E’ allarme per l’invasione dell’alga «caulerpa racemosa»

E’ allarme per l’invasione dell’alga «caulerpa racemosa» PORTOPALO - (ser.tac.) In Sicilia è allarme per l'invasione dell'alga denominata “caulerpa racemosa”. Continua, infatti, la proliferazione abnorme di questo tipo di alga verde nel tratto di mare compreso tra Gela e Portopalo di Capo Passero. La caulerpa racemosa ostacola le attività di pesca, creando problemi alle marinerie interessate, tra cui quella portopalese. Si tratta di una alga brillante a forma di grappolo, i cui acini rotondi sono di colore verde vivo. E' penetrata nel Mediterraneo attraverso il canale di Suez oltre mezzo secolo fa ed è altamente invasiva, riproducendosi in maniera più veloce nei mari caldo-temperati. La sua rapida diffusione è dovuta all'efficace riproduzione sia vegetativa che sessuale. E' quindi molto facile favorirne l'espansione trasportandone inconsapevolmente frammenti con reti ed ancore. Secondo alcuni studi la presenza dell'alga potrebbe causare l'alterazione degli habitat marini, attraverso la fitta rete di stoloni, che strisciano sia sulle superfici rocciose che nella sabbia, compattando i fondali. Rilevata dalle marinerie locali sui fondali fango-sabbiosi, ostruisce e ingolfa sia gli attrezzi radenti dello strascico sia le maglie degli attrezzi da posta fissi utilizzati dalla piccola pesca artigianale costiera. I pescatori hanno ravvisato ultimamente una presenza maggiore dell'alga, con forte diminuzione del pescato nel tratto in questione. Le associazione di categoria (Agrital-Agci, Federcoopesca-Confcooperative e Legacoop Pesca Sicilia), oltre a segnalarne il forte impatto ecologico alle autorità competenti, sia sulle attività ittiche sia sull'equilibrio delle risorse alieutiche, auspicano un rapido monitoraggio e una celere mappatura del territorio interessato, con l'obiettivo di mettere in atto tutte le azioni di difesa, di prevenzione e di tutela delle risorse marine. Le associazioni di categorie, inoltre, consapevoli delle crescenti difficoltà in cui si trovano ad operare le marinerie siciliane, anche a causa di un uso non ortodosso del territorio costiero e del poco equilibrato utilizzo delle risorse, compreso lo sfruttamento delle risorse ittiche, che sta causando un depauperamento crescente della fauna marina, invitano i propri associati ad attenersi scrupolosamente alle regole e alle modalità di pesca che favoriscano e aiutino il ripopolamento ittico e lo sfruttamento sostenibile delle attività di pesca
Fonte: LaSicilia.it il 08-02-2008 - Categoria: Cronaca

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