Ecco chi ha bocciato il bilancio

PACHINO - Finisce sui muri della città lo scontro tra maggioranza ed opposizione relativo alla bocciatura del bilancio consuntivo del 2003. I consiglieri di maggioranza hanno provveduto a far affiggere dei manifesti murali al fine di rendere noto alla cittadinanza i nomi dei consiglieri di opposizione che hanno votato sfavorevolmente al bilancio. «Abbiamo voluto rendere noto, - ha spiegato il coordinatore di Rinascita Sebastiano Mallia - i nomi di coloro i quali con il loro voto hanno voluto paralizzare la città. Siamo in presenza di un atto grave, e squisitamente politico. Abbiamo voluto far sapere come stanno le cose, e che a bocciare il bilancio sono stati coloro che erano all'interno dell'amministrazione quando le somme sono state materialmente utilizzate. Il blocco del bilancio senza dare la possibilità di attingere alle risorse comunali ha dei responsabili ed è un atto dalle conseguenze gravi per la collettività, dato che, al di là di come quelle somme sarebbero state spese, certamente era meglio averle a disposizione piuttosto che non poterle utilizzare. Non ci trovano dunque d'accordo le affermazioni del diessino Borgh che applaude alla paralisi. Evidentemente a Borgh, - ha continuato Mallia - oltre al centrodestra in amministrazione non piace neppure il centrosinistra visto che (come si afferma) l'asse amministrativo sembra spostarsi a sinistra. Credo dunque che quello di Borgh sia un pregiudizio solo nei confronti di Rinascita.

È chiaro comunque che la difficile situazione creatasi vada risolta al più presto». Intanto piovono le reazioni delle opposizioni. Per il capogruppo di An Salvatore Difede «chi è causa del suo mal pianga se stesso. Non è possibile, - ha continuato- ostinarsi su una linea fallimentare e poi accusare l'opposizione di aver votato contro». Per Difede inoltre l'affissione di un manifesto è sinonimo di voler rinunciare definitivamente a qualsiasi forma di dialogo. Per Francavilla(Udc) «il manifesto lascia il tempo che trova visto che a votare contro sono stati solo i 9 consiglieri di minoranza per cui se al sindaco manca la maggioranza deve cercare le responsabilità tra i suoi sostenitori. La verità è che la squadra di governo non ha né capo né coda». Intanto è stato già nominato il commissario ad acta che si occuperà del bilancio pachinese. Ciò che non è chiaro è se il commissario provvederà direttamente al consuntivo o presenterà una proposta che il consiglio dovrà ratificare. In quest'ultimo caso, se il voto del civico consesso sarà ancora negativo l'amministrazione verrà sciolta.

Salvatore Marziano
Fonte: LaSicilia.it il 19-09-2004 - Categoria: Politica

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"Partito di lotta e di Governo"


