.
L' imminente crollo del sistema sovietico non è una intuizione di Occhetto ma è una notizia che apprende direttamente dai dirigenti di un paese dell’Est, di cui ora non mi ricordo il nome, dove si era recato per un incontro politico. Ecco che al suo ritorno dal viaggio e dopo una breve consultazione con pochi dirigenti Achille Occhetto nell’ autunno del 1988 promuove il Nuovo Corso del P.C.I. a livello nazionale. Nel Dicembre del 1988 nel salone Munafò( ex Palazzo Starrabba) si svolge il congresso straordinario del Partito locale di cui, nel frattempo, ero diventato segretario politico "per cooptazione" (ero segretario all'organizzazione),unitaria e su indicazione di tutto il direttivo, subito dopo la mia elezione al consiglio comunale, per le inattese dimissioni del segretario che allora era Tommaso Malandrino che che non era stato eletto. Poichè era riuscito a raccoglie e racimolare solo 64 voti. La mia relazione politica al congresso, fu contestata da tutto il partito e dai soloni di allora. Che, nel senno del poi, era dettata dalla necessita storica, e lucidamente esposta nella relazione di Occhetto, di salvare il salvabile del nostro partito anche a Pachino per venire incontro alla nostra base sociale e politica che in quel periodo era particolarmente arrabbiata. Introducendo un elemento forte di discontinuità politica dovuta al perdurare di atteggiamenti "consociativi" che allora erano pervasivi nelle istituzioni e in quasi tutti gli enti, non solo di Pachino, ma sia regionali e nazionali. E che in misura rilevante si avvertiva anche a Pachino per l'atteggiamento tenuto dal nostro capogruppo modestino Preziosi. Infatti in uno dei passaggi della relazione dissi: "in pizzeria andateci a mangiare le pizze e non a fare le amministrazioni!!!!" Di quel congresso e della mia relazione ho anche un nastro registrato in VHS che prima o poi metterò on-line e vi posso testimoniare,fin da ora, che fra gli invitati, e seduto in prima fila, c'era il consigliere Comunale della D.C. Mauro Adamo. Qui mi fermo perché dopo sono andato via da Pachino. E non posso parlare di fatti ed avvenimenti che non ho vissuto direttamente. Ma so che quando venne eletto Sindaco Modestino Preziosi, in Rinascita di Pachino era stato eletto il segretario che venne eletto nel congresso dove avevo svolto la mia relazione da segretario uscente. Dove si riuscì a comporre un direttivo di 22 elementi che rinnovava completamente gli assetti interni della sezione che per anni erano stati lacerati dalla dicotomia nauseante di Preziosi–Spataro. Fu realizzato un reale rinnovamento del 90% del consiglio direttivo precedente e questo, naturalmente, non me lo perdonarono. Mettendo fuori dal direttivo elementi che volevano solo incarichi professionali dal partito e che politicamente non esprimevano che pochissimi voti. Inesistenti sul piano sociale e politico ma pronti e in prima linea nel pretendere incarichi sia a Pachino che a Siracusa. E chi fà politica attiva sa quanto tempo sottrae al suo lavoro e ai suoi affetti. Ricordo che anche i consiglieri comunali erano stati messi fuori dal direttivo, compreso me, che sulla scorta delle indicazioni programmatiche e statuarie volute da Occhetto si delineò un assetto diverso e di compensazione di "poteri" nelle sezioni: fra la direzione politica e i rappresentanti eletti negli enti locali. Se poi questa risoluzione è stata adottata all’interno del movimento di Rinascita per Pachino, per selezionare i candidati, per le elezioni è una risoluzione che ha una provenienza politica ben precisa. Come c’è da rivedere la prima spaccatura interna al Movimento che poi per condizioni particolari e di vivibilità interna ai D.S. o P.D.S. ha portato questi soggetti nel 1999 a varare la lista Sinistra Aperta che con mia enorme delusione si è rifiutata di affiancare la candidatura di Mauro Adamo a Sindaco. E che ricordo nonostante avessi dato il nominativo e indicato come assessore all’urbanistica , pur essendo fisicamente a Firenze, ho pregato fino alla fine ad una concorde azione politica per riunificare la sinistra e i D.S. che in quella occasione raggiunse il minimo storico di 440 voti e della lista di Sinistra Aperta che ottenne 400 voti.Se, come qualcuno, con dolo e cattiveria, ha ricordato in passato su questo sito, della mia presenza sul palco a fare comizi gli voglio ricordare ora che se avessi avuto l’intenzione reale di tornare a Pachino la storia si sarebbe svolta molto diversamente di come poi è andata. E forse qualcuno non avrebbe mai avuto la possibilità di legarsi alle sedie.