Per il patto territoriale per l'agricoltura e la pesca Eloro - Vendicari è stata erogata una somma pari a poco più di 6 milioni di euro, ovvero quasi 13 miliardi del vecchio conio, a fronte di un finanziamento globale che ammonta a circa 42 miliardi di vecchie lire. E' il risultato degli ultimi dati forniti dall'ufficio stampa del patto, alla luce di un bilancio aggiornato. Beneficiano di tali finanziamenti 70 aziende del comprensorio della Zona sud della provincia di Siracusa, dislocate nel territorio di Avola, Noto, Rosolini, Pachino e Portopalo di Capo Passero. Le categorie individuate tra le imprese che vi aderiscono sono in totale 15, distribuite in base alle esigenze e alle risorse presenti sull'area interessata. In primo piano l'agricoltura con la produzione, la trasformazione e la conservazione di alcuni prodotti. Presenti, inoltre, aziende che investono sul settore della pesca e delle attività ad essa connesse. Queste ultime, in particolare, sono concentrate nell'area compresa tra il territorio di Pachino e di Portopalo di Capo Passero.
Sono 25 in totale le aziende pachinesi che fanno parte del patto Eloro, mentre 6 ricadono nell'area limitrofa di Portopalo. Le attività relative alle imprese pachinesi riguardano, in linea generale, la coltivazione di ortaggi, la lavorazione e la conservazione di frutta e ortaggi, la raccolta, lavorazione e conservazione di prodotti tipici locali, ortocolture specializzate vivaistiche e sementizie, la fabbricazione di vini biologici. Aziende che tendono a occupare settori di mercato importanti anche per fare da battistrada ad altre della stessa zona. A queste categorie agricole si aggiungono la conservazione di pesci, crostacei e molluschi e la produzione di prodotti a base di pesci. Le aziende che operano nel territorio di Portopalo, invece, stanno investendo sulla lavorazione e la trasformazione di prodotti agricoli, la coltivazione di ortaggi, la conservazione di frutta, l'agriturismo, la conservazione di pesci, crostacei e molluschi e la pesca in acque marine e lagunari.
L.C.
Sono 25 in totale le aziende pachinesi che fanno parte del patto Eloro, mentre 6 ricadono nell'area limitrofa di Portopalo. Le attività relative alle imprese pachinesi riguardano, in linea generale, la coltivazione di ortaggi, la lavorazione e la conservazione di frutta e ortaggi, la raccolta, lavorazione e conservazione di prodotti tipici locali, ortocolture specializzate vivaistiche e sementizie, la fabbricazione di vini biologici. Aziende che tendono a occupare settori di mercato importanti anche per fare da battistrada ad altre della stessa zona. A queste categorie agricole si aggiungono la conservazione di pesci, crostacei e molluschi e la produzione di prodotti a base di pesci. Le aziende che operano nel territorio di Portopalo, invece, stanno investendo sulla lavorazione e la trasformazione di prodotti agricoli, la coltivazione di ortaggi, la conservazione di frutta, l'agriturismo, la conservazione di pesci, crostacei e molluschi e la pesca in acque marine e lagunari.
L.C.
Fonte: LaSicilia.it il 28-10-2004 - Categoria: Economia
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Una occasione importante per lo sviluppo locale.
Il Patto Eloro Vendicari, bisogna ammetterlo,sta procedendo speditamente verso gli obbiettivi che si è prefisso: secondo criteri e scelte che francamente condivido al 100%. La equa distibuzione territoriale delle risorse è un segnale importante che deve servire ad avviare quelle azioni fondamentali per dare un marchio di qualità a tutta la produzione locale. Nel senso che và agevolato e condiviso l'insediamento di aziende che riescono a dare un valore aggiunto ai loro prodotti ben presentati a livello di design marketing. E di essere anche centri di trasformazione per altre aziende collegate in rete. Qui si gioca una partita fondamentale per lo sviluppo locale. E spero che le risorse siano adeguatamente implementate e utilizzate per i progetti predisposti. Per poter creare quel supporto di aziende pilota, che nei vari settori, possono dare un impulso di sviluppo orientato per tutta l'area. L'idea di finanziare, anche, l'agriturismo è una scelta fondamentale per poter attivare la sinergia fra la rete di tutte le strutture rurali che possono e devono diventare contenitori di qualità diffusa nel territorio. Come importantissima è l'ipotesi di sviluppare la pesca delle anguille e dei cefali: sfruttando adeguatamente le aree lacuali e palustri e degli impianti esistenti. La utilizzazione di queste aree potrebbe creare e recuperare tradionali sistemi di produzione di pesci nell'area del promontorio.Quali i cefali,le anguille ,le orate e d altre specie minute. Insomma una occasione da utilizzare nei migliori dei modi.
Credo, comunque, che il patto sia carente di un adeguato supporto a livello informatico e di conoscenza territoriale storica e antropica e geografica degli interventi e in generale del territorio.
Se fosse predisposto un gis-sit territoriale si sarebbe in grado, implementando le informazioni di supporto culturale, di diventare valore aggiunto alla promozione territoriale e di marketing a livello globale del patto Eloro Vendicari.
Lo sviluppo "globale" è anche questo!!!
Cordiali Saluti.
Spiros
Il Patto Eloro Vendicari, bisogna ammetterlo,sta procedendo speditamente verso gli obbiettivi che si è prefisso: secondo criteri e scelte che francamente condivido al 100%. La equa distibuzione territoriale delle risorse è un segnale importante che deve servire ad avviare quelle azioni fondamentali per dare un marchio di qualità a tutta la produzione locale. Nel senso che và agevolato e condiviso l'insediamento di aziende che riescono a dare un valore aggiunto ai loro prodotti ben presentati a livello di design marketing. E di essere anche centri di trasformazione per altre aziende collegate in rete. Qui si gioca una partita fondamentale per lo sviluppo locale. E spero che le risorse siano adeguatamente implementate e utilizzate per i progetti predisposti. Per poter creare quel supporto di aziende pilota, che nei vari settori, possono dare un impulso di sviluppo orientato per tutta l'area. L'idea di finanziare, anche, l'agriturismo è una scelta fondamentale per poter attivare la sinergia fra la rete di tutte le strutture rurali che possono e devono diventare contenitori di qualità diffusa nel territorio. Come importantissima è l'ipotesi di sviluppare la pesca delle anguille e dei cefali: sfruttando adeguatamente le aree lacuali e palustri e degli impianti esistenti. La utilizzazione di queste aree potrebbe creare e recuperare tradionali sistemi di produzione di pesci nell'area del promontorio.Quali i cefali,le anguille ,le orate e d altre specie minute. Insomma una occasione da utilizzare nei migliori dei modi.
Credo, comunque, che il patto sia carente di un adeguato supporto a livello informatico e di conoscenza territoriale storica e antropica e geografica degli interventi e in generale del territorio.
Se fosse predisposto un gis-sit territoriale si sarebbe in grado, implementando le informazioni di supporto culturale, di diventare valore aggiunto alla promozione territoriale e di marketing a livello globale del patto Eloro Vendicari.
Lo sviluppo "globale" è anche questo!!!
Cordiali Saluti.
Spiros