Centro accoglienza pronto entro l'estate

Centro accoglienza pronto entro l'estate PORTOPALO - Tempi brevissimi per la realizzazione del Centro di accoglienza immediata. E' quanto ha preannunciato il sindaco Fernando Cammisuli dopo un incontro con un alto funzionario ministeriale recatosi recentemente a Portopalo. “Il centro – afferma il sindaco – dovrebbe completarsi entro l'estate. Il funzionario del Ministero dell'Interno ha confermato quanto di positivo aveva già riscontrato nei precedenti sopralluoghi qui”. La struttura per l'accoglienza immediata dei migranti, che dapprima sarebbe dovuta sorgere all'ingresso del centro abitato, sarà realizzata ad alcuni chilometri dal paese.

“Abbiamo individuato un terreno disponibile, in cui verrà attrezzato il centro, dotato dei servizi necessari per un'accoglienza all'altezza di un paese civile, ponendo fine all'ammassamento, come è avvenuto finora, sulla banchina del porto. E' da due anni che siamo impegnati in questo progetto, – aggiunge il primo cittadino portopalese – da quando, nell'estate del 2006, abbiamo lanciato l'idea di una struttura all'interno della quale accogliere i migranti che approdano qui, dandogli un'assistenza adeguata. Nel centro, tra l'altro, i migranti rimarranno per non più di 48-72 ore. E' bene chiarire, infatti, che quella che sorgerà nel nostro territorio sarà una struttura adibita solo all'accoglienza immediata”.

Cammisuli conferma che i servizi saranno garantiti dalle realtà del volontariato cittadino. “Abbiamo, come ho più volte detto, un gruppo comunale di protezione civile composto da volontari che garantiscono la loro disponibilità in qualsiasi momento. E in tutti questi anni lo abbiamo visto. Inoltre, la struttura sarà controllata, durante le fasi dell'accoglienza, dalle forze dell'ordine”. Non dovrebbero dunque ripetersi, con la disponibilità del Centro di accoglienza immediata, le scene consuete di uomini, donne e bambini raggruppati, alla meno peggio, sulla banchina del molo di Levante del porto, in attesa del trasferimento a Cassibile.

“E' singolare che su questa vicenda – conclude Cammisuli – la sinistra locale non abbia mai detto una parola, né chiarito la sua posizione. Eppure il tema dell'immigrazione è molto vicino alla sinistra. Anzi ci sono stati esponenti di quella parte politica che ci hanno criticato per il nostro attivismo finalizzato alla realizzazione del centro per i migranti. Abbiamo il dovere di garantire un'accoglienza degna di un paese civile a persone già provate da traversate estenuanti, in fuga dalla guerra e dalla povertà. Oltretutto, anche senza il centro gli sbarchi qui continueranno a registrarsi data la posizione geografica in cui ci troviamo”

SERGIO TACCONE
Fonte: LaSicilia.it il 09-05-2008 - Categoria: Cronaca

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Caro Sindaco Cammisuli,
o su questa vicenda non abbiamo detto mai una parola, come lei afferma in apertura, o esponenti di “quella parte politica” vi hanno criticato per il vostro attivismo, come precisato nel prosieguo. Delle due una sola può essere vera, altrimenti si cade in una contraddizione in termini.

Entrando nel merito della sua richiesta, noi pensiamo che ad esprimersi sul Cai a Portopalo debbano essere i Portopalesi, per il semplice fatto che la questione non è né di sinistra né di destra.

Ai portopalesi, caro Sindaco, va sottoposto il quesito, se vogliono nel proprio territorio o non vogliono il Centro di accoglienza immediata per migranti. Come sempre ai portopalesi pensiamo si debba chiedere se le pubbliche vie possono essere intestate a personalità della realtà locale e quali meriti devono possedere i candidati, magari uscendo dall'ambito ristretto delle valutazioni familiari. Questo nel rispetto di tutti, e non come recentemente accaduto in occasione di vicende a noi vicine, dove l'Amministrazione non ha certo brillato per trasparenza.

Le ricordiamo che noi di sinistra, come lei amabilmente ama classificarci, siamo anche uomini e cittadini liberi pensanti che auspichiamo che i viaggi della speranza presto abbiano a finire, non perchè vogliamo essere “struzzi” ma perchè vorremmo che questi disperati trovassero nel proprio paese la soluzione per la sopravvivenza. Aborriamo i traffici di essere viventi e condanniamo chi in qualche modo lucra sulla disperazione altrui.

A Portopalo, dal lontano dicembre dell'anno scorso, abbiamo registrato un solo arrivo e non ci pare che la benemerita Protezione civile portopalese debba dolersi per questa scarsezza. Ci sono altre occasioni per rendersi utili alla collettività, come per esempio quella di tutelare il territorio, la storia locale attraverso la salvaguardia dei beni archeologici e paesaggistici, impedire la cementificazione delle fasce di rispetto dei siti archeologici, gestire il parco che denuncia già i segni dell'abbandono, e tante altre cose importanti che si potrebbero attuare solo che ci fosse chi ha il tempo per per occuparsene.


Giovanni Cannarella