Dibattito sul Naufragio - An: «Questo il nostro intento»

Stenta a spegnersi il dibattito sul libro "I fantasmi di Portopalo" di Giovanni Maria Bellu. Il circolo di An di Portopalo ha emesso un comunicato stampa a firma del segretario Michele Taccone. Questo il testo: «In merito al dibattito, l'intento di An all'interno dell'amministrazione comunale non era quello di andare contro il giornalista ma di conoscere e capire quali siano state le motivazioni di toni tanto forti usati nei confronti dei pescatori in determinati passaggi del libro. La destra portopalese definita in modo sprezzante da alcuni esponenti della sinistra locale non ha mai voluto portare lo scontro sul piano politico nonostante ci fossero dei punti del libro in cui la forte connotazione politica di sinistra era evidente. Certamente all'interno del cine-teatro i toni sono stati aspri e forti proprio perché ognuno ha liberamente espresso il proprio pensiero sui fatti narrati. L'intento del sindaco e di An è di evitare che Portopalo fosse violentata descrivendo fatti e circostanze che non hanno nulla a che fare con il paese».
Fonte: LaSicilia.it il 30-12-2004 - Categoria: Cronaca

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Le vittime....

Bisogna essere coerenti nell'analisi, e nella sintesi: trovare le giuste e sacrosante parole che possono esprimere i compiutamente fattori che sono stati messi in campo a livello di comunicazione di massa e della informazione per celebrare e museizzare un evento che ha trovato diversi attori e protagonisti a Portopalo di C.P..

I protagonisti principali,quelli veri,le vittime morte,oggi non ci sono più e le loro membra sono sparse nel mediterraneo.

Rimangono le vittime vive di questo tragico evento. I primi e i più importanti sono i parenti. Le altre vittime sono, in ordine di valori: la intera comunità di Portopalo di C.P.;l'amministrazione pubblica; la comunità dei pescatori;il pescatore capitano Salvo Lupo; le famiglie,ecc.

Ma siccome ci troviamo di fronte a dei professionisti dell'informazione e bene avere chiaro che considero molto importanti i passi che questi possa avere compiuto in passato per conoscere compiutamente la persona e la sua capacità professionale.E al Giornalista Bellu vorrei fare a distanza alcune osservazioni! E seguendo, attentamente, le linee del libro che si inquadra in una opera di particolare pregio, per avere descritto, dall'inizio alla fine,una delle strade percorse dall'epocale fenomeno delle migrazioni di massa verso l'Europa.

Sicuramente è stato un caso di buona fortuna quella del giornalista Bellu! Che ha fatto senza dubbio una scoperta di una verità nascosta che era sotto gli occhi di tutti. E se pure, il giornalista ha voluto dimostrare che non ha voluto toccare i pescatori nella sua inchiesta giornalistica: allora io mi chiedo? Ma Salvo Lupo, allora, cosa è? Se non il principale attore di questa vicenda? Me lo chiedo anche quando improvvise e fulgide forze confidenziali comunicano al Commissariato di Pachino che determinate barche avevano praticato la pesca e l'abbandono in mare di resti umani. Che strana combinazione, fra l'incipit e il confidente. Quando poi sappiamo o veniamo informati che qualsiasi incipit di presentazione, del libro del giornalista Dott. Giovanni Maria Bellu,I fantasmi di Portopalo,almeno per le molte che mi è capitato di leggere, vi si legge sempre la frase eclatante ,quella che fa scalpore, e "i pescatori rigettavano in mare quanto pescato con la paranza".
Cioè. C'è stata una scelta precisa a scala editoriale per il lancio del libro! E non avere sollevato il problema su questo lo considero una grossa dimenticanza locale. Sappiate che io personalmente quando nel giugno del 2001 venne fuori lo scoop del naufragio sulla Nazione di Firenze un signore di Pistoia scriveva al giornale e chiedeva al Direttore com’era stato possibile che ci fosse stato un commportamento cosi incivile a Portopalo.
Ma francamente, se ci mettiamo nei panni di chi deve recepire il messaggio e chi lo produce la cosa diventa alquanto lineare e comprensibile, ma anche molto irritante.Sentirsi additati a gente incivile è una cosa che fa veniere i nervi anche a quelli civili. Dunque, ritengo che ci sia stato un taglio di presentazione, del libro, voluto,e veritiero, che ha determinato il Sindaco di Portopalo, a convocare una apposita riunione, dove discutere di questo problema ritenuto abbastanza importante per la onorabilità ed immagine di Portopalo. La riunione ha provocato ulteriore agitazioni, di cui ho letto e me me dispiace molto. Se ne trae lo stesso concetto di fondo:ognuno di loro si sentiva provocato e ha desunto le stesse conclusioni e a un restringimento prettamente politico che non poteva non mancare. Ma che in effetti non è mai mancato. Perchè la questione che attiene alla vicenda Bevilacqua c'è, è la conosciamo e la seguiamo da mesi. E quella è una questione prettamente politica, di questo governo e dei parlamentari locali. Un fatto di enorme importanza politica per loro. Tuttavia questa riunione, al di là delle interpretazioni di eventuale "Processo al Giornalista" non c'è stato! Come qualcuno ha scritto. Anche perchè, mi sembra abbastanza normale che ci fosse un dibattito acceso. Come si fà ad assistere, sull'onda e con l'obiettivo di raggiungere due risultati:una performance di altissimo livello che questa occasione offerta dal comune gli ha permesso di portare avanti? Trasformare definitivamente la vittima principale in eroe, ed io condivido questa verità; e nello stesso tempo chiarire pacificamente e democraticamente, come è stato fatto, che non voleva danneggiare Portopalo. E che l'ha descritto, nel suo libro, come un paese qualsiasi siciliano e italiano. Sicurissimo, ma qui stiamo parlando di cose che sono successe in mare! Ma non ignoro quel cattivissimo gesto del teschio nel palo del corso principale del paese. La cosa mi lascia un pò perplesso sulle linee confidenziali. Anche perchè dalle critiche emerse la più articolata mi è sembrata quella di Sergio. Anche se, secondo me, non ha perfettamente centrato l'obiettivo che voleva raggiungere in quella occasione di dibattito e di incontro con il giornalista. In definitiva, dopo le perfomance che l'hanno vista impegnata in performance teatrali ed allestimenti artistici, di cui personalmente per mio gusto sono contrario a questo genere di arte. Tanto più contrario all'utilizzo della forma ironica come strumento di comunicazione teatrale per questo tipo di tragico evento. E' su questo versante che trovo una frivola contraddizione fra il serioso giornalista inviato speciale de "La Repubblica" e lo scrittore "ironico" di questa vicenda tradotta in teatro,con la Cooperativa di Milano e attori comici vari. Ma forse ora è il tempo. Forse ora è il tempo di fare quanto più chiasso possibile in ordine alla promozione del LIBRO in vendita. Lasciando stare queste domande all'oblio del tempo a venire... Anche in questo, mi creda, io la condivido!


Cordiali Saluti Spiros

e' UN BUON LIBRO!
Lo inserirò, per dovere storico, nei miei siti sul Promontorio.c'è la viè!