Federalismu: D’a Teoria ‘a Pratica

Perché in Italiano e Dialetto solo i cartelli stradali? Beccatevi l’articolo in calabrese!

(Avvertenza: questo pezzo ha due sezioni, di cui l’una è traduzione dell’altra e viceversa, per cui:

- Se siete calabresi: accomodatevi immediatamente qua sotto;
- Se siete di altrove: leggetevi la sezione italiana nella parte finale e non turbate la mia identità di popolo
- Se siete leghisti: grazie tante, era ora che ci avvicinassimo all’Europa. Di Metternich.)

CALABRISI
Pe Natalinu ‘i Seminara cu tantu rispettu pe ttia, Natalì!

C’haju u vi dicu moni? Si ssimu a la devoluscion (ca no ngagghiu mu la dicu), comu dici chiju signuri i Bossi, esti puru ggiustu ca ndi facimu l’articulu ‘n calabrisi e ‘n Italianu, ca sarrìa giustu puru pe nnui pecchì si esti leggi pe d’iji, è leggi puru pe ‘nnui, o no? Sentìti a mmia, è ggiustu ca ‘sti paisi avimu mu li chiamamu accomu li chiamamu ‘nte vandi nostri, no ccomu dici ‘a Deagustini o ‘a Rai ‘i Cusenza: pecchì haju ‘u dicu VIBBOVALENZIA (Vibo Valentia) si ‘stu paisi ‘nci chiamau sempri MUNTALAUNI? E allura, adduvi ‘ncesti ‘u cartellu ‘i Vibbu, ‘nci ‘ndi mentimu n’atru comu dici Bossi, e ‘nci scrivimu MUNTALAUNI CALABBRU (Monteleone Calabro), oi càzzussu ca era finalmenti ‘u mumentu.

Haju ‘natra proposta pe ‘u ministru Bossi: doppu di li nomi di li pajsi pe ‘strati, avimu puru u rimentimu l’unità di misura locali. Quali ettaru, metru e cazzati varij? Nui volimu ‘natra vota (comu vui voliti i vostri, mi pari ggiustu) ‘a malajna, ‘a tomolàta… ‘u rotolu e ‘u cantàru, com’esti ggiustu c’havi m’esti, pecchì sinnò comu facimu arridiri a cchiji ‘nta ‘a Ggermania o d’a Francia, ca chiji parranu di lu pajisi d’iji e spiranu, mentri nui ‘Taliani ‘ndi sparamu pe ‘llupi tra Nord e Sud, mi pari puru ggiustu no?

Chi ssimu ridicoli… unu ‘nto Trentadui dissi ca no cc’eranu questioni d’u sud o d’u nord, dissi ca n’ceranu sulu fatti di l’Italia intera. Ma dinnu ca chiju fici cosi mali assai, però a mmia mi pari ca ‘stavota no dissi ‘na mala cosa. E mi pari ca puru ‘a Costituzioni nostra, quandu parra ‘i solidarietà e unità d’u Statu mi pari ca parra puru pe l’Italia unita e cosi accussì, o mi sbagghiu?

Chi ssimu fissa e ridiculi…

“ITALIANO
A Natalino di Seminara con molto rispetto, per te Natalì!

Cosa dovrei dirvi adesso? Se siamo alla devolution (che non riesco nemmeno a pro-nunciare, da quanto è difficile la parola), come dice quel signore di Bossi, è anche giusto che ci facciamo l’articolo sia in calabrese che in italiano, e sarebbe giusto anche per noi perché se è legge per loro è legge anche per noi, o no? Sentitemi un attimo, è giusto che questi paesi vadano chiamati come li chiamiamo dialettalmente dalle nostre parti, non come dicono la De Agostini o la Rai di Cosenza (sede regionale): perché devo dire VIBOVALENZIA (Vibo Valentia), se questo paese si è chiamato sempre MONTELEONE? E allora, sotto al cartello che avvisa l’inizio del centro urbano di Vibo poniamo un cartello come dice Bossi, e ci scriviamo Monteleone Calabro (nome di Vibo fino al 1928, N.d.R.), oh cazzarola che è finalmente venuto il momento!

