E’ polemica dopo il crollo del ponte

E’ polemica dopo il crollo del ponte PACHINO - Ha suscitato stupore ed indignazione il crollo di una parte del ponte di via XXV Luglio, e ciò sia negli ambienti politici che nella società civile. Da più parti vengono ricordati gli allarmi circa lo stato in cui versava il ponte e i proclami più volte lanciati dalle varie amministrazioni che si sono susseguite nel tempo. Il ponte di via XXV Luglio fu costruito agli inizi del 1900, e la struttura è stata realizzata in tre parti: la prima costruita su terrapieno in muratura che è quella che ha ceduto nei giorni scorsi, la seconda parte con arco in muratura, mentre la terza, più recente, con cemento armato. La struttura attuale nasce dunque da una sovrapposizione di interventi edilizi che nel recente passato non ha mancato di dare segni di cedimento. Sull'asfalto, proprio in corrispondenza con la parte crollata, sono tuttora visibili delle crepe, segno di un cedimento progressivo sviluppatosi nel tempo, e già in passato, proprio nella parte del terrapieno, secondo dati tecnici si verificarono degli assestamenti. L'amministrazione comunale nel 2001 conferì l'incarico di collaudare la struttura del ponte ad un ingegnere che, dopo qualche tempo, nel dicembre 2003, trasmise le certificazioni dovute dalle quali si evinceva che «l'opera complessivamente non risultava collaudabile e pertanto non idonea all'utilizzo preposto».

Motivo del mancato collaudo era la parte dei marciapiedi, proprio quella che si è sgretolata nei giorni scorsi. I lavori di manutenzione straordinaria furono progettati dall'architetto Sarta, un professionista esterno che nel 2003 ricevette l'incarico di predisporre il progetto necessario. Ma i lavori previsti, successivamente approvati dal responsabile unico del procedimento su incarico della casa municipale, durante l'amministrazione Barone, prevedevano una spesa di 380 mila euro, cifra mai spesa poichè il comune non disponeva delle somme necessarie. Per questo i fondi furono chiesti alla Regione. Ironia della sorte inoltre, durante le simulazioni di protezione civile Eurosot 2005 fu simulato proprio il crollo del ponte di via XXV Luglio, considerato punto di comunicazione di importanza strategica. Recentemente l'ultimo in ordine di tempo a sollecitare l'assegnazione dei fondi per il ripristino del ponte è stato l'assessore Michelangelo Blandizzi che ha esibito il carteggio tra il comune e la Regione e che, carte alla mano, ha dimostrato l'avvenuta richiesta dell'assegnazione dei fondi mettendo invece in dubbio la celerità dell'iter tecnico posto in essere dalla casa municipale di fronte all'impellenza dei lavori di manutenzione necessari.

Salvatore Marziano
Fonte: LaSicilia.it il 16-06-2007 - Categoria: Cronaca

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