Fondi per recuperare il relitto

PORTOPALO - Per il recupero del relitto del barcone F174, naufragato nel Canale di Sicilia la notte di Natale del 1996, la presidenza del Consiglio dei Ministri ha emesso, il 27 dicembre, un ordinanza di protezione civile, impegnando la somma di 2 milioni di euro. «E' un passaggio - ha affermato il sindaco Cammisuli - che giudichiamo positivamente e che va nella direzione auspicata da tutti». Intanto non si placano le polemiche post manifestazione per il decennale del naufragio. Stavolta è il presidente dell'Associazione pescatori portopalesi, Attilio Nardo, a replicare con un comunicato stampa alla lettera che Santina Caia, presidente dell'Arci, ha inviato alla nostra redazione nella quale proprio Nardo viene definito «indeciso e apolitico». «Non vogliamo alimentare polemiche che nulla costruiscono – afferma il presidente di Assopesca Portopalo – ma solo puntualizzare che noi siamo apolitici ma non indecisi. Siamo sempre molto chiari e chi ci conosce sa che non ci piace essere strumentalizzati né da destra nè da sinistra. La nostra associazione – prosegue Attilio Nardo – è apolitica e quando aderisce ad una manifestazione che viene presentata come umanitaria pretendiamo che sia così. Non abbiamo bisogno di commemorazioni e quant'altro per tacitare le nostre coscienze.

Abbiamo dimostrato coi fatti di avere rispetto per la vita umana e per questa povera gente, salvata spesso in mare dai nostri pescherecci». Il presidente di Assopesca Portopalo elenca alcuni di questi interventi: 151 salvati dal motopesca Cico nel 2002, 17 dall'Orsa Maggiore nel 2005, 25 dal «Maria Concetta» nel 2006. «E potremmo continuare. – precisa Attilio Nardo – Con questi salvataggi abbiamo pagato moralmente e in solido, siamo stati anche scambiati per scafisti. Noi non abbiamo mai cercato o chiesto medaglie ed onorificenze, la nostra coscienza e la nostra morale c'impongono questi comportamenti. Sono i pescatori quelli che vanno in mare. Non ci si può impossessare dei drammi umani e dare loro una collocazione politica. Questo non ci sta bene e lo diciamo pubblicamente. I migranti morti in mare non avevano in tasca una tessera di partito e né io né l'associazione pescatori, da me rappresentata, vogliamo mettervela. Per questo riteniamo sbagliata la posizione dell'Arci».

SERGIO TACCONE
Fonte: LaSicilia.it il 04-01-2007 - Categoria: Cronaca

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