Con la riforma della Pac cambia l'agricoltura

Alla luce della riforma della politica agricola comunitaria, si apre un nuovo scenario per l'agricoltura, che rappresenta attualmente il settore trainante dell'economia pachinese e non solo. L'intera provincia, infatti, intende scommettere su quella che è stata denominata l'attività primaria, ma non per definizione, bensì sulla base dei recenti dati, che registrano l'incremento del settore occupazionale. Per Giuseppe Alagia, amministratore delegato del CAA-CIA "la riforma della PAC cambierà l'intero mondo dell'agricoltura, contribuendo a far cambiare agli imprenditori il modo di porsi nei confronti del mercato". Tra i punti caratterizzanti della riforma, in primo piano il regime unico di pagamento, ovvero il premio unico disaccoppiato. Tale regime prevede l'erogazione di un premio a prescindere da ciò che si produce, motivo per cui, ad esempio, il premio non viene dato al proprietario di un appezzamento di terra, ma all'imprenditore produttore che è libero di scegliere il tipo di colture su cui investire.

"L'agricoltura -aggiunge Giuseppe Alagia- diventa protagonista di settori che in genere non ha percorso". Le produzioni interessate sono il frumento duro, le colture proteiche, il riso, la frutta a guscio, le coltivazioni energetiche, la fecola di patate, le sementi, i seminativi, le carni ovine, caprine, bovine, le leguminose a granella e il latte. Si deduce, pertanto, che tra i divieti imposti dal premio unico di pagamento, rientrano le colture permanenti e gli ortaggi. Un divieto che il presidente provinciale della CIA, Salvatore Lupo, definisce una carenza della riforma. "L'ortofrutta -afferma- che rappresenta il nucleo forte dell'agricoltura del nostro comprensorio che fine farà? Il premo unico creerà sicuramente un grosso contenzioso e per noi è necessario lanciare un grido di allarme. Verranno penalizzate, ad esempio, le piccole aziende, che costituiscono un tessuto molto importante per il nostro territorio, garantendo protezione, salvaguardia, sicurezza e valorizzazione". Più ottimista l'assessore provinciale Giuseppe Galletta. "A mio avviso -sostiene- sono maggiori gli effetti positivi, piuttosto che i contraccolpi, che ci saranno ma che non bisogna enfatizzare".

Lidia Corallo
Fonte: LaSicilia.it il 17-04-2004 - Categoria: Economia

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