Botta e risposta fra Agricola e Borgh

PACHINO - Ha atteso qualche settimana prima di togliersi il fatidico sassolino dalla scarpa. Massimo Agricola, consigliere comunale che di recente ha abbandonato i Democratici di Sinistra per passare al movimento civico Rinascita, è ancora piuttosto amareggiato quando parla delle ultime settimane. "Non è stato un periodo sereno - afferma Agricola - poiché mi sono sentito attaccato ingiustamente dal segretario del mio ex partito. La verità - aggiunge Agricola - è una sola: qualcuno forse sperava che mi dimettessi affinchè entrasse in consiglio comunale uno magari più vicino alla segreteria locale del partito". Il segretario dei Ds di Pachino, Salvatore Borgh, direttamente tirato in ballo da Massimo Agricola, ribadisce la sua posizione già palesata in una lettera aperta. "Se ho usato toni che Massimo ha ritenuto offensivi gli chiedo scusa ma non penso di averlo offeso ricordandogli che proviene da una famiglia di sinistra. Il partito poi aveva investito su Agricola, standogli vicino in ogni situazione che riguardava le sue competenze consiliari". E sul passaggio a Rinascita? "L'amico Massimo - dichiara Borgh - non ha ancora spiegato il perché del suo salto dall'opposizione alla maggioranza. Sarebbe stato più coerente un cambio di casacca ma restando all'opposizione così invece qualcosa sfugge anche a chi lo ha eletto in consiglio comunale".

E sulla crisi della politica a Pachino? "I partiti storici sono in grosse difficoltà perché oggi è in crisi a Pachino la cultura del fare politica che è soprattutto coerenza con le proprie idee. In questa situazione è ovvio che ad avvantaggiarsi sia Rinascita, un movimento civico, pertanto svincolato dal modo di fare politica tipico dei partiti come il nostro, Rifondazione, An e i Comunisti Italiani". E sul concetto di coerenza Borgh ricorda un particolare risalente alla legislatura precedente. "Con il compianto Mauro Adamo sindaco - conclude il segretario diessino - fummo noi a difendere l'assessore del partito dei comunisti italiani mentre l'allora alleato Rinascita ne chiedeva le dimissioni. E facemmo questo per quel concetto di coerenza insito nel nostro partito. Ma oggi purtroppo contano solo i numeri. Ecco perché le coalizioni spesso sono intercambiabili. L'importante è avere la maggioranza numerica e la mancanza di un progetto politico è secondario. Ed è questo l'approccio della coalizione che oggi sostiene Barone e che non può che navigare a vista".

S.T.
Fonte: LaSicilia.it il 07-10-2003 - Categoria: Politica

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QUANDO LA SINISTRA E' PEGGIO DELLA DESTRA TANTO VALE CONFLUIRE AL CENTRO.....E ESSERE UOMINI LIBERI!!!!!!

Confermo la piena solidarietà a Massimo Agricola. La verità, finalmente, è stata rivelata: speravano che si dimettesse per fare subentrare un'altro al suo posto.(tecnica antica e collaudata) Io tempo fà avevo sostenuto questa posizione proprio perchè volevo una conferma. Oggi, questa conferma, è arrivata. La verità vera è che chi da anni invelenisce e rende asfittico ogni confronto democratico e produttivo all'interno della sezione dei D.S. di Pachino agisce ancora indisturbato. La cosa che lascia perplessi(ma mica tanto) per queste vicende, che ritornano puntualmente all'interno di quel partito, è la constatazione che si trovano sempre "mezze maniche e calzette" che perorano,volenti o nolenti, la causa del capo. E' significativo che pur conoscendo gli autori di queste coercizione elementari e vessazioni delle forme di partecipazione: c'è sempre qualcuno che casca in questa trappola!!!!!
Pertanto, ritengo di considerare la posizione assunta dall'attuale Segretario Politico come posizione non sua: è dunque strumentale a interessi che esulano dalla sua persona!!!!( lo usano per abbaiare a destra e a manca)Purtroppo, la sua analisi, di quanto è successo in passato all'interno di quel partito, conferma che l'attuale dirigenza non è ancora in grado di superare in positivo e debellare definitivamente quella fase stagnante che dura oramai da piu' di 15 anni. La cosa comunque mi lascia indifferente e non mi pone nessuna problema ne sollecitazione. Tanto gli addetti ai lavori e i cosidetti "compagni" conoscono alla perfezione lo stato interno delle cose. E ognuno si merita quello che ha. Tanto per questi inficiatori vale sempre e comunque il detto: meglio pochi ma buoni!!!!!!da 220 a 22: l'importante è essere sempre e comunque "u patruni i luocu" :Io proverei vergogna a questa condizione!!!!!Infatti mi pregio del primato di essere stato l'unico a avergli impedito di non farlo entrare neanche nel direttivo della sezione del PCI: anno 1988-89!!!!! E credetemi non è soddisfazione da poco!!!!! Massimo hai fatto bene. E poi di cosa ti rimproverano. Loro di sinistra non hanno proprio nulla. E non da ora. Ma da sempre!!!!!Cordiali Saluti. Spiros
La domanda è sempre la stessa e Massimo non è capace di rispondere, non vuole rispondere. Abbiamo capito perchè non vuole rimanere nei DS (il segretario è cattivo, i componenti della segreteria e del direttivo sono cattivi, ecc..ecc..) e questo si può anche accettare. D'altronde chi ha ambizioni politiche elevate non può che andare da un'altra parte. Il problema però rimane. Risolta la domanda sul perchè Agricola è andato via dai DS, lui non spiega perchè si è tuffato dentro Rinascita. I suoi elettori lo hanno votato perchè fosse un consigliere in primis dei DS, ma anche e soprattutto del centrosinistra, bello o brutto che sia. Ed è stata comunque una sua scelta militare nella sinistra. Coerenza (che brutta parola vero?) impone che si rimanga in ogni caso nella stessa area politica di riferimento dalla quale si deriva. Se poi Agricola ha elaborato personalmente un cambio di coscienza politica, che abbia la bontà di spiegarlo almeno ai suoi elettori. Cosa che non ha fatto e sicuramente non farà mai. Certo ormai si è diffusa a pachino l'idea che la politica non conta nulla. Conta solamente la possibilità di mettere insieme i voti. Ottenuti i voti, la coerenza con i propri programmi e i principi di fondo dei partiti in cui si viene eletti, vanno a farsi benedire. Finchè gli elettori lo consentono, beati loro. Ma, questa, però, è la causa prima della crisi attuale del governo cittadino. SI fanno le alleanze per vincere, ma non si sanno fare le alleanze per governare. Le alleanze di ricotta sono buone solo per le scampagnate, per amministrare ci vuole altro. Questi, compreso Massimo Agricola, non hanno i requisiti giusti.
Ciao a tutti. Ai posteri l'ardua sentenza.