Fratture insanabili sino alla fine

PACHINO - Saranno in quattro i candidati che si contenderanno la poltrona di primo cittadino della città di Pachino. La decisione sia per il centrodestra che per il centrosinistra di partecipare alle elezioni con due candidati a sindaco per ciascuna area politica è arrivata in tempi diversi.

Per la Cdl spaccatura praticamente allo scadere dei tempi utili per la presentazione di liste ed apparentamenti. Nell'ambito del centrosinistra, invece, i due contendenti duellavano già da qualche settimana, nonostante un percorso iniziato all'insegna dell'unità e della sottoscrizione di un'intesa alla presenza del candidato alla regione Rita Borsellino che controfirmò quell'alleanza. Le scissioni e le frammentazioni si presentarono ben presto quando si passò alla fase della designazione del candidato a sindaco. Mentre l'area civica rivendicava un proprio esponente, individuato nell'agronomo Giuseppe Campisi già candidato a sindaco nelle due scorse tornate elettorali e poi abbracciato anche dalla Margherita, nell'ala più radicale dell'Unione si avanzava la candidatura per un esponente definito di “garanzia” per l'area di centrosinistra. Da qui l'indicazione di Corrado Ruscica, già consigliere comunale nella legislatura Preziosi e componente storico della locale segreteria diessina che ha anche retto per qualche tempo.

Nell'ambito del centrodestra da tempo uno dei candidati a sindaco definiti certi era Paolo Bonaiuto, già casottosegretario Nicola Bono durante l'appena trascorso governo Berlusconi ed ex Dc di lungo corso. Da tempo Bonaiuto preparava la sua candidatura alla testa di una coalizione civica. Ideologicamente la sua compagine può essere definita di centrodestra anche se non mancano eccezioni clamorose. Per questo l'ex capo di segreteria di Bono ha voluto mantenere fino all'ultimo la propria estraneità ai partiti rifiutando l'apparentamento con An ed Udc evitando così di precludersi la possibilità di dialogare anche con le forze moderate della coalizione opposta in caso di un eventuale ballottaggio.

Il centrodestra, dopo svariati colpi di scena, si è dovuto adeguare avallando la candidatura di Angelo Maione, già sindaco di Pachino tra la fine degli anni '80 e l'inizio degli anni '90 per conto dell'allora Psi e già assessore della passata giunta Barone. Maione era proposto dalla lista civica Forza Agricoltori che, sorprendendo tutti, è riuscita a coinvolgere nel proprio progetto politico all'ultimo momento un'altra lista civica, quella di Centro idee per Pachino e la direzione provinciale di Forza Italia. Date le scadenze tecniche incombenti e l'impossibilità di percorrere altre vie, alla fine l'intera Cdl ha avallato la designazione di Maione. Le quattro coalizioni appaiono sulla carta piuttosto equilibrate e nessuno sembra avere possibilità concrete di vincere al primo turno. Si profila pertanto un ballottaggio tra i due candidati più votati.

Tra gli assessori designati a primo turno va segnalato come solo il candidato centrista Paolo Bonaiuto ha indicato cinque assessori su sette posti disponibili, mentre gli altri tre candidati si sono fermati a quattro designazioni. Tra coloro che sono indicati come assessori in prima battuta c'è anche Giuseppe Giliberto, noto alle cronache per avere nella passata amministrazione chiesto un risarcimento danni di un miliardo per essere stato uno dei 52 assessori esautorati durante l'amministrazione Barone.

Salvatore Marziano
Fonte: LaSicilia.it il 18-05-2006 - Categoria: Politica

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