Dall'ISNP tecniche per la tracciabilità dei prodotti

Risonanza magnetica per immagini per l’individuazione della zona geografica d’origine. Una tecnica innovativa brevettata dall’Istituto sperimentale per la nutrizione delle piante per la rintracciabilità dell'ortofrutta

Risonanza magnetica per immagini per l’individuazione della zona geografica d’origine ai fini della rintracciabilità dei prodotti ortofrutticoli. Si tratta di una tecnica innovativa brevettata dall’Istituto sperimentale per la nutrizione delle piante (Cra-Isnp) per la rintracciabilità dei prodotti ortofrutticoli e presentata oggi al convegno organizzato, oggi a Roma, dal Ministero delle politiche agricole e forestali (Mipaf) e l’Istituto sperimentale per la nutrizione delle piante.

La metodologia si basa sull’uso della ‘Risonanza magnetica per immagini’ o della, tecnica comunemente utilizzata negli ospedali a fini medico-diagnostici, che consente di ottenere in maniera non invasiva immagini di sezioni interne del prodotto ortofrutticolo in esame mettendo in evidenza dettagli morfologici interni correlabili con la zona di origine del prodotto stesso. “E’ una strada che unisce la scientificità alla qualità dei prodotti – ha detto Francesco Saverio Abate, direttore generale per la qualità dei prodotti agroalimentari e la tutela del consumatore del Mipaf - La rintracciabilità è un valore aggiunto che noi possiamo dare alle nostre produzioni agricole. La nostra nazione è quella che detiene il 30% delle denominazione di origine protetta in Europa e l’individuazione dei territori geografici di questi prodotti è particolarmente importante”.

Il progetto, finanziato per il 37% dal Ministero dell’Istruzione e della Ricerca Scientifica (Miur) e per il 67% dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, prevede una prima fase in cui si prelevano i campioni dai campi. Successivamente vengono immessi nella macchina per la risonanza e dopo alcuni minuti una fotografia ne rileva le caratteristiche qualitative e di origine.

Oltre alla rintracciabilità, la risonanza magnetica per immagini offre un panorama abbastanza ampio di applicazioni nell’analisi dei prodotti frutticoli durante la fase di post-raccolta, come per la valutazione dei danni meccanici, di malattie. Vengono sottoposti al trattamento anche prima del trasporto, durante il quale si possono verificare casi di contaminazione.

Nessun pericolo sul fronte della salute del consumatore. In particolare, “il campione per essere immesso nel macchinario non deve subire alcuna alterazione – ha spiegato Massimiliano Valentini dell’Istituto sperimentale per la nutrizione delle piante - si trova a temperatura ambiente e l’interazione che si genera con il campo magnetico è innocua. I prodotti possono essere così immessi di nuovo sul mercato e consumati senza problemi.

Problemi si presentano invece sul fronte dei costi. “La strumentazione necessaria per l’applicazione della tecnica di risonanza magnetica – ha detto Paolo Sequi, direttore del Cra-Isnp - presenta costi molto alti. Per essere uno strumento di ricerca, il costo dell’attrezzatura diventa proibitivo per un laboratorio normale”.

Con riferimento alle prospettive future, “l’obiettivo – ha sottolineato Valentini - è di ampliare le azioni di analisi e creare una banca dati che sia accessibile ed aggiornabile da tutti gli operatori interessati. Nel futuro si intende quindi mettere a punto una ricerca, di un tempo di circa dei tre anni, che ottenga dati su uno o più prodotti tipici italiani al fine di creare questa banca dati utilizzabile sia ai fini della certificazione che del controllo per la rintracciabilità”.
Fonte: Greenplanet.net il 14-03-2005 - Categoria: Economia

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