Ci vuole una gran faccia di basola!!!

Ci vuole una gran faccia di basola!!! Ci vuole una gran faccia di basola come quella del Sindaco Campisi per rilasciare le dichiarazioni che ha fatto sulla stampa, dove ha mescolato una serie di menzogne, nella speranza di confondere i cittadini pachinesi, e una ripetuta serie di accuse infondate. Vorremmo ricordare al Sindaco di Pachino che amministra il Comune insieme al "club di famiglie" che lo sostengono (considerati i forti legami parentali che legano gli attuali amministratori ai consiglieri comunali di maggioranza), che spetta a Lui in quanto Sindaco e in quanto istituzione, specie oggi che si trova in seria difficoltà numerica in Consiglio Comunale, a dimostrare senso di responsabilità e non soltanto a pretenderlo dai consiglieri di opposizione, i quali non si sono mai sottratti, e mai lo faranno, a tale dovere nei confronti della città e dei Pachinesi.

Ci vuole una gran faccia di basola infatti ad accusare il capogruppo dei Democratici di Sinistra di fare una politica distruttiva, quando il Sindaco in primis si sottrae al confronto politico e democratico in Consiglio Comunale. Rimangono ad oggi infatti inevase numerose interrogazioni che i DS hanno presentato al Sindaco, e riguardano istanze sacrosante (la viabilità, il turismo, l’urbanistica, la carenza idrica, la nettezza urbana, lo sviluppo economico) sollevate dai cittadini di Pachino con i quali i consiglieri di opposizione si confrontano quotidianamente.

Perché il Sindaco non si presenta in Consiglio Comunale?

Perché il Sindaco non risponde, come la legge prescrive, alle interrogazioni presentate?

Sul bilancio il Sindaco continua a disseminare veleni e menzogne a mani larghe!

Abbiamo due visioni differenti dell’amministrazione pubblica, e lo stiamo dimostrando con la qualità degli emendamenti che abbiamo proposto al bilancio di previsione.

Ci vuole una gran faccia di basola come quella del Sindaco Campisi a sostenere che le opposizioni stanno disperdendo le risorse della città. A fronte dell’incapacità ad amministrare il Paese, a fronte del fallimento politico ed amministrativo, a fronte dell’agonia turistica e commerciale di Pachino e del borgo di Marzamemi, il Sindaco Campisi sciorina bugie su bugie: dica il motivo per cui nell’ultimo consiglio comunale (la seduta dove si doveva discutere ed approvare il bilancio) egli e il suo "club di famiglie" non si sono presentati in aula!

Ma i cittadini debbono sapere che il Sindaco, nel bilancio di previsione, aveva previsto di tagliare le spese necessarie per il riscaldamento delle scuole, forse nella speranza di avere un inverno caldo!

I cittadini devono sapere che il Sindaco aveva tagliato persino i fondi previsti per la refezione scolastica, forse perché vuole mettere a dieta i nostri figli!

I cittadini devono sapere che se il bilancio non è stato ancora approvato è a causa dei ritardi che il Sindaco Campisi e la sua amministrazione hanno accumulato: nei mesi passati anziché predisporre il bilancio il Sindaco Campisi fingeva improbabili malanni, sprecando tempo prezioso per diramare notizie false ai cittadini e impegnando la propria giornata a trovare il modo come vendicarsi dei suoi ex alleati.

Noi consiglieri dell’opposizione con i nostri emendamenti al bilancio abbiamo ripristinato le spese necessarie a questi, come ad altri servizi; abbiamo invece tagliato le spese clientelari che il Sindaco aveva predisposto disseminandone il bilancio; abbiamo salvaguardato ed implementato le spese che il Comune deve affrontare per i servizi al cittadino: dai servizi sociali all’agricoltura, dalla cultura alla pubblica istruzione!

I cittadini debbono sapere che il Sindaco aveva più che raddoppiato le spese per incarichi professionali e legali, chiaro intendimento di esportare ed aumentare la litigiosità di questa amministrazione e di elargire compensi ai suoi professionisti di fiducia!

Ci vuole una gran faccia di basola come quella del Sindaco Campisi e di chi lo sostiene a scrivere su un volantino, con allegata vignetta, che le opposizioni stanno disperdendo le risorse della città di Pachino. Chi disperde in realtà le risorse della città è proprio il Sindaco Campisi e la sua litigiosa e raffazzonata maggioranza arruffona, che non amministra, spreca una dopo l’altra le occasioni di crescita economica e sociale del Paese, e che tiene solo a collocare parenti e amici in posti di governo e sottogoverno!

Dica piuttosto il Sindaco Campisi quale logica politica lega il "club di famiglie" che lo sostiene.

Con i loro tentacoli stanno persino soffocando ciò che di buono ancora c’era nel nostro territorio: proprio come con Marzamemi, che oggi è agonizzante a causa di una visione miope, vendicativa e senza respiro, da parte del Sindaco Campisi.

