C'era una volta un paradiso terrestre

C'era una volta un paradiso terrestre L'estate 2005 ormai in archivio sarà certamente ricordata per lo stato di abbandono in cui spesso si sono trovate le contrade, in particolar modo quelle balneari. La mancanza di senso civico da parte dell'utenza e la scarsa attenzioni delle amministrazioni locali verso il territorio ricompreso nei loro confini geografici spesso porta ad uno stato di degrado e conseguentemente ad un pessimo biglietto da visita da presentare ai turisti in vacanza nelle zone balneari della provincia siracusana. A non essere immune da questo stato di cose è stata purtroppo anche la riserva naturalistica di Vendicari, vero fiore all'occhiello della natura incontaminata per la quale le attenzioni non dovrebbero mai essere troppe. Spesso invece il degrado regna sovrano. Uno stato di cose sottolineato da alcuni turisti ma anche da residenti attenti e con un sano spirito ecologico e di rispetto della natura. Uno spirito purtroppo non comune a tutti coloro che si recano in visita all'interno dell'oasi naturalistica e nelle contrade che troppo spesso assieme ai paesaggi incantevoli offrono pessimi spettacoli con cumuli di immondizia enormi. «Ogni qual volta ci rechiamo a Vendicari o nei territori balneari dovremmo sforzarci di preservare il territorio, -ha affermato Marco Caruso, giovane ecologista pachinese- sia per un senso di rispetto della natura che per il patrimonio archeologico che spesso si trova in alcune zone come ad esempio a Vendicari.

Purtroppo è stato dolorosamente constatato, fin dalla vigilia di Ferragosto, l'assenza di cassonetti della spazzatura presso la IX strada in corrispondenza di una entrata alla riserva stessa e ciò ha costretto alcuni villeggianti, senza nessuna emora, a gettare l'immondizia in corrispondenza dell'area protetta, creando così non poco disagio alle persone che da li transitavano e che prendevano atto di una inciviltà forse assai diffusa. Sorge spontaneo chiedersi dove siano finiti i tanto pubblicizzati controlli che le autorità preposte e le amministrazioni locali hanno annunciato». Ma oggetto di critiche non è stato solo il disagio ambientale ma anche il traffico che ha caratterizzato alcune contrade. «San Lorenzo, -ha continuato Marco Caruso- è rimasto in uno stato di assoluta anarchia per quanto riguarda il traffico veicolare che ha dimostrato l'assoluta noncuranza delle autorità preposte completata dalla poca civiltà degli automobilisti. Una situazione che non fa certo onore all'amministrazione competente».

Salvatore Marziano
Fonte: LaSicilia.it il 11-09-2005 - Categoria: Cronaca

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