Due consulenti del sindaco giudicati inappropriati

PORTOPALO - Sulle recenti nomine, di supervisore per le problematiche dell'acqua, a Corrado Taccone, e, di responsabile per i rapporti esterni con il pubblico, a Randazzo, fatte dal sindaco di Portopalo, Fernando Cammisuli, scende in campo l'esponente della Dc, Giuseppe Mirarchi, il quale le giudica discordanti con le competenze professionali dell'uno e con il luogo di provenienza dell'altro. Mirarchi, prendendo le distanze dalla polemica, puntualizza che la sua vuole essere una valutazione quanto più vicina all'oggettività e che il suo sguardo è rivolto al bene della cittadinanza. Le critiche mosse da Giuseppe Mirarchi si appuntano innanzitutto su Corrado Taccone, la cui nomina sarebbe frutto di una strumentalizzazione meramente politica. Tale nomina, secondo Giuseppe Mirarchi, è destinata a produrre discrasie, disfunzioni e disorganizzazione nell'ambito dei servizi allo stesso affidati e che invece sono di competenza di altri. Per quanto concerne poi la nomina di Randazzo, un generale in congedo proveniente da Pachino, Mirarchi, pur non avendo da ridire sulla persona che, tra l'altro, non conosce, ritiene inappropriato il ruolo demandatogli vista l'estraneità del luogo in cui è chiamato a svolgere tale compito.

Secondo Giuseppe Mirarchi, il quale oltre ad essere un militante della Dc è un ufficiale in pensione della Guardia di Finanza, ragioni di opportunità suggerivano che la scelta ricadesse su una persona profonda conoscitrice di Portopalo e delle relative problematiche. La nomina di Randazzo, secondo Mirarchi, finirà per allontanare ancora di più i cittadini dall'amministrazione, interrompendo ogni tipo di interlocuzione. Pur ritenendolo implicito, Mirarchi specifica che risulta più facile ai cittadini interloquire con una persona del luogo, per avanzare proposte, formulare suggerimenti, nonchè per esporre lamentele. L'interfaccia che il sindaco ha posto con il suo elettorato, secondo Mirarchi, è inappropriato per quanti, come i cittadini di Portopalo, sono radicati nel loro paese natio. Mirarchi dunque, andando a ritroso nel tempo e scendendo su fatti personali, non nasconde il suo risentimento per un incarico propostogli nel novembre del 2000, e su cui l'amministrazione, in un primo tempo favorevole, successivamente ha posto il veto.

Lucia Corsale
Fonte: LaSicilia.it il 30-09-2003 - Categoria: Cronaca

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