Grave la carenza di strutture

Grave la carenza di strutture PORTOPALO - Il primo sbarco del 2007, registrato domenica mattina, ha fatto emergere un problema che da tempo è stato segnalato dal sindaco Fernando Cammisuli: l'assenza di strutture idonee e confortevoli dove espletare il primo soccorso agli immigrati i quali arrivano già stremati dalla traversata in mare. Domenica scorsa al porto, dove era stato allestito come al solito il dispositivo di prima accoglienza, un ostacolo molto faticoso è stato il caldo. E siamo ancora in primavera. L'afa ha tartassato i migranti, parecchi dei quali accusavano condizioni fisiche già precarie, ed anche chi si trovava lì per i soccorsi. Un medico del 118, la dottoressa Rossetta Basile, che conosce molto da vicino la realtà dell'accoglienza a Portopalo, essendo intervenuta molte volte in queste circostanze, in certi frangenti la si vedeva letteralmente boccheggiante a causa della calura che, specialmente intorno a mezzogiorno si è fatta sentire.

Al porto non esiste un posto dove ripararsi dal sole: escluse le ambulanze, gli immigrati bisognosi di cure sono stati adagiati a terra, sulle barelle o a diretto contatto con la banchina del molo, a ridosso dei mezzi sanitari sistemati in modo da poter riparare quanto più possibile dai raggi del sole. Parecchi mesi addietro il sindaco Cammisuli ha proposto agli organi competenti in ambito nazionale la creazione a Portopalo di un centro di accoglienza immediata, una formula nuova per descrivere una struttura coperta in cui il personale medico e i volontari potessero svolgere al meglio le operazioni di primo soccorso e accoglienza. Questa struttura eviterebbe l'attesa al sole in attesa del completamento delle prime procedure post-sbarco. "Dopo quella proposta - afferma Fernando Cammisuli - e dopo una serie di reiterazioni fatte anche attraverso gli organi di stampa, non abbiamo avuto il benché minimo riscontro dalle autorità competenti. Eppure il nostro territorio, secondo statistiche dell'anno scorso, è tra i punti più interessati dall'arrivo degli immigrati. Il centro di accoglienza immediata servirebbe solo per la fase del primo soccorso, quella che precede il trasferimento al Cpa di Cassibile ed eviterebbe di sottoporre i migranti ad un'attesa al caldo che a volte dura qualche ora. Possiamo contare su un gruppo comunale di Protezione Civile altamente affidabile e con le risorse umane giuste per gestire questa struttura che, lo ribadisco, dovrà servire solo per l'accoglienza immediata e il primo soccorso". Un plauso va a tutti i volontari delle varie realtà locali e della vicina Pachino, che anche l'altro ieri si sono messi a disposizione delle forze dell'ordine e prodigati in queste fasi spesso molto delicate, fino al trasporto dei migranti a Cassibile. Da segnalare che da un primo riscontro pare sia stato accertato che alcuni degli sbarcati fossero al secondo ingresso clandestino in Italia.

SERGIO TACCONE
Fonte: LaSicilia.it - 01/05/2007 il 02-05-2007 - Categoria: Cronaca

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