Caso Rabito - Blundo: Il segretario generale Minniti, ancora una volta, ha dimostrato la sua alta professionalità

Caso Rabito - Blundo: Il segretario generale Minniti, ancora una volta, ha dimostrato la sua alta professionalità PACHINO - Pioggia di reazioni al provvedimento del Tar di Catania che ha bocciato la richiesta del presidente del Consiglio comunale Andrea Rabito di essere reintegrato nelle sue funzioni dopo essere stato sfiduciato. Dalle file della maggioranza si plaude al responso del Tar che premia la chiave di lettura fornita dal segretario generale Lucia Minniti che ha sempre sostenuto la tesi della legittimità degli atti posti in essere. Particolarmente sferzante è stato il commento del consigliere comunale Salvatore Blundo che ha affermato: «Sin dall'inizio ho creduto nella validità della mozione di sfiducia votata dal civico consesso, e la mia convinzione trovava sempre maggiore fondamento nelle spiegazioni fornite dal segretario generale Lucia Minniti che ancora una volta dimostra preparazione e capacità, nonostante da tutti sia additata come madre di tutta una serie di problemi amministrativi». «La Minniti - ha continuato Blundo - ha dimostrato le sue qualità già più volte come ad esempio nella vicenda della interruzione del contratto con la Dusty, sul fronte della stabilizzazione dei precari, e da ultimo, appunto, nel sapere gestire il caso Rabito». Per Blundo è passata la tesi secondo cui il presidente è stato sfiduciato ai sensi dell'art. 39 dello Statuto comunale e non secondo le regole della nuova legge. «Ho sostenuto ciò in maniera convinta - ha continuato - appoggiato forse solo dal consigliere Maccarrone». Poi Blundo ha attaccato pesantemente Rabito affermando: «Ha usato il civico consesso a sua completa discrezionalità, non rispettando la sua funzione istituzionale, di imparzialità. I motivi della sfiducia sono chiari, e vanno ricercati nella protervia con la quale venivano condotte e gestite le sedute consiliari. La sua parzialità è stata evidente in più occasioni - ha concluso -, come quando mi accusò ingiustamente di avere utilizzato la sede del Palmento di Rudinì per motivi privati, quando invece, ricevute alla mano, chi usò quel luogo, lo fece pagando tutto quanto c'era da pagare».

Sa.Mar.
Fonte: LaSicilia.it il 26-05-2012 - Categoria: Politica

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