«Dossier Portopalo» di Sergio Taccone

«Dossier Portopalo» di Sergio Taccone PORTOPALO - Verrà pubblicato tra qualche mese "Dossier Portopalo", libro incentrato sul naufragio del Natale '96, a 19 miglia da Capo Passero, dove persero la vita 283 immigrati clandestini. L'autore è il giornalista Sergio Taccone che ha effettuato una ricostruzione completa e dettagliata, anche dei risvolti locali riguardanti Portopalo, di quella tragedia del mare avvenuta nel Canale di Sicilia, in acque internazionali, la più grave nel Mediterraneo del II dopoguerra. L'autore ha analizzato centinaia di articoli, inchieste giornalistiche, trasmissioni televisive, documentari, libri, opere d'arte e spettacoli teatrali incentrati su questa vicenda che ha riguardato anche i pescatori portopalesi, alcuni dei quali, all'inizio del '97, trovarono e ributtarono in mare dei cadaveri, scegliendo il silenzio. "Ho cominciato ad occuparmi del caso dal giugno 2001- afferma l'autore - poco tempo dopo l'inizio della mia attività giornalistica". Con i doverosi riscontri incrociati ed un continuo richiamo alle fonti documentali, l'autore si è soffermato su tanti particolari inerenti quel naufragio.

"Il modo in cui sono stati trattati alcuni aspetti della vicenda - prosegue il giornalista, collaboratore del nostro giornale e del quotidiano Libero - mi ha fornito lo spunto per analizzare i meccanismi del sistema mediatico. E' stato dedicato ampio spazio all'ambito locale, non trascurabile nella comprensione di alcuni risvolti della tragedia e spesso affrontato superficialmente dalla quasi totalità di coloro che hanno parlato di questo naufragio dal giugno 2001 in poi, facendosi condizionare purtroppo da pregiudizi e stereotipi". Nel libro vi sarà una sezione fotografica sugli sbarchi di migranti a Portopalo e sul grande impegno del volontariato locale in tema di prima accoglienza. "Ancora oggi - aggiunge Taccone - alcuni elementi del naufragio del 26 dicembre '96 restano poco chiari".

Sa.Mar.
Fonte: LaSicilia.it il 10-09-2005 - Categoria: Cronaca

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Una serata a passeggio per Portopalo


Io mi devo scusare con il mio amico, Corrado Barone, per non avegli dedicato il tempo che si merita.Ma sai,caro Corrado,come hai capito e di questo ti ringrazio, è difficile per me percorrere le strade della zona( Pachino,Portopalo,Marzamemi) senza incontrare, amici,conoscenti,parenti,ecc.ecc. E siccome sono, per mia natura, "un comunicatore" e conoscendo, molto bene, la mentalità locale: cerco,con la costante arrabbiatura di mio figlio Lorenzo, di dedicare un minuto a ciscuno di loro.
Fatta questa premessa, passiamo all'oggetto, altamente infiammabile, della contro verità che il giornalista de "La Sicilia", Sergio Taccone, vuole veicolare con la sua prossima pubblicazione. Premesso e concesso che anche in questo caso dovrei usare il fido Argo per continuare nel commento,ma, per la pace siglata, in tempi non sospetti: continuo a descrive la serata.....
Dopo avere raggiunto Corrado e la Franca, "all'Hotel Vittorio", mentre la musica era al massimo del volume, completamente "scunsintuti" da quel rumoraccio,ooops, scusate suono, impenitente, mentre sul palco si alternavano ballerine dai multicolori vestiti, si è deciso, all'unanimità, di allontanarci da quel vero e proprio,bombardamento e inferno di suoni....
Ci dirigiamo, solerti, verso il Corso Vittorio Emanule a salire e dopo diverse fermate,(tipo stazioni della crocifissione di nostro Gesù Cristo, a me le bancarelle fanno quest'effetto) nei vari banchi,banchini,negozi,negozietti e dopo avere salutato diverse persone, anche solo con una veloce stretta di mano, ci fermiamo nel negozio di artigianato locale del mio amico Sebastiano Petralito.
Fermata, obbligata, per quanti amanti del gift locale, per le meravigliose cose che quel bel negozio contiene.
Dopo un rapido saluto con il titolare,io e Corrado ci mettiamo fuori ad aspettare le curiose signore. Passati alcuni interminabili minuti riprendiamo il nostro percorso in direzione centro. Arrivati all'altezza del Bar di San Elia, giocatore del Danfhort,i cui tavoli sono inglobato in bellissima struttura,
che conferisce al posto un'alta connotazione festiva e turistica,incrocio,in maniera assolutamente casuale, lo sguardo,manco a farlo a posta, con il Capitano del peschereccio che ebbe il coraggio,senz'altro dopo atroci sofferenze che attraversavano la sua anima, di segnalare,tramite un amico romano, tutta la vicenda e la verità, al giornalista Giovanni Maria Bellu de La Repubblica!
Verità che fino ad allora( erano passati 5 anni dal naufragio) era rimasta nascosta,insabbiata,ma che tutti, a Portopalo conoscevano!
Mi sono avvicinato al Capitano che intanto si era alzato per salutarmi e una grossa stretta di mano ed un abbraccio ha siglato il nostro casualissimo incontro.
Immediatamente mi ha presentato il giornalista de La Repubblica, Giovanni Maria Bellu che ho riconosciuto seduta stante.
Con loro c'era la Santina Caia,che conosco da sempre,e apprendendo nuove informazioni sulla carovana antimafia e gli avvenimenti del recente passato e sopratutto dell'improvvisa proliferazione di recensori di libri( quando fino a due giorni prima, in chiaro uno che vorrebbe dare lezioni di politca, scriveva:"parlare di certi tipi di libri")
Per le informazioni ricevute e visto che altri hanno tentato di prendersi meriti che non hanno, l'ho ringraziata con questa frase; "per quello che hai fatto meritatamente,considerati baciata tutta". Per chiarezza la Santina Caia, è emerita presidentessa dell'associazione Arci di Pachino.

