"Eureka" cerca il metano

Si chiama «Eureka» in onore del più grande scienziato di tutti i tempi. Il progetto intitolato ad Archimede ha già concluso lo studio preliminare della geologia della Sicilia. Il progetto tuttavia, di cui è titolare la «Panther Eureka srl», è già stato «bocciato» dalle associazioni ambientaliste (ma anche dall'assessore Granata) che temono il coinvolgimento, con conseguenti danni, di zone sottoposte a vincolo ambientale.
A scendere in campo per fare chiarezza sull'attività di ricerca da parte della società statunitense con sede a Houston è il deputato regionale di Fi, Giancarlo Confalone. «Un po' di chiarezza sull'attività della Panther Oil Company si impone. Solo dopo proporrei riunioni, consigli aperti, raccolta di firme e quant'altro. Questa riflessione – spiega Confalone – nasce da alcune dichiarazioni non rispondenti a verità. Nel marzo 2004 è stato richiesto ed accordato un permesso di ricerca di idrocarburi che interessavano i territori della provincia di Catania, della provincia di Ragusa e, per la provincia di Siracusa i territori di Avola, Buscemi, Noto e Rosolini». Il progetto di ricerca della società ha avuto il giudizio di compatibilità ambientale dell'assessorato Territorio ed Ambiente. Confalone si sofferma sulla compatibilità del progetto che prevede l'inizio delle operazioni di perforazione di un pozzo già esistente (ex Agip); l'installazione di un centro provvisorio di produzione gas e, se la quantità è commerciabile, questo si collega con il sistema nazionale della Snam gas. Il prosieguo delle attività di perforazione sono previste in pozzi preesistenti.

«Quindi le affermazioni dei Verdi sono errate – sottolinea il deputato regionale – infatti non ci sono piattaforme di estrazione, non c'è estrazione a mare, non c'è ricerca nella riserva di Vendicari. Su questo e solo su questo progetto si è espresso il Governo. Il disciplinare dell'accordo prevede 13 articoli. Nella riunione con alcuni sindaci e alcuni rappresentanti delle sovrintendenze interessate due degli articoli hanno avuto una particolare attenzione. Dove si parla di idrocarburi bisogna specificare che si tratta invece solo di metano mentre per quel che riguarda i rapporti con le amministrazioni comunali interessate, sto coinvolgendo l'assessore all'Industria per meglio puntualizzare il disciplinare. Non si possono fare illazioni su un progetto che è a disposizione di chiunque lo voglia visionare». Infine l'on. Confalone evidenzia come i pozzi al centro della ricerca iniziale sono attorno le campagne di Chiaramonte Gulfi e non vicino il fiume Tellaro.

laura valvo
Fonte: LaSicilia.it il 07-10-2004 - Categoria: Cronaca

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Tratto da "la Repubblica.it" del 17 settembre 2004

Il petrolio della Sicilia



di Giuseppe Salmè





Si è insediata presso l'assessorato regionale all'industria, la cosiddetta "cabina di regia" che dovrà seguire le operazioni ricerca petrolifera nell'area individuata e ottenuta in concessione dalla Panther Eureka srl nell'angolo sud della Sicilia orientale.
Un po' frastornati i sindaci che ne fanno parte, con sottobraccio la cartella contenente il titolo minerario i rappresentanti dell'impresa statunitense.
Assieme a loro, battibeccando furiosamente, i politici. Come l' assessore Granata che dichiara di essere contrario "senza se e senza ma" a qualsiasi perforazione petrolifera in quel territorio, e il senatore Minardo, autorevole esponente di Forza Italia, presidente di una commissione legislativa del Senato, il quale manifesta la sua soddisfazione, e si vanta di avere ottenuto dall'assessore all'industria l'istituzione del tavolo tecnico.
Nessuno fa cenno al fatto che tentare di attenuare la dipendenza dall'esterno per le fonti di energia è un superiore interesse strategico nazionale sancito da una legge dello Stato, e l'ottenimento a determinate condizioni dei titoli minerari di prospezione ricerca e coltivazione degli idrocarburi in Sicilia è previsto da una legge regionale.
Certo la delicatezza e la fragilità di quel territorio impongono particolari attenzioni, come scegliere un brillante senza rompere la cristalleria. Ben vengano quindi il confronto e anche gli scontri fra i titolari di contrastanti interessi protetti, purché il contrasto non sia strumentale ad ottenere un negoziato extracontrattuale.
L'obiettivo della Panther, lo hanno dichiarato i suoi tecnici, sarebbe quello di raggiungere gli strati mineralizzati a gas, considerati marginali e non economicamente sfruttabili, dalle grandi compagnie petrolifere, e preannunciano la perforazione fino a duemila metri di profondità di tre pozzi entro quest'anno.
Il neo assessore al turismo Granata dice che in quelle zone il petrolio è già affiorato: è il paesaggio incomparabile, sono i resti d'antiche civiltà, sono i monumenti barocchi, i più autenticamente belli di Europa, è l'oro verde, come chiamano da quelle parti il prodotto dell'agricoltura, sono le provole e il caciocavallo. E' vero. Ma è altrettanto vero che richiamare frotte di turisti, ospitare gente amante del bello e del poetico incantamento, implica consumi energetici proporzionali all'incremento delle frequentazioni. Il consumo di energia è il metro dello sviluppo economico di una determinata zona, purché non sia dispendio, purché non serva a rimpolpare le statistiche, come si usava una volta.
Finché non potremo affrancarci dalle fonti fossili di energia, dall'idrocarburo e dal carbone, per intenderci, dovremo affinare le tecniche per il loro sfruttamento intelligente e compatibile. Nessun negoziato è possibile sull'entità dei tributi, sulle tasse, o sui pedaggi, lo abbiamo sempre sostenuto.
Il rispetto, anzi la valorizzazione dell'ambiente e la messa a valore dei tesori di cultura di arte e di tradizioni locali, queste sono le condizioni perché si escogiti anche la possibilità di attenuare la dipendenza di quei territori dalle difficoltà di approvvigionamento o di produzione di energica.
Uno dei modi, non è detto che sia assolutamente necessario bucare altri pozzi, potrebbe essere quello di riutilizzare quei pozzi abbandonati perché considerati improduttivi, o marginali. Oppure, ed è un capitolo tutto da aprire, l'utilizzazione dei giacimenti considerati esauriti come struttura di stoccaggio. La legge regionale sugli idrocarburi dedica l'intero titolo V all'argomento, affermando che i giacimenti di idrocarburi in concessione possono essere utilizzati, con decreto, per il deposito temporaneo di idrocarburi anche prodotti altrove. I giacimenti storici siciliani - quello di Ragusa, quello di Gela quello di Cagliano quello di Lippone ed altre strutture geologiche - potrebbero formare un sistema di approvvigionamento compatibile con lo sviluppo economico di grandi aree geografiche. Agendo da polmone essi potrebbero contribuire ad allentare il nodo scorsoio dei prezzi internazionali, fissati da oligopolisti, che sfruttano precarie situazioni geopolitiche e tensioni sociali ed economiche che si verificano periodicamente in alcuni paesi produttori.