Coste «colonizzate» e un bagno costa troppo

Le attuali condizioni di vivibilità delle zone balneari sono l'argomento affrontato da Giovanni Di Lorenzo il quale, passando attraverso il quadro generale dei luoghi di mare, muove critiche sulla loro gestione. L'esamina parte dalla "impossibilità di potere liberamente fare il bagno, a causa del proliferare di lidi e solarium, anche se ritengo che occorra dare spazio all'iniziativa privata a condizione che al cittadino od al turista, che non vuole usufruire di questi spazi dati in concessione, si garantisca la possibilità di usufruire delle spiagge libere. Oggi così non é. E non è pensabile che un capofamiglia debba arrivare a spendere anche quaranta euro per garantirsi un bagno al mare. Altrettanto impensabile è il fatto che le famiglie, scegliendo di non fermarsi a pranzo presso queste strutture - consumare un pranzo per quattro persone gli porterebbe via altri quaranta euro - non possano usufruire nelle ore pomeridiane dei lettini e degli ombrelloni che la mattina hanno profumatamente pagato. Sarebbe stato interessante, al riguardo, sentire la voce delle associazioni dei consumatori e di quelle dei commercianti, sempre puntualmente pronte a difendere gli interessi della categoria ma assolutamente silenti su un business ormai avviato verso la completa colonizzazione delle coste siracusane".

Secondo Di Lorenzo manca una progettualità puntuale che permetta di trovare un punto di incontro tra gli interessi dei commercianti e degli esercenti ed i diritti dei cittadini alla libera fruizione. "Durante l'assemblea popolare del 27 luglio scorso, voluta ed organizzata dal consiglio di Neapolis all'Arenella, è stato affrontato il tema della pulizia delle zone balneari. Si sono avute rassicurazioni dall'assessore all'Ambiente sulla puntualità di raccolta dei rifiuti e sulla risoluzione di particolari problematiche, come i rifiuti da potatura, la sistemazione di ulteriori contenitori per rifiuti ed il puntuale lavaggio degli stessi - continua Di Lorenzo. - Sarà, comunque, poca cosa se, non si sarà nelle condizioni di programmare e pianificare gli interventi per il prossimo anno. Non è possibile dovere correre ai ripari nei tre mesi estivi per poi dimenticarsi delle zone balneari per tutto il resto dell'anno". Molte delle osservazioni ci sembrano legittime e sembra davvero indispensabile riuscire a fare un po' d'ordine non solo ad Arenella ma in tutte le zone di mare a sud della città. Oggi c'è l'iniziativa dell'assessore Liuzzo di cui parliamo nell'articolo di copertina, ma questa «operazione igiene» potrebbe non essere sufficiente. In questo caso si pensi alla razionalizzazione dei servizi da offire al cittadino d'estate possibilmente non oltre la prossima primavera.

m. t. g.
Fonte: LaSicilia.it il 13-08-2005 - Categoria: Cronaca

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