Gli assetti non verranno modificati

PACHINO - "Due assessorati ad Alleanza Nazionale? Non è a me che devono rivolgere questa proposta ma ai partiti della coalizione. Chiedano a loro di liberare qualche posto in giunta". Due giorni dopo la richiesta di An, uscita dalla maggioranza, che guida Pachino dalla fine del 2001, in seguito alla verifica della scorsa estate, il sindaco Sebastiano Barone dice la sua posizione su una vicenda politica che difficilmente a questo punto troverà degli sbocchi, almeno a breve scadenza. "In estate si era arrivati all'accordo che avrebbe visto il nuovo assetto di giunta - aggiunge il sindaco - con An che avrebbe avuto un assessorato subito e uno a fine settembre. Allora rifiutarono, scegliendo di uscire dall'esecutivo. Adesso che si è trovato un assetto stabile mi si chiede di tornare a rimescolare le carte. Tutto questo non è possibile". Se non è chiusura totale poco vi manca. Il commissario provinciale di An, Fernando Cammisuli, e quello cittadino, Emanuele Rotta, hanno tracciato dei paletti molto precisi: rientro in giunta ma a parità di trattamento con gli alleati del centro-destra, Forza Italia e Udc. Tradotto in termini semplici: due assessorati anche ad An. Ma siccome la matematica, a differenza della politica, non è un'opinione i conti sono presto fatti. Gli assessorati sono sette: due a Forza Italia (Berretta e Greco), due all'Udc (Giliberto, che presto dovrebbe fare le valigie, e Novello, rappresentante della corrente Ciavola-Cicciarella) e due alla civica Rinascita (Scala, che ha anche la vicesindacatura, e Gambuzza). Resta pertanto solo un posto libero che dovrebbe andare ad An. "Non se ne parla nemmeno - afferma il commissario provinciale Fernando Cammisuli - il nostro ingresso non può essere liquidato come un passaggio volto a riempire una casella vuota. An ha contribuito come le altre forze politiche alla vittoria di Barone ed ora è il sindaco che deve risolvere questa situazione di stallo. Ho l'impressione che Barone stia trascurando questa vicenda ma sappia che tutto sarà discusso in sede di organi provinciali dove porteremo le nostre istanze legittime da un punto di vista politico. Se qualcuno pensa di lasciare Alleanza Nazionale in un angolino si sbaglia di grosso.

Ai talebani che stanno monopolizzando la scena pachinese, espressione di un modo vecchio e superato di intendere la politica, non la daremo vinta. Quanto al sindaco, con il suo lavarsi le mani, rischia di consegnarsi a loro". La prospettiva è che da Siracusa i vertici della Casa delle Libertà arrivino a dare precise indicazioni per la soluzione della crisi anche perché le conseguenze di una rottura con An potrebbero riverberarsi in diversi comuni, non escluso il capoluogo. Indiziata di cessione di un posto in giunta sembrerebbe Rinascita che non vuole fare la parte del vaso di coccio in mezzo a quelli di ferro. Il movimento guidato da Sebastiano Mallia ha superato fasi difficili uscendo sempre a testa alta da un punto di vista politico. Due assessorati aveva dopo le elezioni (Laudicino e Sultana, dopo la breve parentesi Filangeri) e due ne ha mantenuti anche dopo la verifica. Un chiaro segnale che all'interno del movimento c'è gente che sa muoversi bene da un punto di vista strategico. Ma allora quale la via d'uscita? Difficile dirlo almeno nel breve periodo. Intanto si attende il 24 novembre, giorno d'entrata in vigore dello statuto comunale e delle dimissioni dell'assessore Giuseppe Giliberto, salvo sorprese dell'ultima ora che non sono da escludere considerata l'abilità dello stesso assessore di superare situazioni di difficoltà. Ma in questa occasione sono in pochi a scommettere sulla sua permanenza in giunta e le parole del sindaco sono eloquenti. "Non posso non tenere conto dell'indicazioni di cinque consiglieri su sei dell'Udc anche se l'assessore ha operato bene", ha dichiarato ieri il primo cittadino. Come dire: Giliberto stavolta dovrà farsi da parte.

Sergio Taccone
Fonte: LaSicilia.it il 15-11-2003 - Categoria: Politica

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