É guerra dell'acqua a Portopalo dove si paga anche per un depuratore che non esiste.

É guerra dell'acqua a Portopalo dove si paga anche per un depuratore che non esiste. PORTOPALO - E' ancora guerra dell'acqua a Portopalo: un'utente si è vista recapitare dalla Sai 8 una bolletta a saldo, per l'anno 2011, di euro 500. Somma che aggiunta ai precedenti 300 euro 300 fa lievitare il totale a 800 euro. Il raffronto con il 2006, periodo in cui il servizio idrico veniva ancora erogato alla vecchia maniera, è da colpo apoplettico: l'incremento è di circa il 170%. «Siamo a livelli di aggravio che definire esagerato è poco - afferma la signora Barbara Vella, donna dallo spirito piuttosto battagliero che non esita a raccogliere le proteste di altri utenti che ora vivono con terrore il recapito delle bollette -. Non capiamo il perché di questi aumenti. Cinque anni fa ho pagato per tutto l'anno circa 300 euro, adesso me ne sono state addebitate per lo stesso servizio oltre 800. Aggiungiamo l'attuale periodo di crisi nera in cui le entrate calano mentre salgono vertiginosamente le uscite... E' impossibile fare quadrare i conti. Il budget familiare resta risicato. Tra la mia pensione e quella di mio marito non arriviamo a milletrecento euro mensili - prosegue la signora Vella -. Ditemi voi come possiamo togliere in un colpo 800 euro dal bilancio del mese. E non mi si venga a dire che possiamo rateizzare la cifra, poiché non cambierebbe la sostanza, ma solo la forma». «Cosa fare, in queste circostanze? Abbiamo letto la posizione della società privata che gestisce il servizio idrico a Portopalo. Non mi ha convinta, poiché restano tanti punti oscuri che qualcuno, l'amministrazione comunale e il difensore civico in primis, dovranno spiegarci, nell'interesse della collettività». La voce della bolletta che fa letteralmente sbottare tutti è la depurazione. A Portopalo, e non solo qui purtroppo, il depuratore non esiste.

E' un'opera pubblica rimasta a livello di vorrei ma non posso, tra finanziamenti persi negli anni novanta, riadattamento del progetto iniziale e speranze derubricate successivamente alla voce illusioni. Intanto, si continua a sversare in mare, nei pressi della Punta della Pizzuta, luogo incantevole ma pesantemente deturpato dai reflui fognari, con grave danno per la salute pubblica e l'immagine del territorio. Nella bolletta della signora Vella, la depurazione che non c'è incide per oltre 200 euro... Sottolinea ancora la signora portopalese: «Non possiamo pagare servizi che non esistono. Perché devo versare questi soldi se il depuratore non c'è? Ho fatto domanda di rimborso delle somme versate negli ultimi dieci anni per bloccare la prescrizione. Devono restituirci i soldi, ci sono sentenze della Corte di Cassazione. Non mi fermeranno. E non mi faccio strumentalizzare da qualche politico locale che spera di acchiappare consensi cavalcando la nostra rabbia. Nutro fiducia nell'azione dei nostri amministratori comunali che devono tutelare i cittadini nei confronti della società privata che gestisce il servizio. Dal Comune, intanto, viene rimarcato un dato: senza il passaggio ai privati, i costi sarebbero lievitati ancora di più, fermo restando l'obbligo normativo che ha sancito il passaggio del servizio dall'ente pubblico alla società privata. Tuttavia, dal palazzo municipale si evidenzia che, a breve termine, partiranno i ricorsi per le indennità di depurazione per cui l'amministrazione comunale ha attivato l'ufficio del difensore civico. Un altro problema riguarderebbe poi il giro a vuoto dei contatori, gli evasori e gli abusivi. Anche su questi punti i cittadini chiedono attenzione e verifiche da chi di competenza. Nei giorni scorsi, l'ufficio stampa di Sai 8 ha diramato una nota ufficiale, sottolineando che su 1.250 bollette recapitate a Portopalo, quelle sospette sarebbero meno di 100. Va aggiunto che, attraverso lo sportello comunale, gli utenti hanno avuto l'opportunità di chiedere ragguagli e spiegazioni dettagliate alla società che gestisce il servizio.

SERGIO TACCONE
Fonte: LaSicilia.it il 17-11-2011 - Categoria: Cronaca

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