E il Cinema di frontiera decollò

MARZAMEMI – Nel caratteristico borgo marinaro di Marzamemi (Siracusa), vicino a Pachino e nei pressi di Capo Passero, sull'estremo lembo meridionale della Sicilia affacciato sul mare prospiciente l'Africa, si è svolta la terza edizione di un Festival particolare, ideato e diretto dal regista Nello Correale e organizzato da Turi Pintaldi. Si chiama Festival internazionale del cinema di frontiera, laddove il termine «frontiera» è da intendersi non solo nel senso che il festival è attento alle frontiere (geografiche, artistiche e culturali), al cinema cosiddetto della periferia, al cinema «invisibile» della produzione emarginata dalla distribuzione e dai circuiti internazionali, ma è anche un cinema aperto alla sperimentazione, alla contaminazione, al linguaggio innovativo e alternativo. Sul grande schermo allestito nella caratteristica piazza Regina Margherita, vicino alla vecchia tonnara, il pubblico locale e i numerosi turisti hanno potuto così assistere a un cinema diverso, che ha puntato lo sguardo in modo deciso verso le cinematografie e i paesi che si affacciano sul Mediterraneo. Sei i film del Concorso internazionale: l'unico film italiano, Capo Nord di Carlo Luglio, che ha inaugurato il Festival, alla presenza del giovane regista, con un'insolita storia incentrata su quattro ragazzi napoletani che si avventurano in Norvegia, all'estremo confine settentrionale, alla ricerca di avventure ed esperienze, è apparso molto interessante nella tematica (l'incontro-scontro fra Sud e Nord), ma un po' debole e irrisolto nella struttura narrativa. Stupendi, invece, tutti gli altri «titoli»: dall'algerino Rachida di Yamir Bachir all'iraniano Baran di Madj Maijd e a Ricchezza nazionale (produzione Romania-Francia) di Radu Mihaileanu, film insolitamente ambientato nel mondo dei pigmei, che ha vinto il «Premio del pubblico»; mentre la giuria, composta dall'attrice e regista Eleonora Giorgi, dal regista e sceneggiatore Enzo Monteleone, dal produttore Amedeo Pagani e dal giornalista Fabio Ferzetti, ha assegnato il «Gran premio della giuria» al film del Tagikistan, L'angelo della spalla destra di Djamshed Usmonov, decretando come «Miglior film» Aspettando la felicità (produzione Mauritania-Francia) di A. Sissako, sicuramente l'opera dal punto di vista stilistico-espressivo più intensa e rigorosa. Nel concorso Cortometraggi (circa cinquanta quelli selezionati), la giuria (composta da Tiziana Lodato, Christian Bonatesta e Venisa Fichera) ha premiato Marsarillah di Antonio Carnemolla, ispirato alla vera storia del naufragio di un peschereccio al largo di Marina Ragusa.

Ma il Festival di Marzamemi (organizzato dalla Provincia regionale di Siracusa e dal Cinecircolo Baia delle Tortore, con il patrocino del Comune di Pachino e la collaborazione della Scuola nazionale di cinema - Cineteca nazionale) non è stato solo questo: ricordiamo la Rassegna dedicata ai produttori Mauro Berardi e Gianfranco Piccioli, con una selezione di film proiettati al cinema Politeama di Pachino, il «Ritratto d'autore» dedicato a Enzo Monteleone, con la presentazione di alcuni suoi film, tra cui El Alamein; una Rassegna di video, nel Cortile Arabo, a cura di Rosalba Ruggeri, con opere di Pasquale Scimeca ( Sem Terra ), di Giovanna Sonnino, di Pietro Balla ( 1949. Nelle terre di Dio, dedicato alle locations di Vulcano e Stromboli ), di Stefano Savona e Anselmo De Filippis ( Confine di specchi. Sicilia-Tunisia ), ecc. Quindi, una serata dedicata a La donna siciliana nel cinema, con un video di Sebastiano Gesù e la presentazione di Perduto amor di Franco Battiato, preceduto da un incontro-dibattito cui hanno partecipato, oltre al protagonista Corrado Fortuna (noto per My name is Tanino di Paolo Virzì), le tre attrici Donatella Finocchiaro, Tiziana Lodato e Lucia Sardo: quest'ultima, tra l'altro, con la verve e pittoresca vivacità che contraddistingue solitamente i suoi interventi, ha posto l'accento sullo spietato mondo del cinema, che sfrutta gli attori fino a quando ne ha bisogno, per poi emarginarli. A questo punto, dal pubblico, è intervenuto Luca Zingaretti (il noto interprete de Il commissario Montalbano, che, in un'altra serata, ha letto alcuni brani tratti da La concessione del telefono di Andrea Camilleri), il quale, salito sul palco, ha rintuzzato l'accusa, avendo man forte anche da Corrado Fortuna: ne è venuto fuori un vivace scambio di battute, un acceso e interessante dibattito, quasi una sorta di talk-show, in cui il ruolo di Costanzo è stato espletato dal giornalista Maurizio Di Rienzo che, peraltro, ha condotto con indubbia bravura tutte le serate. Tra gli «Eventi speciali», curati da Sebastiano Gesù, il film Aurora di F.W. Murnau, capolavoro dell'epoca del muto, presentato con accompagnamento musicale dal vivo del «Ensemble Darshan»; un omaggio a Franco Franchi e Ciccio Ingrassia, con quella che rimane la loro migliore interpretazione (l'episodio La giara del film Kaos di Paolo e Vittorio Taviani), la versione restaurata di Sedotta e abbandonata di Pietro Germi.

Nino Genovese
Fonte: La Gazzetta del Sud On Line il 06-08-2003 - Categoria: Cultura e spettacolo

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