Città Etica lo aveva detto

Città Etica lo aveva detto Proposta di Legge di Città Etica.

Ci dispiace immensamente essere, in questa occasione, come quelli (diciamolo, un po' antipatici e supponenti) che se ne vengono fuori con una frase che, a sentirsela dire, il più delle volte, dà sui nervi.

Fin dall'esordio della nostra associazione che, tra l'altro, festeggia il primo anno di vita abbiamo detto e ripetuto che erano indispensabili:

- una presa di coscienza dei cittadini-elettori;
- una rifondazione dei gruppi politici e partitici sulla base di una rivoluzionaria idea di etica dei comportamenti da trasmettere e da esigere dai propri affiliati;
- la preventiva sottoscrizione di un impegno formale e sostanziale dei candidati a cariche elettive a non assumere mai comportamenti tesi a favorire i propri personalismi in contrasto o addirittura tradendo il mandato elettorale dei cittadini-elettori.

Se si vanno a rileggere i nostri numerosi interventi prima e durante le varie campagne elettorali che hanno contraddistinto il 2006, a partire dal Codice Etico, elaborato ed offerto a tutte le formazioni politiche (che, comunque, si sono ben guardate dall'?adottarlo) e se si confronta quanto abbiamo sostenuto con quanto avvenuto in questi giorni (ed innumerevoli altre volte in passato) sullo scenario della politica pachinese allora non si può che essere d'accordo con noi.

Città Etica .. lo aveva detto!

Ancora una volta una neonata amministrazione si trova ad avere a che fare con Consiglieri Comunali, facenti parte di gruppi politici che sostengono la maggioranza, che, dall'oggi al domani, scoprono nuovi ideali politici e decidono di cambiare casacca e bandiera, dando vita ad una ennesima potenziale stagione di crisi politica nella quale o ci si perde in un insensato gioco di equilibrismi per soddisfare gli appetiti degli squali che, mai sazi, chiedono sempre di più, oppure si è costretti a gettare la spugna per ricominciare con nuove campagne elettorali.

Per carità, trattasi di comportamento assolutamente legittimo e ci mancherebbe altro che a qualcuno possa venire in mente di criticare una crisi ideologica e di coscienza di un Consigliere Comunale. Ma la conseguenza di tale crisi non può essere quella di rimanere attaccati alla propria poltrona portandosela in dote alla nuova formazione politica che apre allegramente le braccia.

Il Consigliere Comunale non crede più nel progetto politico per il quale si è candidato ed hai avuto la fiducia degli elettori?

Bene!. Allora si DIMETTA!!!

Ed a chiedere a gran voce queste dimissioni dovrebbero essere TUTTI perché questo malcostume, o meglio, questo cancro comportamentale a livello politico danneggia un'intera popolazione che non potrà mai aspirare ad essere amministrata non diciamo decentemente ma amministrata e basta.

Ci si dirà a noi poveri ingenuoni e fastidiosi moralizzatori che, soprattutto a livello locale dove più del simbolo conta il rapporto personale, i voti sono del candidato che si li è sudati uno ad uno.

Cavolate! I voti sono degli elettori che delegano i propri eletti a rappresentarli.

Questa, signori miei, è democrazia!

Il resto è il tipico atteggiamento da furbetti del quartierino che inquina tutta la politica nazionale, ovvero lasciare zone d'ombra, nessuna chiarezza e nessuna trasparenza. Nulla e nessuno impedirebbe a chi si candida in una lista di indicare fin dall'inizio che si presenta "da indipendente", ovvero risponde agli elettori solo con la sua faccia e che l'inserimento nella specifica lista è solo una questione tecnica che gli consente la candidatura lasciando a se medesimo ed al gruppo politico che accetta di candidarlo ampia libertà sugli sviluppi futuri della reciproca collaborazione in caso di elezione.

Ma queste cose si dicono PRIMA, ovvero in campagna elettorale, altrimenti tutto si traduce in una TRUFFA AI DANNI DEGLI ELETTORI.

Quindi facciamo un appello alla cittadinanza, a partire dai cittadini-elettori che hanno personalmente votato i voltagabbana, affinché esca dal coma profondo in cui sembra essere caduta da molto tempo e manifesti il proprio dissenso:

- sia nei confronti dei Consiglieri Comunali, in crisi ideologica ma incollati alla propria carica, chiedendone le dimissioni;

- sia nei confronti di quelle formazioni politiche che ritengono di potersi rafforzare non attraverso il democratico voto popolare ma facendo campagna acquisti nei Consigli Comunali.

E siccome non vogliamo essere solo coscienza critica ma anche forza propositiva, lanciamo anche una proposta che potrebbe essere l'uovo di colombo, sfidando un qualunque volenteroso parlamentare (di qualunque colore politico, purché dotato di un briciolo di senso etico) a portarla avanti nelle sedi opportune.

Una piccola proposta di legge (quel che si direbbe "una leggina") che preveda un solo articolo, ovvero il seguente:

"Nelle cariche elettive di ogni ordine e grado è fatto espresso obbligo di rispettare il mandato elettorale ricevuto. É quindi vietato trasmigrare da un gruppo politico verso un altro mantenendo nel contempo la carica salvo che l'eletto non abbia espressamente e pubblicamente dichiarato, prima dell'elezione, di presentarsi nella determinata lista in qualità di indipendente. In assenza di tale specifica condizione, il passaggio ad altro gruppo politico che non sia accompagnato dalle dimissioni formali dalla carica ricoperta, comporterà l'automatica decadenza dalla carica medesima."


28.10.2006

Città Etica
Il Coordinamento
Fonte: Città Etica - Salvo Pintaldi il 28-10-2006 - Categoria: Comunicati

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