Casa dell'archeologia ma soprattutto un'oasi

Casa dell'archeologia ma soprattutto un'oasi PORTOPALO - "Entro un anno restituiremo una parte incontaminata ed importante del territorio alla comunità portopalese". Esordisce così l'architetto Salvatore Comes, direttore dei lavori del parco archeologico che nei giorni scorsi hanno avuto il via con la posa ufficiale della prima pietra. "il territorio pari a quasi 50 mila metri quadrati per lungo tempo è rimasto inutilizzato, -ha affermato Comes- e negli anni scorsi la soprintendenza ha curato qualche scavo che però al momento non risulta aperto alla collettività. Con i lavori che saranno compiuti per prima cosa renderemo fruibili gli scavi già compiuti e quelli che saranno effettuati. Nel territorio in questione saranno certamente rinvenuti numerosi reperti paleocristiani che saranno esposti in loco e sul terreno saranno create delle finestrelle per rendere visibile la necropoli. I reperti saranno esposti in un piccolo parco archeologico interno". L'architetto Salvatore Comes qualifica come entusiasmante il lavoro che sarà svolto avvalendosi anche dei preziosi consigli del sacerdote di Portopalo don Calogero Palacino. "Della bontà del progetto, -ha aggiunto Comes- è convinta la stessa soprintendenza che ha addirittura chiesto di ampliare il progetto iniziale che era di soli 25 mila metri quadrati e che invece ora è stato raddoppiato ed abbraccerà un'estensione che va da Punto Cicogna fino alla piazza dei due mari di Scalo Mandrie.

Lungo tutto il parco sarà costruita una stradina delimitata da muri a secco e da illuminazione assolutamente non invasiva che illuminerà solo il passo. Prima di fare qualsiasi opera comunque tutto il territorio sarà monitorato con indagini al georadar per favorire il rinvenimento di eventuali reperti". L'intento dichiarato è quello di rendere fruibile il parco non solo dal punto di vista naturalistico ma anche dal punto di vista scientifico rendendo i luoghi adatti per conferenze e ricerche scientifiche ovviamente nel campo dell'archeologia. La macchia mediterranea attualmente presente sarà nella maggior parte dei casi conservata ed integrata in modo da costruire i vialetti in maniera alberata. "I muretti che contorneranno il viale, -ha concluso l'architetto Comes- saranno fruibili anche come sedili e gli arredi che verranno posizionati saranno quasi invisibili e del tutto compatibili con l'ambiente". Tra un anno dunque, data prevista per l'ultimazione dei lavori, Portopalo potrà godere di un'opera invidiabile e che non ha pari nella zona sud della provincia di Siracusa.

Salvatore Marziano
Fonte: LaSicilia.it il 07-10-2005 - Categoria: Cronaca

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