Fumata nera per la nuova Giunta

Fumata nera per la nuova Giunta PACHINO - Nonostante la soluzione della crisi politica fosse stata annunciata dallo stesso sindaco per il fine settimana, la situazione politica non ha ancora trovato un epilogo. Gli incontri però si sono susseguiti a ritmo frenetico all'interno dei vari partiti che hanno cercato di dipanare i nodi di una matassa che per i più è ancora alquanto intricata. Appare al momento risolta la crisi interna a Forza Italia. Lo strappo dei giorni scorsi di Ninni Nicastro sarebbe stato risanato tanto che lo stesso presidente del consiglio avrebbe garantito al primo cittadino ed agli alleati che il gruppo consiliare azzurro continuerà ad essere composto da tre membri. La logica conseguenza dunque sarebbe la riconferma di entrambi gli assessori forzisti Berretta e Greco. Situazione complessa invece in seno all'Udc. Tramontata la possibilità di avere un quarto assessorato, i post democristiani duellano al loro interno per chi dovrà ricoprire i tre posti in giunta. Pare che a fare chiarezza però sia stato ieri lo stesso Pippo Gianni che ha comunicato al sindaco i tre nominativi. Ad averla spuntata dovrebbero essere stati i nominativi indicati da Dell'Ali Distefano e Dipietro, mentre sembra sia rimasto fuori dai giochi Valerini che altrimenti avrebbe determinato con le dimissioni da consigliere una riduzione del gruppo consiliare. Comunicati anche i nomi da parte di An. Il segretario provinciale Fernando Cammisuli ieri ha indicato a Barone i due assessori per il partito di destra. Se il nominativo di Rotta appare certo, in ballottaggio invece appare il nome di Mandalà con quello espresso dal consigliere Spatola che avrebbe fatto un'indicazione diversa. Intanto la politica continua a finire sui muri della città. Dopo il manifesto dell'Udc di qualche mese fa che deplorava l'atteggiamento del sindaco e quello fatto affiggere da Rinascita che invitava coloro che avevano votato contro il bilancio consuntivo a dimettersi, a tappezzare i muri della città sono stati i Ds. Ad essere nell'obiettivo dei Ds sono stati i 20 consiglieri comunali, il sindaco Barone e gli assessori che si sono susseguiti fino ad oggi.

"Vergognatevi! -recita il manifesto- Pachino non è mai stata così in basso! Solo litigi ed una inutile elargizione di stipendi ed incarichi". Il manifesto diessino è stato lo spunto per l'ex consigliere comunale Nello Lupo, psicopedagogista ed osservatore delle vicende politiche a delle riflessioni. "Che esista una "questione morale", e che essa abbia radici di almeno tre lustri, è evidente oramai anche ai più distratti, -ha affermato Lupo- così come è evidente che l'asfittico ambiente sociale, civile e politico pachinese non abbia gli antitodi necessari a correggere il malgoverno. Lo comprova in ultimo il mutismo dell'unico settore realmente vitale della società pachinese: le organizzazioni del volontariato di diretta emanazione religiosa. Non comprendiamo perché questa funzione critica si è estinta nel lontano 1997 dopo una serie di prese di posizioni piuttosto forti, perché ha scelto la sola via della collaborazione fattiva con una miriade di progetti socio-assistenziali, che non hanno risolto, né attutito i grandi problemi sociali del paese diventando così sussidiarie della classe politica. Plaudiamo, dunque, al manifesto della locale sezione dei DS, -ha continuato Lupo- che se non altro, ha il merito di aver gettato il sasso nello stagno oltremodo intorbidino. Sentiamo però di doverne correggere il tiro, sostenendo che non di morale si tratta, bensì di miseria culturale, che dunque la questione morale è una diretta conseguenza della miseria culturale. La politica locale è morta per fratricidio, per l'assoluta mancanza di dialettica dei contrari. Il silenzio conveniente, l'omologazione, l'anelito di fare tutti e a qualsiasi costo l'assessore, sconvolgono gli assetti politici giornalmente. In crisi fin dalla sua nascita per ammissione dello stesso sindaco, la maggioranza è già in coma irreversibile".

Salvatore Marziano
Fonte: LaSicilia.it il 12-10-2004 - Categoria: Politica

Lascia il tuo commento
SLOGAN BIPARTISAN E CONDIVISI

""Vergognatevi! -recita il manifesto- Pachino non è mai stata così in basso! Solo litigi ed una inutile elargizione di stipendi ed incarichi"".


E' cosi generica l'analisi che potrebbe essere utilizzata in qualsiasi contesto politico. Nel senso che se la applico alla Provincia che è governata da un Presidente( storicamente proveniente dal P.C.I.) che si è dovuto fare un partito per i fatti suoi: va bene lo stesso!

L'analisi del psicopedagogista Lupo Nello è carente. Anche Lui preso da chissà quali pensieri non si è accorto che il primo partito di Pachino -"Rinascita"- che ha molte aderenze con la società locale e cattolica: è uscita dalla maggioranza della giunta. Per permettere alla C.d.L unita e compatta come non mai di raggiungere ad un risultato di stabilità consigliare. Rinascita, molto responsabilmente, ha dichiarato che sostiene l'eventuale nuova giunta in consiglio comunale. Lo reputo un gesto di grande responsabilità politica. Mi rammarico della inconsistenza analitica del manifesto che lancia accuse generiche contro tutti. Chissà qual'è la strategia che si vuole portare avanti per diventare maggioranza nel paese? O forse, credo, non è l'obiettivo fondamentale da raggiungere. Che secondo il mio modesto parere è racchiuso in questa frase: "nella prossima legislatura dovrete fare i conti anche con noi". Insomma, emerge l'obiettivo evidente di qualche "dirigente" locale che ha solo l'ambizione di sedere e gratificarsi con qualche "poltrona" e nulla, nulla, di più!
Povera Pachino!!!
Cordiali Saluti. Spiros