Giliberto va espulso dall'Udc: Si inasprisce lo scontro fra il gruppo di Cicciarella e l'assessore al Commercio

PACHINO - L'interrogativo, dopo l'ultima convulsa settimana, è uno: troverà fine la crisi tutta interna all'Udc dopo l'uscita, a questo punto data per certa, dell'assessore Giuseppe Giliberto? All'esponente della giunta resterebbe gli ultimi giorni da componente dell'esecutivo cittadino, poi via, armi e bagagli. Per cinque consiglieri del gruppo "Udc" - Dell'Ali, Beninato, Orlando, Di Stefano e Valerini - ha fatto il suo tempo e dopo due anni di permanenza ininterrotta in giunta può anche togliere il disturbo. Ha vinto pertanto la linea tracciata da Giuseppe Ciavola e da Sebastiano Cicciarella all'indomani dell'elezione del difensore civico dove Giliberto non si era uniformato alle indicazioni dell'Udc di votare l'avvocato Di Pasquale. E la scelta di sostenere invece l'avversario, l'altro avvocato in lizza, Giuseppe Sena, ha determinato la crisi irreversibile con i 5/6 del gruppo centrista. E di ieri infine un ulteriore richiesta dei cinque consiglieri comunali e di Cicciarella: con una lettera infatti chiederebbero l'espulsione dall'Udc dello stesso Giliberto. Come dire: non ci bastano le dimissione dalla giunta dev'essere cacciato dal partito. Abbiamo sentito ieri pomeriggio l'assessore che ha manifestato la propria amarezza. "Sono disgustato e schifato - afferma - poiché qiesta è l'ultima fase di una farsa che viene portata avanti da gente che all'Udc ha dato poco o nulla. Un gruppo con tanti ex, di Rinascita e di An ad esempio, che detta legge in maniera vergognosa e irrispettosa di tutto. Se è questo lo scenario politico di Pachino deciso di togliere il disturbo. Con disgusto ed amarezza devo ammettere che ha prevalso una linea assurda e assolutamente fuori dalla politica se con questo termine si vuole intendere il lavoro e l'impegno, per il partito e per la coalizione, che ho profuso in questo biennio e con dati di fatto inoppugnabili".

Perplesso il sindaco Sebastiano Barone. "Se è confermata questa richiesta di espulsione resto perplesso - ha dichiarato Barone - poiché per me Giliberto è stato un assessore valido sotto tutti i punti di vista. Confermo inoltre che fino ai cambiamenti annunciati a breve, anche con l'entrata in giunta del settimo assessore, Giliberto rimarrà in giunta tranne che non sia lui a chiedere di andarsene". Ma dopo questa vicenda, non c'è il rischio che il sindaco diventi ostaggio dei diktat dei singoli gruppi politici? "Non è un rischio che corro - prosegue Barone - e poi la richiesta è stata fatta più di una settimana fa. Se fossi stato ostaggio dei partiti l'avrei presa subito in considerazione. E' palese tuttavia che quando cinque consiglieri comunali mi chiedono di cambiare un assessore non posso non tenerne conto. Ma ripeto, questa cosa verrà discussa tra qualche giorno e solo allora arriveremo alla fine di questa fase". Il toto "sfiducia" intanto è già cominciato: dopo Giliberto toccherà al vice presidente del civico consesso, Salvatore Francavilla. La sua divergenza dal resto del gruppo consiliare dell'Udc sulla vicenda del difensore civico potrebbe sfociare nella richiesta di sfiducia (dopo l'entrata in vigore dello statuto comunale). Ma i numeri sono dalla sua parte.

Sergio Taccone
Fonte: LaSicilia.it il 12-11-2003 - Categoria: Politica

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