CIA raccoglie firme per il doppio prezzo sui prodotti agricoli

Troppo forte il divario tra i prezzi al produttore (diminuiti) e quelli al consumatore (cresciuti). Politi: è necessaria la massima trasparenza in tutta la filiera, la distribuzione dica quanto paga i prodotti.


Doppio prezzo sui cartellini dei prodotti agricoli: quello all’origine e quello al dettaglio. Questa la proposta che la Cia-Confederazione italiana agricoltori lancerà sabato prossimo 13 novembre nel corso della mobilitazione “Così non va”, che vedrà manifestazioni di piazza in oltre cento città italiane. Inizierà così in tutto il Paese una raccolta di firme per una petizione popolare rivolta al presidente del Consiglio dei ministri in modo da garantire la trasparenza della formazione dei prezzi dei beni di consumo nel settore agroalimentare. La Cia ritiene, infatti, necessario fare massima chiarezza su un fronte, quello dei prezzi agricoli, che negli ultimi mesi ha registrato confusione e soprattutto tensioni artificiose e speculazioni. Sta di fatto che quelli pagati al produttore agricolo hanno subito anche pesanti flessioni, mentre quelli al consumo sono lievitati in maniera vertiginosa. Una situazione che ha creato il giusto malessere dei consumatori sempre più disorientati da listini che molte volte risultano incontrollabili. Con la petizione popolare sul doppio prezzo, la Cia vuole assicurare sia il produttore che il consumatore attraverso una corretta informazione sul prezzo dal campo alla tavola. Insomma, una reale tracciabilità. In questo modo è possibile evitare rincari ingiustificati e manovre speculative che in troppe occasioni hanno destabilizzato i mercati. La Cia intende così garantire un meccanismo di controllo dell’intera filiera agroalimentare , rendendo la dinamica dei prezzi più coerente con il mercato.

Nello stesso tempo il consumatore potrà conoscere con esattezza il prezzo di origine e quello finale. Elemento questo che potrà evitare lievitazioni abnormi nei vari passaggi dell’intermediazione. La petizione popolare prevede anche l’istituzione di un Organismo indipendente di sorveglianza e di controllo sulla formazione e sulla trasparenza dei prezzi, composta dai rappresentanti pubblici deputati e dalle Organizzazioni interprofessionali riconosciute e rappresentative delle filiere agroalimentari fondamentali, in grado di monitorare costantemente il mercato al fine di scongiurare rincari ingiustificati e manovre speculative.
La raccolta delle firme -rileva la Cia- proseguirà fino alla prossima primavera, in maniera da presentare la petizione popolare prima dell’estate. Obiettivo della Confederazione è quella di raccogliere un milione di firme. “Sul fronte dei prezzi -sottolinea il presidente della Cia Giuseppe Politi- la nostra Organizzazione si è fortemente impegnata, a livello centrale e nelle regioni, a far comprendere alla opinione pubblica la grave situazione delle imprese agricole che in molti casi devono rinunciare alla raccolta del prodotto perché non conveniente o per mancanza della domanda da parte del mercato. L’assurdo è che i consumatori italiani, in molti casi, riducono il consumo di ortaggi, frutta e di produzioni di qualità perché devono fare i conti con aumenti ingiustificati dei prezzi al consumo e, quindi, non compatibili con i bilanci delle famiglie. Dall’altra, i produttori agricoli non riescono a collocare i loro prodotti a prezzi remunerativi sul mercato. Con la petizione popolare al presidente del Consiglio dei ministri si vuole cercare di porre rimedio ad un tale insostenibile stato di cose”.
Fonte: Greenplanet.net/Cia.it il 12-11-2004 - Categoria: Economia

Lascia il tuo commento