Dall’ospedale al carcere era un somalo lo scafista

E' passato dall'ospedale «Trigona» di Noto al carcere di Cavadonna, il presunto scafista del battello della morte (8 clantestini deceduti durante la tragica attraversata, il nono invece è spirato mentre era sotto terapia intensiva all'ospedale di Noto). E' un giovane somalo identificato per Adb Alrahman Mahmoud. E' stato posto in stato di fermo per il reato di favoreggiamento ed introduzione dell'immigrazione clandestina e del reato di morte in conseguenza di altro delitto. Gli è stato in pratica contestato il decesso del giovane eritreo, spirato a Noto. Per gli altri otto vittime della tragica attraversata del Mediterraneo, non è stato individuato un probabile responsabile. Il tragico evento si verificò in acque internazionali. Fra i morti, gettati in mare, anche il secondo scafista. I superstiti di quel viaggio della speranza verso l'Italia, o comunque l'Europa, sono, quindi, complessivamente 18, traghettatore incluso. Il battello con 27 africani era partito dal porto libico di Zeliten, il 25 agosto. Dopo appena cinque giorni di navigazione, i motori sono andati in avaria, per cui il battello è andato alla deriva. Privi di viveri e di acqua, e per gli stenti, 8 africani non hanno resistito e sono deceduti.

Le salme furono gettate in mare. Poi la svolta con il soccorso dei naufraghi dall'equipaggio di un mercantile liberiano e quindi l'intervento delle unità navali Italiane e lo sbarco a PortoPalo di Capo Passero, dove venne alla luce la verità sulla tragica attraversata.
Dal 2 settembre, sullo sbarco hanno indagano gli agenti della squadra mobile di Siracusa, i quali, a conclusione di complessa attività investigativa, hanno individuato, sulla scorta anche delle dichiarazioni dei superstiti, il traghettatore. «Sono state dichiarazioni coincidenti tutte sul ruolo svolto da Mahmoud, che si alternava alla guida del battello con l'altro scafista successivamente deceduto per gli stenti», affermano gli investigatori. Dalla indagini è emerso anche un dato che si conosceva: il viaggio della speranza, per ciascuno clandestino, era venuto a costare tra i 1000 e i 1200 dollari. Il p.m. titolare dell'inchiesta è Angela Fantechi.

Saretto Leotta
Fonte: LaSicilia.it il 06-09-2006 - Categoria: Cronaca

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