Ho un’altra proposta per il ministro Bossi: dopo il nome dei paesi nei cartelli stradali, dobbiamo pure rimettere in vigore le unità di misura locali. Ma quale ettaro, metro e fanfulle varie? Noi vogliamo un’altra volta (come volete voi, mi pare giusto) la malàina (50 kg), la tomolàta (circa un ettaro)… il rotolo (70 kg) e il cantaro (quasi quanto il rotolo), com’è giusto che sia sennò come facciamo ridere tedeschi e francesi, che quando parlano del loro paese si esaltano, mentre noialtri italiani ci ammaziamo come cani tra Nord e Sud, mi pare anche giusto, no?

Quanto siamo ridicoli… uno nel 1932 (Mussolini in visita a Reggio Calabria) disse che non ci fossero questioni meridionali o settentrionali, ma solo questioni nazionali. È vero che quel tizio ha fatto cose molto brutte, ma mi pare che stavolta non abbia detto una cosa cattiva. E mi pare anche che la Costituzione italiana, quando parla di solidarietà e unità dello Stato mi pare parli pure di Italia unita e cose così, o mi sbaglio?

Quanto siamo fessi e ridicoli…”

Ecco, se non ci fosse stata la traduzione in italiano, credo che molti di voi non mi avrebbero prestato attenzione, eppure è vero: questo provvedimento ci avvicina all’Europa di Metternich (abbiamo una moneta comune, da Pachino alla Lapponia, il mondo parla inglese, e questi che s’inventano? I nomi dei paesi in dialetto!!!); ma sarebbe doveroso continuare nell’opera di riforma e reintrodurre le unità di misura locali, passando poi per il telegiornale locale in lingua (e chi non la sa peggio per lui), i film sottotitolati in dialetto alla pagina 778, e perché no?, magari recuperare i propri diritti regionali. Per cui, a noi le Costituzioni borboniche, in Piemonte il Codice Sabaudo, la legislazione pontificia a Roma, e così via. Perché andare dal giudice di pace meridionale e impostore, uno che applica il diritto italiano? Io voglio l’ordalia unna e longobarda, che è più celtica e padana, per cui pretendo i carboni ardenti. E chi abita nella Sicilia araba e arabizzante? Ma la Sharia, mi pare ovvio: taglio della mano al ladro, di qualcosaltro agli adulteri! La televisione? La radio? Ma sono stati strumenti criminosi in mano ai comunisti per insegnare l’Italiano alla gente, a capirci tra noi e ad essere Popolo Italiano a tutti gli effetti, una sola lingua, un solo popolo, una sola nazione e una sola (per quanto acciaccata) moneta.

Questo è abominio comunista: Manzoni, Verga, tutti cospiratori coevi di Marx, e Manzoni è un cane traditore perché un padano di razza pura non va a fare il bucato nell’Arno per scrivere i ‘Promessi Sposi’. Ma siamo diventati pazzi? Oh, dico a voi!

Senatore Bossi, la prossima trovata sarà di rimettervi l’elmo vichingo in testa? E coi cornuti come la mettiamo? Un cornuto che so, napoletano, correrà il rischio di essere malmenato a Salerno perché leghista? Quando perderò la pazienza, potrò – come ai tempi del Regno di Napoli – incazzarmi e dire che me ne vado a lavorare al Nord in-tendendo Pomigliano d’Arco? Lei si leverà dai piedi dopo che il Lombardo-Veneto sarà tornato all’Austria?

Metternich ci divise in 7 staterelli: voi ne state creando ventuno. Non si può dire che siate per la globalizzazione, ragazzi.

Fatterello storico realmente accaduto (così Platone, Kevin e Zanna Bianca sono con-tenti): nel 1866, in piena III guerra d’Indipendenza, un drappello di soldati piemontesi incontrò in una radura un drappello di colleghi pugliesi, per la precisione di Bari vecchia. Dopo uno scambio di battute e totale incomprensione tra loro, i piemontesi uccisero i baresi ritenendoli austriaci infiltrati.

Pensierino della sera: almeno quelli avevano la scusa di essere nell’800…

Non è che sto diventando comunista?

Fiat132
Fonte: Il Barbiere della Sera il 19-07-2003 - Categoria: Attualità

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