Greenpeace, spedizione navale per salvare gli oceani

L'associazione ambientalista lancia la più ambiziosa spedizione navale della sua storia per promuovere la creazione di una rete di aree marine protette

Salvare gli oceani e promuovere la creazione di
una rete di aree marine protette attraverso la più ambiziosa spedizione navale mai tentata prima dall’associazione ambientalista.

Con quest'obiettivo due delle tre navi di Greenpeace, Esperanza e Arctic Sunrise, lasceranno domani Città del Capo, in Sudafrica, per raggiungere il Santuario dei Cetacei dell’Oceano meridionale e fermare le baleniere e poi proseguiranno il loro viaggio di 14 mesi attraverso i mari dei 5 continenti.

Nonostante le proteste internazionali e le richieste ripetute della Commissione Baleniera Internazionale di fermare la caccia, il Giappone intende raddoppiare quest’anno la quota e cacciare 935 balenottere minori.

Inoltre anche 10 balenottere azzurre finiranno quest’anno sotto gli arpioni nipponici, mentre il prossimo anno diventeranno 40 e vi si aggiungeranno 50 megattere, entrambe specie in via d’estinzione.

“La caccia alle balene è solo la punta dell’iceberg della distruzione di un ecosistema. Un respiro su due che facciamo lo dobbiamo agli oceani che danno al pianeta metà dell’ossigeno. In cambio noi lo soffochiamo con l’inquinamento, lo riscaldiamo grazie al cambiamento climatico e lo svuotiamo dei pesci. La pesca a strascico ed altre tecniche distruttive stanno danneggiando in maniera irreparabile i fondali oceanici” afferma Donatella Massai, direttore generale di Greenpeace.

Greenpeace chiede l’istituzione di una rete di aree marine protette con una superficie pari al 40% degli Oceani: il costo sarebbe di 12 miliardi di dollari l’anno, più o meno quanto si spende in profumi in Europa e Stati Uniti nello stesso periodo.

Nel corso della spedizione Greenpeace vuole ottenere un milione di “Custodi dell’Oceano”, sostenitori che appoggeranno l’iniziativa.

L’ Esperanza, la più moderna delle navi dell’associazione, è stata equipaggiata con webcam e telecamere sottomarine per interagire con i sostenitori in tutti il mondo.

L’equipaggio produrrà blog, videoblog e programmi per la nuova web tv di Greenpeace.
Fonte: Greenpeace il 18-11-2005 - Categoria: Cronaca

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