Cinema di Frontiera - Vince «My father» di Egidio Eronico

MARZAMEMI - Un italiano alla meta, per la prima volta, al Festival del Cinema di Frontiera - conclusosi ieri sera, con la premiazione dei film ed il Premio Dolceria Bonaiuto a Donatella Finocchiaro - in cui Egidio Eronico vince il concorso internazionale con «My father», storia della Storia, scandalosa e scandalosamente taciuta, del dottor Mengele e il figlio Rolf. Non ci sono palmarès a Marzamemi ma, cosa spesso assai deficitaria in kermesse più altolocate, c'e' dedizione al cinema-cinema, scelta di esserci in modo stanziale e non «di passaggio», eppoi incontri e dibattiti dalla piazza alla spiaggia, la mattina successiva ad ogni proiezione. Lo annota a buon diritto un «tecnico» autorevole come Emidio Greco, presidente della Giuria che ha assegnato il premio ad Eronico «per come e' stato trattato il tema, sia nella sua forma intima che spettacolare» tracciando, inequivocabilmente, l'altra frontiera tra bene e male. Menzione speciale a «L'isola di ferro» dell'iraniano Masoulof, vero manifesto programmatico del Festival del Cinema di Frontiera. Ma la Giuria non ha lavorato da sola. Di parere unanimemente concorde e' stata anche la giovanissima «commissione d'esame» composta da giurati tra i 10 e i 15 anni d'eta' (una novita' di quest'anno dovuta alla quantita' sorprendente di ragazzi che hanno seguito tutte le proiezione con serieta' e intensita' commovente) che ha promosso alla grande «My father», affiancandogli, in seconda battuta, il sudafricano «Il suo nome e' Tsotsi». Vincitore della sezione cortometraggi e' «Moka» di Mariano e Susanna Fiocco e Francesco Minervini «per l'alta dote d'ironia e creativita'» e ancora due segnalazioni: Elena Nicastro, interprete di «Come dire»di Raffaella Russo, «Atto di dolore» di Andrea Burrafato. La partecipazione e' stata incontestabilmente notevole: almeno mille persone al giorno, da martedý a ieri. «Cio' impone una riconsiderazione della struttura del Festival che ha oggi un corpo piu' grosso, siamo cresciuti molto in fretta, il che non ci impedisce di fare programmi per la VII edizione» - commenta il direttore artistico, Nello Correale - Cosi' come Cannes e Venezia hanno intuito da un po', dall'area balcanica giunge, oggi, un'ondata di cose magnifiche. Ed e' con quella parte piu' sconosciuta d'Europa che ci proponiamo di scavare un corridoio di pensiero: in paesi in cui le guerre sono state infinite, i giovani s'aggrappano al nuovo con determinazione e risultati incandescenti. Il Mediterraneo, del resto, arriva laddove la frammentazione crea nuove frontiere».
Fonte: LaSicilia.it il 31-07-2006 - Categoria: Cultura e spettacolo

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