PACHINO - Si sono conclusi i festeggiamenti in onore di San Corrado. Domenica la città si è colorata a festa, la zona antistante la chiesa di San Corrado era piena di bancarelle, i quartieri lungo i quali la statua del santo è passata in processione erano piene di luci e di bandierine colorate e le tre celebrazioni eucaristiche di domenica sono state seguite da tantissima gente. Le due celebrazioni della mattina sono state dedicate alla benedizione del pane mentre, la messa della sera è stata dedicata alla benedizione dei bambini che, vestiti con gli abiti marroni di San Corrado, sono stati benedetti insieme ai loro genitori. La festa di San Corrado è molto sentita in città infatti, durante la settimana di festeggiamenti, tutti i cittadini, anche quelli appartenenti ad altre parrocchie, hanno voluto festeggiare ed omaggiare l'eremita partito da Piacenza e giunto in Sicilia a piedi scalzi. Tutte le celebrazioni eucaristiche di domenica, sono state animate dalla comunità delle beatitudini di Erice che hanno animato le celebrazioni con musiche e danze.

Uno dei rappresentanti della comunità delle beatitudini presenti domenica alla celebrazione eucaristica era Fra Giuseppe che ha raccontato la sua vita «di pecorella smarrita» che, grazie all'amore di Dio ha ritrovato la retta via. «Io - ha raccontato il frate - per un lungo periodo della mia vita ho vissuto odiando il mio prossimo. Non stavo bene con me stesso e odiavo tutti quelli che in realtà mi volevano bene. Un giorno, dopo un litigio con i miei genitori, decisi di uccidermi gettandomi dalla finestra ma non lo feci e caddi in depressione. Per 3 anni ho preso delle pillole e poi, un mio amico, mi ha fatto conoscere un prete. Una sera andando in chiesa insieme a quel prete, sento accanto a me una presenza, era Gesù e da quel giorno la mia vita è cambiata, ho ricominciato ad amare e ho deciso di donare la mia vita a Dio, entrando così nella comunità delle beatitudini».

Silvestra Sorbera