I diritti dei volontari di protezione civile non calpestateli

I diritti dei volontari di protezione civile non calpestateli Precisazione sugli interventi dei volontari durante gli ultimi sbarchi dei clandestini.

Nonostante la buona volontà dei soccorritori e degli addetti alla prima accoglienza, ancora sono tante le problematiche che si presentano agli occhi dei volontari di Pachino e Portopalo di C.P. I volontari ci tengono a precisare che i loro interventi sono umanitari e senza nessuna pretesa, quindi con compiti ed obiettivi ben precisi. Si parla spesso di attivazione, di competenze sugli interventi, di responsabilità etc. Nessuno ha capito ancora che il ruolo dei volontari in azioni umanitarie non deve essere regolamentato, ma si fa riferimento alla “carta dei valori del volontariato”.

Sicuramente tutti i volontari impegnati in queste azioni sanno il fatto loro e conoscono alla perfezione i loro diritti e i loro doveri, in quanto hanno seguito dei corsi di formazione, e quindi abilitati ad intervenire in attività di carattere assistenziale, sanitario e umanitario. Sono assicurati sia per gli infortuni che per la Responsabilità civile. vengono sottoposti a vaccinazione per preservarli da infezioni varie, in definitiva chi fa volontariato e consapevole dei rischi a cui va incontro. In ogni caso i volontari sono rappresentati da responsabili, che ne curano la formazione e ne garantiscono l’efficace intervento, peraltro riconosciuti da Enti od Organizzazioni di provata esperienza e di prestigio.

In questo caso, vogliamo evidenziare quali sono i problemi ed eventualmente sciogliere i dubbi e le perplessità che si sono riscontrate durante l’ultimo intervento, a proposito dello sbarco di 27 clandestini nel territorio di Pachino. Anche perché tutto questo potrebbe servire ad una più efficace sinergia fra tutti gli apparati che vengono coinvolti allorché si verificano altre situazioni del genere. Nulla da ridire sul pronto intervento sia delle forze dell’ordine che degli uffici di protezione civile comunali preposti. I volontari informati dalle fonti più svariate (media, cittadini presenti allo sbarco, etc.), si sono precipitati per prestare il primo soccorso e l’assistenza.

Ad un certo punto, urge reperire dei mezzi, per trasportare nel più breve tempo possibile, i profughi in un luogo attrezzato e cioè a Cassibile. Bisogna dire, che proprio in quel momento, la maggior parte dei volontari era impegnata a Noto per la riapertura della Cattedrale, e quindi i volontari di Portopalo non potevano aderire alla richiesta. Veniva attivato da parte dell’Ufficio di Protezione Civile di Pachino e con l’interessamento dell’assessore Augugliaro, il servizio navetta con l’ausilio di un dipendente comunale alla guida del mezzo. Dopo il primo viaggio di trasferimento profughi a Cassibile, si è dovuto effettuare un ennesimo viaggio che con disagio e problemi vari, si è comunque risolto al meglio.

Sicuri che tutto ciò riportato in questo intervento favorisca una futura e più agevole attività di soccorso e accoglienza dei profughi nelle nostre zone. Chiediamo inoltre che sia le forze dell'ordine che tutti quelli che partecipano negli interventi sugli sbarchi, considerino i volontari, come loro collaboratori, e non come, intrusi.

I VOLONTARI OPERANO PER IL BENE DI TUTTI E NON PRETENDONO NIENTE, PERO' BISOGNA CONSIDERARE CHE SONO DELLE PERSONE NORMALI, PADRI DI FAMIGLIA E GIOVANI CON TANTO DESIDERIO DI FARE DEL BENE.

Siamo dei volontari, e quando operiamo da volontari, vogliamo essere trattati come i volontari di tutto il mondo, non diamo fastidio a nessuno e cerchiamo di renderci utili il più possibile.
Fonte: Anopas Pachino il 24-06-2007 - Categoria: Comunicati

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