Comunicato: Mostra personale - Dimmi di chi sei paradigma

Comunicato: Mostra personale - Dimmi di chi sei paradigma Oggetto: Mostra personale
Titolo: "Dimmi di chi sei paradigma"
Autore: Umberto Mario Garro
Luogo: Galleria Roma via Maestranza 110 - 96100 Siracusa
Data: 21-31 gennaio

Inaugurazione: 21 gennaio ore 18,00
Organizzazione e Direzione Artistica: Corrado Brancato

Ingresso Libero

Info: 0931/746931
cell.338/3646560
corradobrancato@hotmail.com



Domenica 21 gennaio alle ore 18,00 nella sala delle conferenze di Palazzo Impellizzeri sarà presentata dal prof. Luigi Amato e dall'avv.Corrado Piccione la mostra "Dimmi di chi sei paradigma" di Umberto Mario Garro, allestita nei locali della Galleria Roma.
nel corso della serata ci saranno gli interventi del coro degli allievi del Liceo Scientifico "Einaudi" di Siracusa diretti dal maestro Maria Carmela De Cicco, del prof. Ettore Limoli e di Cristiano Sipione.



Dimmi di chi sei paradigma


Tra essenza, presenza e assenza



C'è un velo di malinconia e di tristezza che avvolge come calaverna le opere pittoriche di Garro, sogno, reminescenze, rimembranze, pregnano i volti assorti, esterrefatti, metidabondi, evanescenti che possono toccare il virtuale e al contempo anche il reale.Una carrellata, passerella di volti, alcuni noti, altri no, altri sorpresi nella mente creativa dell' artista che incuriosiscono il fruitore in un crescendo di incognite cromatiche, grafiche e di tematiche contenutistiche e rappresentative.

Ciò che colpisce maggiormente nell' opera pittoriche dell' artista, è senza ombra di dubbio, l'alternanza di studi, progetti grafici tradizionali con ardite soluzioni sperimentali, dovute, oltre alla grafica, alla tecnica risolutiva utilizzata dalP artista. Pastelli ad olio, mordenti, estratti vegetali naturali, ossidi e pigmenti naturali, sono le sfumature e le spigolature cromatiche ricercate dall'artista.

Le superfici cartacee sono particolari e interessanti, provengono da ricerche spasmodiche originali orientali, spesso sono cellulosa grezza e/o intessuti di fiori e foglie che emergono si intravedono e si intersecano con il segno e il colore della figurazione rappresentata.
Una forte tensione e una grande sofferenza , una lacerazione , guidano 1' anima dell' artista alla ricerca dello stadio giusto che volente o nolente capta gli umori sentimentali ad ampio raggio e che dialoga e si interroga con i personaggi rappresentati come se fossero archetipi di una cultura sociale dedita ali' appannaggio dell' apparire e non dell' essere. Per cui le opere di Garro non sembrano la condizione di una visione artistica di un individuo piegato dalle mistificazioni, della menzogna, della scorrettezza, dalle giustificazioni per la difesa di tesi suffragate dal nulla, dalF ammanco ,dall' assenza, dalla depressione e dall' esaurimento, dai disguidi e dai panegirici di pseudo-amici.

Qui si prova ad interpretare in modo pragmatico queste visioni di immaginazione attiva e creativa di interesse e lunghi dialoghi con personaggi prototipi a cui da le sembianze di figure provenienti dalle diverse tradizioni letterarie, artistiche, sociale, filosofiche e religiose. Garro sceglie e scava, incidendo appositamente, consapevolmente e opportunamente, lo spirito delle profondità dei personaggi rispetto allo spirito dei Piace viaggiare in una terra inesplorata da dove si può identificare e mettere in guardia la società moderna sui pericoli, il fascino, la bellezza dell' inconscio e gli aspetti realistici dell' uomo. Spesso le caratteristiche però sono lo specchio dell' anima e delle profondità intime e inconsce dell' uomo. Si percepisce anche una dicotomia di pensiero semantico e somatico, basato sulle caratteristiche fisiognomiche di scelte di convenienza e frettolose senza minimamente

valutare il vero dal falso, una scambiando il catartico momentaneo dall' intimo processo probatorio. Gli occhi, che permettono di vedere, osservare e percepire, dando i giusti impulsi al cervello, possono benissimo esprimere momenti variabili belli, brutti, di stupore, di paura. Si nota uno sguardo incredulo e non sereno né felice, dovuto spesso al coraggio di scelte riferibili a critiche aggiuntive, quindi gioco forza nasce la raffigurazione malinconica rappresentativa e iconografica di Umberto Mario Garro.

I colori sono quei colori mediterranei vivi, la rappresentazione scenografica, può essere adattabile a qualsiasi ambiente interno oppure esterno ed ecco in una poliedrica danza di colori il blu, il rosso, l'indaco, il verde, il noce, il ciliegio, gli ossidi pigmenti naturali, decorano contornando e dando vita alle opere dell' artista. Si evince al fine nelle opere di Garro, una ricerca spaziale e temporale che ha come itinerario uno studio approfondito su tematiche vertenti sulla rivisitazione dei grandi artisti del passato e dell' arte contemporanea.


Pietro Villani
Fonte: Galleria Roma - Corrado Brancato il 13-01-2007 - Categoria: Cultura e spettacolo

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