( su questo sono presuntuoso) Nel ballottaggio di quelle elezioni telefonai a Mauro per permettere un incontro con i rappresentanti di "Sinistra Aperta" per appoggiarlo nel ballottaggio per nella sua elezione finale. Cosa che si sono rifiutati di fare. E da quella data ho cessato ogni rapporto di fiducia politica con queste persone. Mi riferisco alla Signora Spampinato e a Salvatore Spinello, per intendersi meglio!!. Mauro infatti nella scelta finale, dopo diversi opzioni e tentennamenti che si erano avuti i quegli anni come qualcuno ha ricordato sulla posizione politica finale di Rinascita per Pachino mi aveva detto, incontrandolo, poco prima delle elezioni e nelle fasi di trattative che intendeva procedere avendo come riferimento la politica di Prodi e dell’Asinello e in prospettiva la politica interrotta di fatto da parte di Rifondazione comunista ma con l’occhiolino di molti D.S. per fare seccare l’Ulivo.. Ecco perché credo e rinnovo la sua visione politica finale dell’evoluzione del Movimento Rinascita di Pachino verso quella direttrice politica che di fatto è stata quella che gli ha consentito di essere eletto a Sindaco. Per questo credo che l'alternare la posizione centrale di Rinascita ad ago della bilancia sia a destra che a sinistra potrebbe essere condivisa se l'obiettivo avesse avuto qualche concretezza dal punto di vista programmatico e delle realizzazioni che non ci sono state. Se invece come si afferma si lavora solo per strategie per mantenere il potere della normale ammministrazione allora credo che è il tempo che questo movimento sciolga questa ambiguità di cui pare corresponsabile e se la strategia è quella del "abbone è bonè"allora è chiaro che siamo di fronte ancora una volta di fronte ad un movimento che al di là delle ideologie che gli fanno da scudo rappresenta la parte più reazionaria che ammantata dalla pseudo azione pastorale e della religione e dei presepi che di fatto perpetua un atteggiamento di bigottismo profano che si alimenta solo sull'apparire ma non essere. Per questo è essenziale che nessuno chieda, oggi ne domani, al Movimento di Rinascita di sciogliersi per confluire in questo o in quel partito. Questo non è accettabile ne come analisi ne come proposta da fare. E’ stato troppo garbato l’attuale coordinatore di Rinascita di Pachino facendo passare e accettando quella analisi impietosa da parte dello (storico) Roberto Bruno. Salvo poi rispondergli che di fatto essa è sbagliata e inaccettabile. Lo sarebbe per chiunque ti consigli su quello che devi fare:praticamente scomparire!!!. Diversa cosa è invece il recupero della componente politica che, per problemi ambientali interni alla sezione di pachino, ha portato Massimo Agricola e lasciare i D.S. di Pachino senza una rappresentanza consiliare. Quei voti che Rinascita di Pachino sta oggi usufruendo vanno riportati e restituiti al suo alveo naturale e da dove essi sono venuti:da sinistra! Ecco perché ho parlato di divisione futura del movimento di Rinascita. Ma non potrò mai chiedere a Rinascita di auto--sciogliersi. Questo non solo costituisce una indelicatezza politica che da uno storico, scusa Bruno, non mi sarei mai aspettato: ma rappresenta una ingerenza interna nei fatti di altri partiti che da oggi in poi è meglio evitare per non irrigidire troppo l’interlocutore politico. Tanto che la risposta finale del coordinatore è stata quella di dire: aspettatevi notizie da parte nostra in futuro. Come dire se mi dici ti voglio distruggere e sotterrare politicamente: l’altro, per reazione, spontanea risponde; aspetta che sono io che cercherò di sotterrare politicamente te. E’ ovvio. Ecco perché oggi mi pare che non si sia analizzata con sufficiente pacatezza la situazione politica generale per poter dire agli altri quello che devono fare. E per vincere le elezioni e trovare il sistema per avere una maggioranza stabile in futuro credo che sia un problema che interessa chiunque si ripromette di fare politica seria per Pachino. Sia da parte di Rinascita e sia da parte della sinistra e dei D.S. e da parte di chiunque.Per i D.S. e la sinistra , al di là delle appartenenze rimane grave il problema di non avere un suo progetto politico per gestire e da proporre a Pachino. E pertanto è questo il problema che la sinistra ha da affrontare: presentare persone "credibili"!!!!!