Fabbricato contestato nell'oasi di Vendicari

Cosa succede all'interno nella pre-riserva di Vendicari? Un nutrito gruppo di associazioni e di partiti politici, (Aiab Sicilia, Archeo club, Arci-Uisp, Ente Fauna Siciliana, Italia Nostra, Lipu, Margherita, Noto Nostra, Verdi) a cui sta a cuore la Tutela della Riserva Naturalistica Orientata di Vendicari, hanno interpellato la Procura della Repubblica, la Soprintendenza, il Corpo Forestale ed il Comune di Noto, per verificare se nei lavori effettuati dai legittimi proprietari, in un fabbricato rurale ubicato in contrada Sichilli, ricadente nella pre-riserva di Vendicari, ci sia stata violazione della disciplina di tutela del paesaggio. La vicenda non nasce oggi. Nel gennaio 2001 il Corpo forestale aveva ricevuto segnalazione dell'avvio di lavori in un fabbricato all'interno della pre-riserva e dopo un'indagine inoltrava notizia di reato all'autorità giudiziaria.

Nel marzo del 2002, a seguito di un verbale sottoscritto da un geometra del comune accompagnato da tre vigili urbani, l'allora dirigente del settore "Assetto e tutela del territorio" l'ingegnere Vincenzo Arangio, ingiungeva ai proprietari la demolizione delle seguenti opere: la piscina, una tettoia in legno, il muro di contenimento. Nell'agosto 2002 il nuovo dirigente del settore "Assetto e tutela del territorio" l'ingegner Salvatore Bonfanti, con atto amministrativo ha dichiarato chiuso il procedimento dopo aver preso in considerazione le controdeduzioni presentate dai proprietari, in cui si dichiara: che il fabbricato rurale è precedente al 1967, che la presunta piscina è in realtà una cisterna, che il muro di contenimento è stato solamente ripristinato. A ciò si aggiunge, ancora da parte dei proprietari, la dichiarazione dell'avvenuta demolizione della tettoia in legno, corredata da una foto in cui si evidenziano la fase di avvio e la conclusione dello smantellamento.

Secondo i proprietari sono stati apportati solo interventi di sistemazione e ripristino della struttura, insieme alla miglioria dei terreni pertinenti, che da tempo versavano in stato di abbandono, provvedendo anche alla piantumazione di numerosi alberi di ulivo e di carrubo. Da un sopralluogo effettuato dal circolo Legambiente di Noto, il 18 gennaio di quest'anno, dalla documentazione fotografica prodotta e dai documenti depositati all'Ufficio Tecnico Comunale, sembra emergere una situazione diversa da quella rappresentata dai proprietari. Questa documentazione ha indotto il cartello di associazioni e partiti netini, a richiedere una verifica da parte dell'autorità giudiziaria e delle istituzioni preposte al controllo del territorio, per accertare la legittimità delle opere realizzate.
Fonte: LaSicilia.it il 13-02-2003 - Categoria: Cronaca

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