Chiuso il mercato ittico

Chiuso il mercato ittico PORTOPALO - Morte di un mercato ittico. Quello portopalese. La struttura ormai da mesi lavora a scartamento ridottissimo. I commissionari nel tempo si sono ridotti da 8 a 3. A questo si aggiungono le nuove norme comunitarie, che hanno eliminato l'obbligo di vendita al mercato ittico. Praticamente ciascun produttore può organizzarsi per la vendita diretta. Le difficoltà sono poi aumentate per la presenza di una struttura privata, perfettamente a norma di legge e con tanto di marchio Ce, che si è organizzata nel migliore dei modi.
Il risultato non può che essere uno: la perdita d'interesse per il mercato ittico. E i pescatori sembrano tutt'altro che preoccupati da questo. Anzi, non sono pochi quelli che alla domanda «quale sarebbe la vostra reazione alla chiusura del mercato ittico?», la risposta è secca e quasi disarmante: per noi lo si può anche chiudere, non sarà un dramma. Qualcosa ci sfugge, ma in un settore che da anni dà l'impressione di una nave senza nocchiero in gran tempesta, anche l'eccezionalità diventa routine. Quando si parla di pesca e di mercato ittico a Portopalo la mancanza d'analisi, se non la demagogia, è come un passaggio obbligato. Una nota dell'Amministrazione comunale puntualizza alcuni passaggi di natura strettamente economica.

«Asserire che abbiamo trascurato il mercato ittico è una sciocchezza di proporzioni gigantesche. La nostra struttura è tra le migliori esistenti non solo in Sicilia. Purtroppo gli operatori si sono ridotti notevolmente. I costi, che prima venivano ripartiti tra 8 soggetti, oggi vanno suddivisi soltanto su 3. E' inevitabile che gli oneri, per chi è rimasto, sono cresciuti. L'obbligo di vendita all'interno della struttura è stato eliminato e questo ha invogliato gli operatori a cercare altre soluzioni». Sono questi i punti messi in evidenza dagli amministratori comunali che rifiutano qualsiasi responsabilità di aver affossato la struttura. Il sindaco, Fernando Cammisuli, sottolinea alcuni aspetti. «La situazione dipende da tanti fattori che elencheremo a tempo debito - afferma Cammisuli - ma per quanto ci riguarda, l'Amministrazione in carica ha fatto tutto il possibile per rilanciare il mercato. E' falso attribuire all'Amministrazione comunale responsabilità circa il declino del mercato ittico che dipende da ben altro». Mercato chiuso, pescatori e addetti ai lavori tranquilli. Qualcosa non quadra.

SERGIO TACCONE


Un marchio ingiustificato



Il mercato ittico di Portopalo balzò all'attenzione della cronaca nazionale sul finire degli anni novanta per l'arresto di gran parte degli astatori, accusati di complicità con le cosche mafiose catanesi. Michele Santoro imbastì una puntata del suo programma «Moby Dick» sugli arresti al mercato ittico portopalese, intitolandola «Porto Pizzo». Per la cronaca va ricordato che la Corte d'Appello di Catania ha assolto gli astatori portopalesi anche se il marchio infamante, come spesso avviene in questi casi, è rimasto.


La seconda marineria siciliana e un rilancio che non c’è stato



(ser.tac.) La marineria locale, seconda in Sicilia, annovera circa 650 operatori, tra diretto e indotto. Le imbarcazioni iscritte al compartimento marittimo sono circa 130. Prima della crisi, il mercato ittico, con la vendita del pesce appena sbarcato dalle barche, tra le urla degli astatori, era quasi un'attrazione turistica. In tanti giungevano all'ora stabilita, acquistando le cassette di pesce. Da un paio d'anni a questa parte questo meccanismo si è inceppato. Prima la chiusura, per carenze sanitarie riscontrate in un riscontro delle forze dell'ordine, poi gli interventi di adeguamento che hanno migliorato una struttura già all'avanguardia. Ma il rilancio non c'è stato. Negli anni Novanta venne aperto anche uno sportello bancario all'interno del mercato e a quei tempi la struttura aveva inoltre un direttore. Lo sportello fu chiuso poco tempo dopo per carenza assoluta di transazioni. Adesso da più parti circolano voci di una chiusura della struttura, diventata di fatto anti-economica per il bilancio comunale.
Fonte: LaSicilia.it il 30-09-2007 - Categoria: Cronaca

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