Vitaliano Brancati, scrittore di fama nazionale è nato in un paesino poco conosciuto: Pachino. Tra le opere dello scrittore le più note il dramma intitolato «La governante», e il «Bellantonio». La storia di Antonio si svolge inizialmente a Roma ma poi si snoda a Catania, città dove la scrittore ha vissuto. Le origini di Brancati, sono comunque da ricercare a Pachino, il suo paesino "odoroso di mosto". Anche se Vitaliano, chiamato dai parenti Nuzzo, ha vissuto poco a Pachino, lì ha comunque lasciato parenti, amici,e persone che, anche se per poco, lo hanno conosciuto. Tra i parenti dello scrittore ancora residenti a Pachino c'è la signora Graziella Ciavola, una donna di circa novant'anni. La signora Ciavola ha pochi ricordi di lui, in quanto lo scrittore molto presto è andato via da Pachino, vivendo prima in altre città siciliane tra cui Modica e Catania per poi trasferirsi definitivamente a Roma. Di lui comunque conserva dei ricordi: «Vitaliano era un uomo intelligente, dignitoso, serio e molto introverso». Racconta ancora che lo scrittore era innamorato di lei ma «io non provavo niente, per me era come un fratello. Di Corrado invece, mi sarei potuta innamorare, era una persona simpatica».
Il Corrado di cui parla la signora Ciavola è il fratello dello scrittore, caratterialmente diverso da Vitaliano,in quanto molto allegro e disponibile. Un'altra cugina dello scrittore è Maria Brancati, anche lei ancora residente a Pachino. La signora racconta di aver incontrato lo scrittore una sola volta quando aveva circa 18 anni, in occasione di un viaggio di Brancati nel paese natale. Del loro incontro ricorda che« Vitaliano era una persona molto seria e che appena arrivato in paese volle recarsi nella cappella di famiglia dove era seppellito il nonno». Del nonno lo scrittore ha sempre conservato un buon ricordo, molto spesso infatti ne parla nelle sue opere. La signora Brancati racconta che in quell'unico incontro che ebbe con Vitaliano non parlò molto, anzi stava vergognosa in disparte: «avevo soggezione di lui, io ero una ragazzina e vedevo in lui lo scrittore famoso». I pachinesi che lo hanno conosciuto tra cui il dottore Runza, lo ricordano come una persona seria ma ironica allo stesso tempo. Il comune di Pachino in onore dello scrittore ha spesso organizzato manifestazioni culturali alle quali ha anche partecipato la figlia di Brancati, Antonia. Inoltre il gruppo Taetro Giovani di Pachino, diretto da Sebastiano Cimino ha omaggiato lo scrittore mettendo in scena quest'anno il Bellantonio.
silvestra sorbera
Fonte:
LaSicilia.it il 28-10-2004 - Categoria:
Cultura e spettacolo