Infine, e qui ho commesso una gaffè, non ho riconosciuto la moglie del Capitano,e per questo ancora mi scuso, per averla scambiata per un'altra persona!
Il Capitano ha brevemente ricordato a Giovanni Maria Bellu che quando venne fuori il suo primo articolo, nel 2001, che con uno scoop senza precedenti spiattellava una verità nascosta, ma che a Portopalo era conosciuta da tutti, anche dai ragazzini della prima media; che sono stato uno dei pochi, per via telefonica, a testimoniare,conoscendo l'isolamento a cui andava incontro, tutta la mia solidarietà umana! E un ringraziamento,che confermo ancora oggi, per avere avuto il coraggio civile di fare conoscere quella cruda verità a tutta l'Italia e se vogliamo al mondo e ai parenti dei naufraghi!

Dopo varie argomentazioni affrontate su alcuni aspetti che non conoscevo,
il discorso si è poi inoltrato sull'asseblea tenuta a Portopalo( registrato integralmente da Radio Archimede e che trovate anche nel guestbook e forse anche nella rubrica Informazioni di questo glorioso sito) e su specifici aspetti legali di querele e contro-querele, dove le parti in causa sono ai ferri corti per una serie di incomprensioni,ma anche fatti concreti che vede schierate, come falangi macedoni, da una parte il Capitano e il giornalista Giovanni Maria Bellu( che ho criticato per la scelta di teatralizzare ironicamente l'accaduto del naufragio con storti ed altri) e dall'altra la Famiglia del giornalista Sergio Taccone e del Vice Sindaco di Portopalo Michele che sono fratelli. Io vi dico, visto che per me siete "stimabilissi", da entrambi le parti, "troviamo" un punto alto della "ragione" e spazziamo il campo da queste procedure noiose e longariose a carattere giudiziario!
Come ho già accennato telefonicamente alla parte del giornalista Sergio Taccone, e con il giornalista Giovanni Maria Bellu e il Capitano lo faccio in questa occasione: ritirate le denunce-querele, sia da una parte che dall'altra!!!!I visitatori del sito Pachinoglobale.com,la cittadinanza dell'antico Promontorio di Pachino che nella storia è stato testimone di innumerevoli naufragi,l'opinione pubblica,locale,regionale e nazionale ed internazionale, sentite a me,gradiranno.....

p.s.
Corrado,per il prossimo anno, sei avvisato, non ti impegnare: si và a trovare l'amico Luigi Bruno di Belmonte, nella sua casa, a Cava Gucciardo, di Modica....che con questo, inciso,visto che l'idea della giornata era quello di andare a trovarlo, saluto!

Saluti di pace a tutti,Spiros