Era questo lo slogan, coniato dallo staff, dell'indimenticato segretario del P.C.I. Enrico Berlinguer. Uomo integerrimo e leale con se stesso, e con tutta la nazione italiana, che di fronte ai tumultuosi eventi della storia nazionale degli anni 70-80, nonostante che il PCI avesse ottenuto, nelle elezioni del 1976, il 36% dei voti degli italiani, di fronte un attacco senza precedenti alle istituzioni nazionali, con il rapimento di Aldo Moro: diede ferma adesione per la formazione di un governo nazionale per fronteggiare l'attacco delle Brigate Rosse al cuore dello stato. Altri tempi. Altri uomini. Altra situazione, rispetto a quello che si prospetta e si vive oggi a Pachino. Ma la parola "paralisi" delle istituzioni è cogente in tutte e due le situazioni: quella di allora( a livello nazionale) e quella di ora, a livello locale, a Pachino. E se allora nei ranghi di quel partito, indubbiamente di alta morale ed etica politica, militavano dirigenti con alto senso delle istituzioni: oggi a PACHINO di quei dirigenti, per moralità e preparazione politica, non è rimasto neanchè il più lontano ricordo. Ma come si può, di fronte ad una crisi politica di questa portata: rallegrarsi perchè le istituzioni sono in crisi e paralizzate?? E invece di dare sostegno, comunque, alle istituzioni,e aprire un dialogo per il futuro politico con coloro che vogliono approvare il bilancio che, indubbiamente, è un elemento fondamentale per la "vita" di Pachino, gli si rema contro? Come si può dare forza e sostegno morale a chi è il vero responsabile dello sfascio amministrativo di Pachino perorandone le intenzioni e rallegrandosi per la ottenuta: PARALISI DELLE ISTITUZIONI? Come si può ignorare che, comunque, una parte di queste forze che oggi governano( ad incominciare da "Rinascita" e le sue componenti più progressiste)sono e saranno punti cardinali e cerniera per qualsiasi tipo di amministrazione si voglia fare nel futuro di Pachino? E'il tempo che le forze rimaste a difesa delle istituzioni e del bilancio(quasi tutte di sinistra) devono essere richiamate e recuperate al dialogo ed un nuovo progetto alternativo al quadro politico iniziale che ha vinto, le elezioni a Pachino tre anni fa. Se a Pachino, ora qualcuno, dimostra incapacità e ottuso dirigismo nel non capire l' evoluzione politica: è oramai evidente a chi ha un minimo di preparazione politico-strategica e tattica che si deve riconoscere che questa posizione è assolutamente e completamente sbagliata. Tutti sanno a Pachino a chi sono rivolti i riferimenti, "sulle somme spese quando questi erano all'interno dell'amministrazione", nel messaggio lanciato dal Coordinatore politico di Rinascita per Pachino. Una identità storica che da anni fà ombra su Pachino e su tutte le amministrazione.Se chiedi a qualsiasi cittadino: ti può fare nome e cognome dei soggetti di cui si sta parlando. E a cui Mallia fa riferimento e che credo, pur non avendo letto il manifesto, a codesti sono riconducibili i nomi scritti in quel manifesto. "E' questo il fatto nuovo "politico" che via via si è andato definendo e delineando in questa fase temporale amministrativa nella "politica" di Pachino". Essa,infatti, da tempo,non si può più essere definita e catalogata come una amministrazione di destra: riconducibile interamente alla CDL. In effetti non lo è mai stata per la presenza stessa di Rinacita di Pachino come componente fondamentale. Per il semplice fatto che bisogna prendere atto che il progetto della CDL a Pachino, per fatti indipendenti dalla presenza di Rinascita, è da molto tempo, miseramente, fallito. E chi ha la leadership di questa chiave di volta sul futuro "Politico": rimane il movimento di Rinascita di Pachino. E che non mi sarei mai azzardato a catalogarlo, come purtroppo è stato fatto dal segretario dei D.S., come movimento di ispirazione reazionaria e di destra. Per il semplice fatto che conoscendo molti uomini che l'hanno fondata e dato linfa vitale a questo movimento: sono persone che nella loro vita hanno avuto a che fare con idee progressiste e di progresso. Cito solo quattro nomi: il Sindaco di Pachino, Sebastiano Barone e Mario Filangeri, militanti di sinistra fino da ragazzini la cui formazione politica si è forgiata sulle idee sociali e politiche del P.C.I.. Mauro Adamo e Giuseppe Munafò non sono mai stati dei reazionari di destra: ma persone progressiste e socialmente impegnate fino al loro ultimo battito di cuore. Se un dirigente( sbagliato lasciarlo solo) non riesce ad analizzare compiutamente come stanno i fatti e come essi si sono evoluti e sopratutto dove stanno andando gli orientamenti generali della politica nazionale, regionale e pachinese a questo punto è un fatto che non può essere risolto soltanto da una persona: va coinvolto il partito dei D.S., a tutti i livelli, sia di Pachino che in Provincia!
Cordiali Saluti. Spiros