Dieci scafisti arrestati in mare

Dieci scafisti arrestati in mare È finita ieri mattina l'attività di repressione messa in atto dalle forze dell'ordine, in stretto raccordo con la Procura della Repubblica di Siracusa, scattata venerdì dopo lo sbarco, avvenuto alle prime ore dell'alba, di 40 cittadini extracomunitari di presunta nazionalità palestinese. I clandestini erano stati ritrovati a piccoli gruppi a Portopalo. Due guardiacoste d'altura delle fiamme gialle, sempre nella giornata di venerdì, hanno bloccato l'equipaggio della nave madre, un peschereccio egiziano, abbordato a oltre 30 miglia a largo di Capo Passero e condotto nella serata di venerdì al porto di Portopalo.
I dieci componenti dell'equipaggio, tratti in arresto dalla Guardia di finanza, sono tutti nati a Burg Meghizel. Il più giovane è del 1989, il più anziano del 1968. Questi i nomi degli scafisti arrestati: Mohamed Esmaail, Asaad Abdelkader, Abdoo Ali Gado, Eidel Said Ebeia, Hmada Kameis Bhlawan, Gomaah Mndor Mohamed, Frag Farag Ubaiah, Mohamed Ebrahim Gad e Ahmed Mohamed Elsaqa. In precedenza era stato tratto in arresto, dai carabinieri di Portopalo, Mahamed Abdel Kader Hassan, nato presumibilmente a Beirut nel 1981 anche se le generalità non vengono ritenute del tutto attendibili. Era stato rintracciato da una motovedetta della Guardia Costiera (Ufficio locale marittimo Locamare di Portopalo) dopo essere rimasto su uno dei gommoni a causa di un'avaria al motore. Lo stesso è stato identificato dagli sbarcati come scafista e tratto in arresto. Un'identificazione complessa per il timore, palesato dai clandestini, e per le difficoltà nel trovare interpreti in grado di conoscere tutti i dialetti parlati dagli sbarcati. C'è anche chi ha affermato che a bordo del peschereccio egiziano, poi bloccato a largo dalla Guardia di finanza, uno dell'equipaggio, con un'arma in pugno, teneva a bada i clandestini, passando loro anche del cibo di qualità scadente.

Inoltre gli extracomunitari hanno riferito di presunte intimidazioni e minacce subite da parte dei trafficanti di uomini, indicazioni che sono al momento al vaglio della magistratura (venerdì sera al porto era presente il sostituto procuratore Nicastro). Da ulteriori dichiarazioni, raccolte al centro di Cassibile, carabinieri e poliziotti hanno compreso che i racconti erano concordi nell'affermare che lo sbarco era avvenuto mediante gommone che aveva traghettato gli immigranti da una nave d'appoggio alla terraferma. Qualcuno avrebbe parlato anche di almeno 10 persone che sarebbero finite in mare durante uno dei trasbordi. Altri particolari hanno riguardato invece le fasi dell'abbordaggio da parte dei due guardiacoste d'altura della Guardia di finanza. Un componente dell'equipaggio di uno dei due mezzi delle fiamme gialle ha parlato di un triplice tentativo di speronamento da parte del peschereccio ai danni del guardiacoste. «È stata un'operazione impegnativa - afferma il capitano Spatola del Nucleo di Manovra della Guardia di finanza di Pozzallo - e portata a buon fine con il fermo dei componenti del peschereccio. Siamo molto soddisfatti». Il bilancio finale dell'operazione, che ha consentito di comprendere le dinamiche del traffico di essere umani, è di 11 fermi per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina ed un arresto in fragranza per violazione di un decreto di espulsione (quest'ultimo operato dai carabinieri). In questa grossa operazione di contrasto dell'immigrazione clandestina, si è registrata una stretta collaborazione tra le forze dell'ordine e gli enti coinvolti. Ieri mattina, infine, altri 57 clandestini sono stati intercettati in contrada Scivolaneve-Scarrozzone. La Guardia costiera, dopo un sopralluogo sulla costa non ha trovato alcuna imbarcazione.

SERGIO TACCONE
Fonte: LaSicilia.it il 14-10-2007 - Categoria: Cronaca

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