Campanile, tutto fermo: C'è sempre rischio di crollo dopo il terremoto del '90

PORTOPALO – Il campanile della chiesa San Gaetano di Portopalo ovvero «la storia infinita». Dichiarato pericolante dopo il terremoto di Santa Lucia del dicembre 1990 uno dei simboli del paese ogni tanto si fa sentire con piccoli ma non trascurabili segnali. L'ultimo in ordine di tempo risale a prima dell'estate quando un calcinaccio si staccò dalla parte superiore del campanile (come si vede nella foto) rischiando di colpire alcuni passanti seduti su un sedile.

Una favorevole coincidenza in quell'occasione evitò che alcuni resti del calcinaccio staccatosi finissero addosso a qualcuno. La traiettoria di caduta fu infatti deviata da una sbarra di ferro che fece terminare la caduta del calcinaccio su una macchina posteggiata lungo la via Vittorio Emanuele. La zona fu subito transennata su disposizione del Comune di Portopalo attraverso l'intervento degli agenti di polizia municipale. Ai lati del recinto, composto da quattro transenne a formare un quadrato nel tratto che si trova perpendicolare al campanile, è ben visibile il testo dell'ordinanza emessa dal sindaco Fernando Cammisuli dopo la caduta del calcinaccio.

Le transenne sono lì ormai in pianta stabile ma si è ancora in attesa dei richiesti interventi per ripristinare la sicurezza del campanile. Il parroco qualche anno fa di sistemare la struttura ma tutto si fermò a qualche intervento superficiale. Il recinto però è ancora lì a fare pessima mostra di sè. Qualche mente eletta ha calcolato forse che in caso di caduta del campanile (facciamo tutti gli scongiuri del caso, per carità) i resti andrebbero a finire proprio in quella specie di ring che ha suscitato la reazione ilare di molti turisti che in estate si trovavano a contattare il servizio di informazioni turistiche situato pochi metri più avanti.

Nell'ordinanza si fa riferimento alla circostanza che debba essere la Parrocchia a ripristinare la sicurezza della struttura. La vicenda del campanile insomma continua a trascinarsi tra rinvii e smemoratezze ed intanto sono già passati quasi dodici anni dalla notte del 13 dicembre quando la terrà tremò in maniera consistente in gran parte della Sicilia sud orientale ed in provincia di Siracusa in particolare. Il recinto è diventato anche occasione di scherno. Qualcuno lo ha utilizzato come porta rifiuti dopo aver strappato una contravvenzione ed in estate c'è stato anche chi, per nulla condizionato dalla recinzione, ha scavalcato e si è accomodato sulla panchina per leggersi pacificamente il giornale.

Una scena un po' surreale ma in fondo non molto strana in un paese come Portopalo dove spesso i ritmi di realizzazione delle opere si dilatano a dismisura, andando a finire spesso nel dimenticatoio salvo poi ricordarsene per la notifica di una sentenza di condanna del Tribunale per irregolarità varie. Ma sul campanile è bene non dormirvi sopra. La struttura è situata in un punto a forte incidenza di transito veicolare e pedonale, nella centralissima via Vittorio Emanuele. Il pesce spada senza vento, simbolo della vocazione marinara del paese «più a sud di Tunisi», se ne sta lì a svolgere la sua funzione e sembra quasi in attesa anche lui.

Qualche ferro che sporge dalla struttura inoltre non sembra presagire alcunchè di buono. «Forse si dovrà aspettare qualche altro segnale - afferma un passante - prima di intervenire». Una constatazione che sintetizza quanto appena detto sui ritmi dilatati che si registrano a Portopalo. Dall'Ufficio tecnico fanno sapere che l'intervento compete alla Curia di Noto. «C'è stato già un sopralluogo e un intervento sulla struttura – affermano i tecnici comunali – e da parte del Comune è stato fatto tutto ciò che era necessario». Dopo il sopralluogo di un tecnico della Curia si attende il parere del Genio civile di Siracusa.
Fonte: LaSicilia.it il 10-10-2002 - Categoria: Cronaca

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