Creazione di una scuola moderna per valorizzare le radici storiche

MARZAMEMI - La creazione di una scuola moderna che sappia valorizzare le radici storiche e culturali comuni tra i vari paesi europei e confrontarsi con le realtà storiche del 900 è l'obiettivo delle lezioni conferenze che si stanno svolgendo all'Istituto professionale di Stato per l'agricoltura e l'alberghiero di Marzamemi. Ospiti d'eccezione e relatori sono stati ieri Daniela Crasnaru, direttrice dei programmi culturali dell'Accademia di Romania in Roma, e Alessandro Benini, giornalista ed economista. Dopo la presentazione storica della Romania quale unico paese di origini latine tra paesi slavi, ed i cenni economici fatti da Benini, c'è stata la testimonianza della Crarnaru, già deputato in Romania ed una delle più acerrime oppositrici del regime comunista che ha relazionato sulle negatività del regime totalitarista che per anni ha soffocato il suo paese. Le parole della Crarnaru sono state molto toccanti ed hanno raccontato la sua esperienza di vita vissuta e reale. In particolare la relatrice si è soffermata sui danni che il comunismo ha prodotto sia sull'economia del paese, riducendolo sul lastrico, sia sulla personalità dei giovani che è stata completamente annullata.

La sua testimonianza ha destato l'attenzione degli studenti dell'Ipa che hanno ascoltato nel massimo silenzio le parole di chi ha vissuto sulla propria pelle le conseguenze di un regime totalitarista. È stato possibile dunque conoscere tramite l'esperienza diretta della Crasnaru, come un paese che ha avuto origini comuni al mondo occidentale e che fino agli anni trenta era economicamente florido, abbia subito una involuzione economica, sociale e culturale netta. "I giovani, -ha affermato- non erano liberi di fare nulla, oppressi dal potere che rendeva vana la personalità e la cultura. Il comunismo ha reso la Romania uno stato schiavo di una ideologia, dove da un giorno all'altro si diventava poveri perché il regime toglieva ogni avere. Non esiste un comunismo buono ed uno cattivo, -ha continuato nella sua testimonianza- ma solo un regime assolutista e schiavista. Il capitalismo, nonostante tutti i suoi limiti, è sempre da preferire all'assenza di libertà che ha soffocato un paese dalle origini ricchissime e floride". Oggi gli incontri continueranno con la relazione della professoressa Teresa Prestigiacomo che relazionerà sull'iconografia bizantina.

Sa.Mar.
Fonte: LaSicilia.it il 21-04-2005 - Categoria: Cronaca

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