Candidature, alleanze trasversali

Candidature, alleanze trasversali PACHINO - Cominciano a delinearsi le larghe intese in vista della scelta dei candidati a sindaco della città di Pachino. Nei giorni scorsi all'interno di un incontro sarebbero state gettate le basi per un dialogo tra alcuni esponenti di Alleanza nazionale, alcuni esponenti centristi ed una frangia del partito democratico. Un trasversalismo a cui avrebbero preso parte anche alcuni esponenti della vecchia amministrazione Barone che potrebbero dunque tornare in corsa per la scalata a palazzo di città. Negli ambienti più accreditati del mondo politico locale inoltre c'è chi è pronto a scommettere che questa cordata trasversale potrebbe scendere in campo anche senza il sostegno ufficiale dei partiti nel caso in cui si formasse il Pdl. Se invece il centrodestra rimanesse spaccato, il partito di Fini darebbe il placet al dialogo trasversale. Gli orientamenti dello stato maggiore del centrodestra infatti non sono affatto convergenti dato che da un lato il neo commissario forzista Alicata chiude le porte a qualsiasi intesa trasversale ritenendo e dall'altro il centrodestra autonomo ed in grado di vincere con ampio margine le elezioni, il deputato regionale Vinciullo appare possibilista sul tema delle larghe intese.
Intanto il mondo politico pachinese si interroga ancora sulla questione dirigenti, che a Pachino sono arrivati ad un numero addirittura maggiore rispetto a quello della stessa Provincia regionale aretusea. Ad intervenire sulla questione è l'ex capogruppo di Rinascita di Pachino Santina Baglivo che nei giorni scorsi ha affermato: «Nutro il massimo rispetto per i dirigenti del comune di Pachino e per la diligenza con cui si occupano dei settori locali.

Prendo atto però che questi settori per oltre un mese sono rimasti bloccati, nell'ottica di una riduzione e di un risparmio che poi non c'è stato e contesto il metodo con cui l'operazione è stata condotta». La Baglivo spiega il suo punto di vista. «Credo che prima di azzerare i dirigenti, andava appurata la fattibilità dell'accorpamento dei servizi. Solo dopo si doveva procedere al mancato rinnovo degli incarichi. Nel modo in cui si è proceduto invece nessun risparmio è stato ottenuto». L'ex capogruppo consiliare del movimento civico Rinascita inoltre si chiede come mai l'argomento della riduzione del 25% delle indennità di funzione non sia stato affrontato prima, mentre invece la decurtazione salariale è stata accettata solo dopo la nomina di altri due funzionari che si vanno ad aggiungere a quelli già al timone dei servizi comunali, anche in considerazione del fatto che ogni dirigente costa alle casse municipali oltre 10 mila euro in più.

L.S.
Fonte: LaSicilia.it il 03-02-2009 - Categoria: Politica

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