Esportazioni, Siracusa vera capitale dell'isola

Siracusa è la provincia siciliana in cui l'export raggiunge livelli più alti rispetto alle altre città dell'isola. Tradotto in termini economici, l'export 2002, ha registrato un volume pari a 2.491828.519 di euro. Il dato è reso noto dalla Camera di commercio che, come ogni anno, redige un articolato consuntivo nel quale vengono indicati, settore per settore, aumenti, crisi, e relativi fattori di incidenza. Nel volume complessivo dell'export, la parte del leone, spetta all'industria petrolifera, con 1.844.134.000 euro, ovvero il 75,6% di tutta l'esportazione. Seguono i prodotti intermedi della petrolchimica e l'ortofrutta. Questo comparto, in lenta ma incessante crescita, segna il punto di svolta in quello che è stato, per 50 anni, il regime economico siracusano, incentrato rigorosamente sullo sviluppo industriale. Seppur tra notevoli difficoltà, in particolare legate ai trasporti, l'agricoltura inizia a registrare numeri significativi.
L'agricoltura, infatti, incide nella composizione del reddito nella provincia, per il 6,4%, contro una media regionale pari al 4,8% e nazionale di 2,8%; inoltre i livelli occupazionali ricoprono il 9,4% su tutto il mercato lavorativo: ovvero su 119.324 occupati, ben 11.213 sono lavoratori agricoli. L'ortofrutta, grazie ai suoi prodotti di pregio, come il pomodore ciliegino e i meloni cantalupo di Pachino, le mandorle di Avola, il carciofo di Noto, le patate ed i limoni di Siracusa, sta acquisendo sempre maggiori spazi nel mercati nazionale ed internazionale, guadagnandosi vaste nicchie nelle richieste di prodotti di qualità. Le cifre che ruotano attorno al comparto ammontano a 377 milioni di euro. La zootecnia, con un volume d'affari di 46,3 milioni di euro, per quanto con buone potenzialità, soffre non solo della stessa carenza di servizi ed infrastrutture (trasporti e strade) che gravano sull'agricoltura, ma anche della piaga dell'abigeato.

Per quanto riguarda la pesca, le possibilità di sviluppo sono pregiudicate, in parte, dall'insufficente spirito associativo della categoria che, così, si presenta eccessivamente frammentata sui mercati, lasciando, conseguentemente, ampi spazi ad altri produttori. L'artigianato, settore vitale, patisce non solo delle stesse penalizzazioni che si registrano per gòli altri comparti, ma anche delle pastoie burocratiche e delle leggi che regolamentano le piccole imprese anche nell'accesso al credito. Altro settore in fermento è quello del turismo, e soprattutto quello alberghiero, in crescita, ma che ancora non ha un'ampia diffusione sul territorio, in particolare per le strutture medio-piccole, capaci di proporre offerte allettanti per il turismo non elitario. Ma anche in questo settore, i trasporti sono l'elemento di disturbo per una crescita più rapida, così come lo sono le carenze del porto, ancora privo di una banchina per le navi da crociera.

di Maria Teresa Giglio
Fonte: LaSicilia.it il 25-05-2003 - Categoria: Economia

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