Fermate quello spettacolo offende il mio assistito

L'avvocato Francesco Comi, che dal giorno dell'arresto assiste il comandante della motonave Yohan Youssef El Hallal, 46 anni, si è rivolto al giudice del Tribunale di Milano per bloccare la pièce teatrale sul naufragio che la notte di Natale del 1996 provocò la morte di 283 cittadini asiatici. Lo spettacolo intitolato «La nave fantasma», scritto da Giovanni Maria Bellu, il reporter di Repubblica autore anche del libro «I fantasmi di Portopalo», con Renato Sarti e la collaborazione di Bebo Storti, doveva andare in scena in un teatro di Milano, ma per il ricorso d'urgenza dell'avvocato Francesco Comi, il varo è slittato a dopo le decisioni del giudice, che ieri ha voluto sentire gli autori e le considerazioni del difensore del comandante della Yohan, che atualmente vive in assoluta libertà in Francia. L'avvocato Comi ha chiesto l'intervento del giudice perchè, a suo dire, il suo cliente non ha mai autorizzato l'utilizzo del proprio nome e della sua immagine. Tra l'altro, secondo la tesi difensiva, nella rappresentazione teatrale si allude ad eventuali responsabilità del suo assistito in merito al naufragio dei 283, omettendo che dalla giustizia italiana non è stata pronunciata alcuna sentenza di reità a suo carico. Come si sa, la posizione processuale del comandante della Yohan è stata estromessa dal processo che si sta celebrando a Siracusa davanti ai giudici della Corte d'Assise, per difetto di giurisdizione. L'unico imputato rimasto alla sbarra per la morte di quei malcapitati 283 cittadini asiatici è il cittadino pachistano naturalizzato maltese Sheik Ahmed Turab, 44 anni, chiamato a rispondere di omicio volontario nella forma del dolo eventuale.

Nella rappresentazione teatrale sulla tragedia, secondo l'avvocato Comi, non si fa alcun riferimento al cosiddetto «mister Tony», alias Sheik Ahmed Turab, mentre si richiama con insistenza il nome di Youssef El Hallal facendolo intravedere come l'unico responsabile della tragedia del mare avvenuta la notte di Natale del 1996 a 19 miglia della costa di Portopalo. L'avvocato Comi contesta, inoltre, la ricostruzione fatta dagli autori di «La nave fantasma». A suo dire, stando alle carte processuali che si basano sostanzialmente sulle dichiarazioni rese dai passeggeri scampati alla morte, il comandante della Yohan si sarebbe attivato per salvare il maggior numero possibile dei passeggeri, ritornando indietro con la sua motonave dopo l'sos lanciato dal capitano della piccola imbarcazione, battente bandiera maltese, prima che colasse a picco. «Il mio assistito non è un criminale e a nessuno può essere consentito di farlo apparire come tale» - afferma l'avvocato Comi che, oltre ad essersi rivolto al giudice milanese per impedire lo spettacolo sulla tragedia di Portopalo, sta preparando le memorie difensive per contrastare l'appello proposto dai pubblici ministeri di Siracusa contro l'estromissione di Youssef El Hallal dal processo.

P.G.
Fonte: LaSicilia.it il 28-10-2004 - Categoria: Cronaca

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