PORTOPALO - Si è riunita la conferenza dei capigruppo in vista della seduta del consiglio comunale che si terrà in questa settimana. Unico punto all'ordine del giorno è il riconoscimento di un debito fuori bilancio relativo alla vicenda del campo sportivo, per un ammontare di circa 2 miliardi e mezzo di vecchie lire. La realizzazione dello stadio comunale rappresenta l'opera incompiuta per eccellenza nella storia dell'autonomia amministrativa di Portopalo. Una vicenda che adesso rischia di trasformarsi in un vero e proprio salasso per il bilancio del comune (e quindi per tutti i cittadini) che si ritrova con un carico finanziario molto oneroso da corrispondere ai proprietari del terreno dove dovrebbe sorgere l'impianto. L'iter amministrativo dello stadio, avviato all'inizio degli anni ottanta, è un campionario di imprevisti, ritardi, inadempienze, promesse elettorali mai mantenute e approssimazioni varie. Tirando le somme emerge una situazione sconcertante, ai limiti dell'assurdo. In questa corsa a ritroso nel tempo sarebbero tanti coloro a dover dare una risposta.

Ad esempio: come sia stato possibile per tanti anni lasciare correre una situazione così delicata mentre il debito iniziale del comune con i proprietari del terreno lievitava lentamente, ma progressivamente, fino a raggiungere cifre molto consistenti. Sarebbe interessante analizzare nell'archivio comunale che fine abbiano fatto le carte arrivate negli uffici competenti relative a questa vicenda e come si siano mossi sia i funzionari municipali che gli amministratori del comune che si sono dati il cambio negli anni ottanta e novanta alla guida di Portopalo. Di sicuro c'è che il sindaco Fernando Cammisuli si ritrova tra le mani una bomba da un punto di vista finanziario che gli arriva dalle passate gestioni amministrative del comune portopalese. Per sciogliere gli interrogativi, che in tanti si pongono su questa vicenda, il sindaco potrebbe chiedere un'inchiesta dell'autorità giudiziaria. Dubbi che Cammisuli scioglierà a breve termine, vista la gravità di una situazione che finirà per frenare l'azione finanziaria della giunta.

Sergio Taccone