I giovani puntano sul biologico

I giovani puntano sul biologico Indagine Eurispes su un campione di 1.000 imprenditori. Il 13,3% dei manager punta a questo tipo di agricoltura per un maggiore sviluppo del proprio mercato. Al secondo posto la 'sicurezza alimentare dei prodotti' (12,4%).

Roma, 22 mag. (Adnkronos) - I giovani imprenditori agricoli puntano sul 'biologico' e sulla qualita' dei prodotti. Il 13,3% di loro, infatti, indica l'agricoltura biologica come l'ambito prevalente di intervento per un maggiore sviluppo del proprio mercato di riferimento. Seguono: la 'sicurezza alimentare dei prodotti' (12,4%), le 'colture e prodotti innovativi' (7,0%) e la 'certificazione della qualita' aziendale' (6,4%). Questo trend emerge dai risultati dell'indagine campionaria sui modelli imprenditoriali e le culture del lavoro tra i giovani agricoltori italiani che l'Eurispes ha effettuato su un campione di 1.000 giovani imprenditori. L'indagine e' stata illustrata a Trento dal direttore dell'Eurispes, Italo Saverio, alla presenza del ministro delle Politiche Agricole e Forestali, Gianni Alemanno, nell'ambito del secondo Convegno Nazionale 'Giovani imprese per il vecchio continente: l'agricoltura dei giovani come risposta alle sfide della globalizzazione'. Secondo la ricerca risulta essere ancora limitata la produzione di prodotti tipici.

Per tutte le categorie di prodotti garantiti e protetti, la percentuale dei giovani imprenditori nelle cui aziende non ci sono prodotti di tal genere supera il 90% (con la sola eccezione dei prodotti DOC, per i quali, in ogni caso, la percentuale negativa e' pari al 72,7%). Una sezione del sondaggio e' dedicata ai fabbisogni formativi. In questo senso risultano incoraggianti le risposte fornite dai giovani imprenditori in relazione alle aree di riferimento dei corsi di formazione effettuati all'interno dell'azienda. Infatti, pur risultando prevalente il settore della sicurezza sul lavoro (15,2%), l'altrettanto elevata partecipazione alle attivita' formative relative al 'marketing' (12,7%), alla 'qualita' dei prodotti' (12,1%), all''agriturismo' (12,1%), all''agricoltura biologica' (8,0%) e' indicativa dell'interesse ad accumulare le competenze necessarie ad un'agricoltura multifunzionale e, nello specifico, al settore delle produzioni di qualita'. Positive poi le prospettive occupazionali, secondo i dati del sondaggio.

Gli imprenditori prevedono che l'incremento occupazionale coinvolgera' principalmente i dipendenti fissi (16,6%), ma si registrano prospettive moderatamente positive anche per i lavoratori stagionali (12,3%) e occasionali (9,8%), anche se per queste categorie i valori del possibile decremento si attestano intorno all'8%. Circa i 2/3 delle aziende del campione intervistato dispongono di una Superficie Agricola Utilizzata inferiore ai 50 ettari. La maggior parte delle aziende agricole utilizza una superficie compresa tra 1 e 10 ettari (32,1%) o tra i 10 e i 50 ettari (29,1%). Le aziende agricole che dispongono di una Sau superiore ai 100 ettari costituiscono appena l'11,1% del complesso. Per quanto concerne la forma giuridica delle aziende agricole, i dati mostrano come la stragrande maggioranza delle imprese (il 68,7%) si sia costituita in forma di ditta individuale. Abbastanza diffusa anche la societa' di persone e/o capitali, che caratterizza circa un quarto delle imprese, mentre le altre forme giuridiche costituiscono una lieve minoranza.
I dati relativi al titolo di possesso dei terreni indicano una netta prevalenza, tra i giovani imprenditori agricoli intervistati, di proprietari d'azienda: il 70,4% del campione.

Un buon 18,3% possiede parte dei terreni della propria azienda in proprieta' e parte in affitto mentre solo il 9,8% indica nella forma affittuaria il titolo di possesso dei terreni.
Per quanto concerne i settori di produzione, la maggior parte delle risposte ha indicato nella viticoltura (20,7%) o nella coltivazione di cereali (17,4%) l'indirizzo produttivo prevalente; seguono l'olivicoltura (13,7%), la coltivazione di fruttiferi (10%), e la coltivazione di ortive, indicata dal 7,5% delle risposte. L'agriturismo raccoglie infine il 23% delle risposte, rilevando una discreta propensione, da parte dei giovani imprenditori agricoli, ad affiancare la produzione agricola a servizi di tipo ricreativo. Lo scorporo dei dati per area geografica di riferimento mostra una diffusione maggiore dei servizi di tipo ricreativo nel Nord-Ovest, dove si trova il 27,2% delle imprese che praticano attivita' di agriturismo, seguito dal Centro (24,8%) e dal Nord-Est (23,2%). La capacita' di rispondere a bisogni di tipo ricreativo sembra meno diffusa nelle imprese meridionali: nello specifico, il Sud registra il 21,6% delle aziende che praticano agriturismo e le Isole appena il 3,2%.
Fonte: Adnkronos.com il 23-05-2004 - Categoria: Cronaca

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