Contro la droga progetto di prevenzione del Primo istituto superiore

«Prevenzione uguale relazione: si può star bene senza sballo». E' questo il titolo di un progetto che riguarderà gli studenti del primo istituto superiore di Pachino diretto da Corrado Dipietro. Responsabile del progetto è il professor Guglielmo Puzzo. L'iniziativa ha lo scopo di favorire e migliorare la comunicazione sia tra gli studenti che tra gli adulti di riferimento (insegnanti e genitori).

Le finalità del progetto tendono inoltre al miglioramento delle capacità comunicative per favorire i rapporti relazionali tra il gruppo di pari e tra giovani ed adulti. Per gli alunni dunque si fa riferimento al saper ascoltare, esprimere e comunicare le proprie emozioni, saper vivere intensamente ogni esperienza e saper cercare valori da condividere ed obiettivi da raggiungere. Per gli adulti ci si basa sul sapere osservare ed ascoltare i giovani, sulla ricerca di rapporti autentici ed il mantenimento di un clima empatico che favorisce processi comunicativi.

Il ciclo di incontri si baserà su una serie di incontri sul tema dell'adolescenza, sul ruolo degli educatori, la cultura dell'essere e dell'apparire, della droga e dello sballo, le vecchie e le nuove droghe. Un riferimento riguarderà anche le malattie correlate all'uso delle droghe e dell'alcool (Hiv, Hcv) e sulle comunità come modelli educativi di recupero di valori e delle tradizioni. Saranno attivati anche dei laboratori per i gruppi d'incontro.

Il progetto avrà una periodicità settimanale e gli incontri si terranno in orario scolastico ed extrascolastico. «Droga e sballo - si legge nella relazione esplicativa del progetto - non sono un punto di partenza ma un punto d'arrivo del malessere dell'uomo. Una delle finalità del progetto è quella di rendere i giovani consapevoli dei danni causati sull'organismo dall'assunzione di sostanze stupefacenti e dall'alcool e di come queste possono alterare il proprio modo naturale di essere e percepire la realtà che li circonda».

Ma le iniziative del primo istituto superiore rivolte a tematiche che toccano da vicino il mondo adolescienziale non si esauriscono qui. Il medico Maurilio Carpinteri intratterà infatti i ragazzi del biennio sull'argomento inerente l'uso del casco protettivo e sulla necessità di indossarlo. Carpinteri, traumatologo e specialista in rianimazione, presta servizio al pronto soccorso e rianimazione dell'ospedale «Umberto I» di Siracusa. «Ha accettato con entusiasmo - afferma il dirigente scolastico dell'istituto pachinese - in quanto convinto assertore della necessità di sensibilizzare i ragazzi ed educarli all'uso del casco poichè spesso la vita di tanti giovani dipende proprio dal suo uso».

Il medico è un testimone diretto dell'incidenza traumatologica legata al mancato uso del casco. L'iniziativa in questione, che conferma l'impegno del primo istituto superiore nella sensibilizzazione dei giovani, servirà anche da stimolo affinchè i ragazzi non mettano a repentaglio la propria vita scegliendo di non indossare il casco. La percentuale di utilizzo della protezione, resa obbligatoria da una legge statale, è molto basso tanto a Pachino quanto a Portopalo nonostante le iniziative di sensibilizzazione allestite anche dalle rispettive amministrazioni comunali.

Nel comune portopalese fu lanciata una vera e propria campagna, promossa dall'assessore alla sanità, Carlo Candiano, dal titolo «Il casco ti salva la vita» ma i riscontri sugli adolescenti furono irrisori. E' evidente quindi che il problema non può essere risolto solo ed esclusivamente con la campagna di repressione delle forze dell'ordine che in diverse occasioni comunque si è rivelata incisiva. In questo frangente diventa fondamentale l'aspetto educativo ed in questo senso il ruolo della famiglia prima e della scuola in seconda analisi diventa fondamentale.
Fonte: LaSicilia.it il 09-10-2002 - Categoria: Attualità

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