Ci vuole una gran faccia di basola, bella liscia, levigata e sulla quale scivola tutto: il Sindaco prima radicalizza lo scontro politico, spostandolo costantemente sul piano personale, e poi invoca non si sa quale bene senso di responsabilità.

Prima alza il tono dello scontro, e poi si lagna dell’ostruzionismo delle opposizioni.

Prima tenta di umiliare il Consiglio Comunale, e poi grida allo scandalo se i consiglieri di opposizione, rimasti soli in aula, hanno rimandato la seduta di discussione e votazione sul bilancio.

Chi è causa del suo male pianga se stesso!

Nell’ultima seduta del Consiglio Comunale, considerato che il Sindaco ripetutamente non si presenta in aula, i Democratici di Sinistra hanno proposto, e il Consiglio Comunale ha votato, una mozione di censura nei confronti dell’Amministrazione comunale per le ripetute assenze.
Venga in aula il Sindaco Campisi!

E con lui tutti gli amministratori e i consiglieri di maggioranza, per un confronto serio a tutto tondo sulla città, sui problemi che rimangono inevasi, su quelli che ha creato la sua amministrazione, sui bisogni dei cittadini. Altrimenti si dimetta: sarebbe un gesto di umiltà e di responsabilità nei confronti della città. Ma sappiamo che la faccia di basola del Sindaco Campisi non è né l’uno né l’altro.


Il Capogruppo dei Democratici di Sinistra
dott. Roberto Bruno
Fonte: Sezione A. Gramsci D.S di Pachino il 03-08-2007 - Categoria: Comunicati

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Il riparto generale di competenze tra Consiglio e Giunta





Consiglio di Stato, sez. 5a, n. 6764 del 9 dicembre 2002

(Al Consiglio comunale spettano le sole determinazioni incidenti sulle scelte fondamentali dell’ente, mentre alla Giunta compete l'attuazione degli indirizzi dell’organo elettivo, la quale, però, implichi una valutazione di natura in qualche misura politico-amministrativa e, come tale, non spettante alla competenza della dirigenza)



Consiglio di Stato, sez. 5a, n. 6546 del 29 novembre 2002

(Rientra nella competenza del Consiglio comunale l'adozione di piani territoriali e urbanistici, programmi annuali e pluriennali per la loro attuazione, le eventuali deroghe ad essi nonché i pareri nelle dette materie. Pertanto, la Giunta non può sostituirsi al Consiglio nel deliberare una variante al P.R.G., dato che persino le semplici "deroghe" sono riservate al Consiglio.
La realizzazione e l’esercizio di una discarica si innesta in un preciso ambito programmatorio, da cui l’esigenza di un intervento dell’organo consiliare, per definire i contenuti essenziali dell’attività. Pertanto, la competenza a ratificare gli atti adottati in via di urgenza dalla Giunta in materia di localizzazione degli impianti di smaltimento dei rifiuti spetta al Consiglio e non alla Giunta)



Consiglio di Stato, sez. 5a, n. 2782 del 23 maggio 2002

(Alla Giunta comunale è attribuita, in via generale ed esclusiva, la potestà di fissare le aliquote tributarie obbligatorie per legge, laddove al Consiglio spetta, invece, il più ampio compito di istituire i tributi e di definirne l’ordinamento, nonché di dettare la disciplina generale delle tariffe per la fruizione dei beni e servizi comunali; tariffe che sono cosa ben diversa dalle aliquote tributarie, attenendo esse a corrispettivi dovuti dai cittadini in relazione a determinati vantaggi che gli stessi, liberamente, ritengono di dover conseguire per effetto di prestazioni richieste agli uffici dell’Ente o in conseguenza di un uso o godimento particolare di beni appartenenti all’Amministrazione comunale. In materia tributaria, dunque, il Consiglio comunale esercita una potestà più latamente impositiva, mentre alla Giunta spetta la concreta determinazione delle aliquote dei tributi, nell’ambito delle attribuzioni ad essa spettanti in via residuale.

In particolare, l’imposta comunale sugli immobili (I.C.I.), è stabilita in misura unica con deliberazione della Giunta comunale, nell’ambito dei parametri minimo e massimo previsti dalla legge; tale potere della Giunta non può di certo ritenersi svincolato da uno specifico obbligo di istruttoria e di motivazione in relazione al fabbisogno finanziario, risultante dal bilancio di previsione, che il gettito dell’imposta medesima è destinato ad alimentare)



Consiglio di Stato, sez. 5a, n. 5322 del 6 ottobre 2000

(Il ruolo del consiglio va riferito alle sole determinazioni che comportano un’effettiva incidenza sulle scelte fondamentali dell’ente, mentre la giunta resta investita del compito di attuare gli indirizzi formulati dall’organo elettivo)







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