C'è poca attenzione per la cultura

PACHINO - Che il nome di Pachino sia legato al buon vino ed al ciliegino è ormai cosa nota. Meno nota è, purtroppo, l'attività artistica che connota molti insigni pachinesi e che potrebbe costituire, se debitamente apprezzata non soltanto dagli intenditori, motivo di orgoglio di tutti i pachinesi e dei siciliani. Troppo a lungo infatti l'immagine dell'uomo siculo è stata legata a stereotipi e luoghi comuni, che hanno, sicuramente a torto, trascurato artisti del calibro di Salvatore Cagliola. Poeta e critico d'arte, merita un giusto riconoscimento che forse non tutti gli tributano per scarsa o superficiale conoscenza. Un'occasione per apprezzarne le qualità è costituito dalla ripubblicazione del suo libro che illustra e commenta l'arte del pittore Giovanni Jurato, dal cui nome l'opera prende il titolo. Il Cagliola, che è anche diacono, da tempo promuove iniziative culturali e collabora con giornali e riviste di critica pittorica, con l'opera oggi ripubblicata, presenta l'arte del pittore Jurato, facendolo con tale coinvolgimento ed immedesimazione che, nel leggerne il contenuto, e nel porre l'attenzione sulle tele raffigurate all'interno, il lettore rischia di confondere chi dei due sia il poeta e chi il maestro del pennello. L'aggettivazione mai sovrabbondante e sempre collocata al posto giusto contribuisce a comporre periodi melodici dove un pizzico di estemporaneità è il contrappunto che sostiene l'armonia".

Un volume questo che ci convince sempre più a voler conoscere ed apprezzare i due artisti, Cagliola e Iurato appunto, e le loro opere che fanno volare alto il nome di Pachino. Cagliola è dotato di una personalità eclettica. E' autore di numerose liriche pubblicate in lingua italiana ma anche in dialetto. Nel 1982 la Presidenza del Consiglio dei Ministri gli ha conferito il Premio della Cultura. Ha pubblicato "I giorni che precipitano" ('74), "Ju, nun sugnu pueta" ('80), "Nell'attesa della Risurrezione" ('83), "La me' vuci" ('86), "Dalla sera al mattino" ('92) e l'ultimo lavoro "Indecifrabili mappe celesti" di qualche mese fa. Impossibile citare gli innumerevoli premi vinti in tutta Italia, da Siracusa a Lugano, dove ha recitato in dialetto al Palazzo dei Congressi, suscitando un'entusiastica ovazione. Cagliola ha portato ovunque il nome di Pachino ma da queste parti in pochi se ne sono accorti, forse perché occupati a coltivare cose più redditizie.

Salvatore Marziano
Fonte: LaSicilia.it il 17-12-2003 - Categoria: Cultura e spettacolo

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