Francavilla ai partiti: va sfiduciato il sindaco

PACHINO - "Il consiglio è da tempo bloccato perché i sostenitori del sindaco non sono presenti alle sedute". A dare questa chiave di lettura relativa all'immobilismo politico è il vicepresidente del civico consesso Salvatore Francavilla che precisa ulteriormente. "Oggi non si può più parlare di maggioranza o di opposizione ma solo di appoggi personali. Nessuno però di coloro che danno il sostegno personale viene in consiglio a spiegare il perché di determinate scelte e su determinati modi di operare. Credo, -ha continuato Francavilla- che si sia realmente alla fine della legislatura. Ritengo che coloro che hanno ricoperto la carica di assessore siano partiti con i migliori intenti possibili. Ci sarà pure però un motivo per cui tutti hanno fallito nel loro intento! Anche perché non credo che oggi al comune ci sia una sola persona valida e tutti gli altri incapaci di gestire la cosa pubblica". Il vicepresidente del consiglio, che durante l'ultima seduta consiliare è stato protagonista di un acceso diverbio con il primo cittadino, senza mezzi termini fa riferimento al sindaco Barone.

"Il sindaco in consiglio ha detto di essere legittimato dai seimila pachinesi che lo hanno votato. Io voglio ricordargli che nessuno ha mai scritto sulla scheda elettorale il suo nome, cosa che invece avviene con i consiglieri. Il consenso da lui riportato è stato canalizzato dalle liste politiche. Oggi coloro che hanno redatto materialmente il suo programma non lo accettano più come figura di sindaco. Inoltre credo che sia inopportuna la sua affermazione di non dovere dare conto a nessuno. Lui invece deve rendere conto al consiglio che è controllore di chi amministra e ciò vale anche per gli assessori che dovrebbero essere espressione delle forze politiche che sostengono il primo cittadino". Francavilla parla anche della possibile ricandidatura di Barone alla poltrona di primo cittadino. "Credo che lasciare un posto di prestigio con tutti gli oneri ma anche gli onori che comporta, sia difficile per tutti, ma si può essere sindaci solo quando si gode del consenso popolare. Comunque, -conclude Francavilla- visto che il sindaco ha sfidato il consiglio a votargli la mozione di sfiducia, faccio appello a tutti coloro che non condividono il modo di amministrare di questi anni e alle segreterie politiche provinciali a cui fanno capo, a votare la mozione di sfiducia e mettere fine ad un'esperienza amministrativa non certo positiva".

Salvatore Marziano
Fonte: LaSicilia.it il 21-10-2005 - Categoria: Politica

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