Confini, stop della Regione

La vicenda del territorio rivendicato da Pachino in gran parte contro la vicina città di Noto si arricchisce di un parere dell'assessorato regionale agli Enti locali e fa un passo in avanti. Tempo fa, infatti, la casa municipale aveva iniziato le procedure per chiedere di ricondurre sotto la giurisdizione pachinese circa 7500 ettari di territorio in gran parte oggi soggetti alla giurisdizione del comune barocco. Una fetta molto ampia, anche in considerazione del fatto che Pachino controlla attualmente un'estensione di circa 5000 ettari. Nei giorni scorsi la casa municipale ha ricevuto una lettera dall'assessorato regionale agli Enti locali e dal funzionario incaricato il ragioniere Coco, lo stesso che venne inviato a seguito della mancata approvazione del bilancio e che in quell'occasione visità la zona potendosi rendere conto di persona della situazione soprattutto nella borgata di Marzamemi. A dare notizia della comunicazione è stato il segretario generale del comune Carmelo Innocente ed il sindaco Sebastiano Barone. «Si è trattato di una lettera interlocutoria, -ha affermato Barone- che di fatto respinge l'ipotesi di una rivendicazione così ampia come quella avanzata dal nostro comune in considerazione del fatto che il territorio richiesto è addirittura maggiore di quello attualmente controllato». In sostanza la pratica fino ad oggi portata avanti dall'amministrazione è stata respinta, ma vengono indicate le modalità affinché l'assessorato regionale possa dare un parere favorevole e ammettere il referendum che la legge prevede per il cambio di giurisdizione. «Il nostro obiettivo, - ha continuato Barone- è quello di dare a Pachino dei confini pari a quelli che sono stati riconosciuti per la produzione del pomodoro Igp».

A spiegare nel dettaglio la questione burocratica è stato il segretario generale Carmelo Innocente. «Il problema, - ha affermato - è quello di verificare in concreto le probabilità di un esito favorevole del referendum per Pachino. Se la quantità di territorio richiesta è molto ampia così come quella avanzata nei mesi scorsi, le probabilità di riuscita positiva sono minime. La legge prevede l'ammissione al voto di coloro che sono interessati. Essendo la porzione di territorio molto ampia ad essere interessato sarebbe tutto il comune netino con la prevedibile conseguenza di un esito negativo della consultazione. Se invece le porzioni di territorio richiesto sono piccole a essere coinvolti saranno solo coloro che sono iscritti nelle liste elettorali di Noto e che risiedono nel territorio interessato al cambio di giurisdizione. La conseguenza è che l'esito referendario potrebbe essere senza dubbio più vantaggioso". Un problema in più potrebbe essere poi rappresentato dal fatto che molti cittadini residenti nei territori contesi ed attualmente sottoposti alla giurisdizione di Noto sono iscritti nelle liste elettorali di Pachino.

Salvatore Marziano
Fonte: LaSicilia.it il 24-03-2005 - Categoria: Cronaca

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